domenica 30 giugno 2013

Bianchi rossa

Da due giorni ho ripreso ad andare in bici!
Sveglia presto, niente colazione, esco prima di cambiare idea e ributtarmi nel letto!
Mi piacerebbe ritornare a fare Karate ma dovrei chiedere a mia mamma di tenere Andrea la sera e mi dispiace, la vedo già cosi stanca!

Le mie mattinate in bici iniziavano nel mese di Aprile, verso le 7, quando l'aria era frizzante, la primavera mi faceva venire sonno ma il primo sole dopo l'inverno era un richiamo troppo forte per poltrire nel letto.

Sveglia, "lavata di faccia come i gatti" (l'espressione è di mia mamma), marsupio con l'essenziale (acqua e Orociok, il cellulare solo negli ultimi 10 anni), musica nelle orecchie e via.
Dopo i primi due km, dopo una piccola salita, dietro la curva, eccolo: il MARE!
Uno visione che ripagava ogni sforzo: la sveglia, il sonno perduto, la colazione rimandata, la pedalata di buon mattino.
E mi accompagnava lungo tutto il tragitto.
Non era lungo, meno di 15 km, ma la mia bici non mi consentiva grandi salite, e non me le consente neanche adesso, visto che è sempre la stessa, non l'ho mai cambiata!
E' una Bianchi che i miei mi hanno regalato quando avevo 15 anni!
Bellissima, rossa, pesante come un fuoristrada, ovviamente senza marce!
Forse aveva un cestino, una volta. Non me lo ricordo. Sicuramente l'avrò buttato da qualche parte il giorno dopo averla ricevuta, invece doveva essere cosi pratico...

In realtà questa bici (che si chiama Tropea) meriterebbe la pensione! L'ho veramente consumata!
Le gomme delle ruote le avrò cambiate mille volte, bucavo sempre quando ero nel punto più lontano da casa e, ovviamente, con la batteria del cellulare che mi abbandonava appena provavo a chiamare i soccorsi.
Quando l'avevo, il cellulare...

Una volta sono dovuta tornare a casa spingendo la bici dal Lido degli Scogli!
Per fortuna, all'altezza del cimitero, l'autobus che fa il tragitto centro città- lidi si è fermato, l'autista ha aperto la porta e mi ha offerto un passaggio (inutile dire che non avevo i soldi del biglietto, vado sempre in giro senza una lira confidando nel buon cuore della gente. O nella botta di c...!).

C'è stato un breve periodo in cui l'ho abbandonata, sarà stato tra i 20 e i 24 anni, quando frequentavo una super comitiva di gente iper motorizzata e c'era sempre chi mi veniva a prendere e accompagnare!

Poi, nell'estate del 1999, sono rimontata in sella. Era il mio antidoto ad una crisi d'amore!
Pedalavo a tutte le ore, l'importante era stancarsi, stancarsi fino a non pensare e riuscire a dormire la notte.
Non ha risolto i miei casini (per quello c'è voluto più tempo) però mi è tornato l'amore per la due ruote!
E non è più finito!

Dall'estate siamo passati all'autunno, poi all'inverno, la primavera strepitosa e di nuovo l'estate, cosi per anni, a pedalare, in città e al mare!

L'ho trascurata solo un pò quando ho comprato lo scooter.
Mi sentivo pure in colpa!!!!
E poi quando ero incinta! Troppo cicciona per la bici, troppi rischi e blablabla, l'ho usata solo fino al sesto mese di gravidanza.

E poi per un pò ho dovuto smettere, il Belgio è troppo freddo!
Ma Cédric, in ossequio al detto nordico "non esiste cattivo tempo ma solo cattivo equipaggiamento" (si, vabbè!), me ne ha regalata una per il mio compleanno, due anni fa!
Ovviamente con un sediolino per il pupo!

Prima pedalavo da sola e solo per me, inseguendo i miei pensieri o persa nella musica dell'Mp3 (e prima ancora del walkman o del lettore cd portatile).
Adesso siamo in due, chiacchieriamo, ci fermiamo ad osservare i fiori, i cavalli nei prati o le colonie di formiche che trasportano chicchi di grano (così dice la favola) al loro formicaio.
Andiamo più piano e cerchiamo percorsi diversi, meno salite ma uguale fatica.

Non lo so se mi piaceva di più andare da sola oppure adesso che Andrea viene con me!
Lui ha un triciclo per adesso ma sono già 6 mesi che ci chiede una bici vera, "con i pedali mamma", e che sia verde (in questo periodo è il suo colore preferito! vuole anche il gelato verde!).
Sarà bello quando imparerà a pedalare sicuro e potrò accompagnarlo a scuola in bici, e ce ne andremo a zonzo insieme.
Il Belgio è pieno di piste ciclabili per ciclisti di ogni età ed esperienza!

E, per fortuna, non solo il Belgio :)

sabato 29 giugno 2013

Consigli a un giovane ribelle

"Guardati dall'irrazionale, per quanto seduttivo. Sta' all'erta di fronte al << trascendente >> e a tutti coloro che ti invitano ad assoggettarti o ad annullarti. Diffida della compassione; preferisci la dignità per te e per gli altri. Non aver paura di essere considerato arrogante o egoista. Immaginati tutti gli esperti come dei mammiferi. Non essere mai spettatore dell'ingiustizia o della stupidità. Cerca la discussione e la disputa per il piacere che ti danno; la tomba ti offrirà un sacco di tempo per tacere. Sospetta delle tue stesse ragioni, e di qualsiasi scusa. Non vivere per gli altri più di quanto ti puoi attendere che gli altri vivano per te."

Questo "suggerimento"  è dato dallo scrittore inglese Christopher Hitchens nel suo libro Consigli a un giovane ribelle.
Un libro di lettere immaginarie a uno studente in cui l'autore esplora tutta la gamma delle posizioni "contrarie": dal ribelle al dissidente, dal radicale all'anticonformista, passando per le figure che lo hanno ispirato (Wilde, Orwell, Heller, tra gli altri).
Un minimanifesto del dissenso.

Ma le parole con cui chiude questo piccolo manuale di istruzioni per un'educazione alla ribellione sono quelle di un dissidente ungherese, Gyorgy Konrad, che mantenne la propria integrità attraverso tempi crepuscolari e che sopravvisse ai suoi persecutori.

"Abbi una vita anziché una carriera. Mettiti sotto il riparo del buon gusto. La libertà vissuta ti compenserà di alcune perdite (...). Se non ti piace lo stile degli altri, coltivane uno tuo. Cerca di conoscere i trucchi della riproduzione, sii editore di te stesso anche nella conversazione, e allora la gioia del lavoro potrà riempire le tue giornate. "  

Veramente un bel libro, mi è piaciuto molto e lo consiglio vivamente perchè, con leggerezza, fa riflettere.
Non è poco, vista la prosa degli ultimi decenni!!!!


Piccoli soufflé ai funghi porcini


                                    

Ingredienti  (x 4 persone)

4 uova
100 gr di porcini
latte
prezzemolo
olio extravergine di oliva
sale
pepe nero in grani
burro per gli stampi


Preparazione

Mondate i funghi, strofinateli con una pezza umida per eliminare il terriccio, poi tagliateli a lamelle.
Saltateli in una padella antiaderente con un cucchiaio d'olio; salateli e pepateli.
Tritate una manciata di foglie di prezzemolo e unitele ai funghi, poi spegnete e tenete da parte.
In una ciotola sbattete le uova con due cucchiai di latte, un pizzico di sale e una macinata di pepe.
Imburrate 4 stampi mono-porzione per soufflé, suddividete il composto di uova e unitevi i funghi.
Forno caldo a 180° per circa 12 minuti, finchè i soufflé saranno gonfi e rassodati.


Bon appétit!


Ps. Questo è stato il mio primo tentativo di preparare un soufflé. Il risultato non è stato all'altezza delle aspettative: era buono ma, normalmente, il soufflé dovrebbe sciogliersi in bocca...il mio sembrava una frittata cotta in forno!
:P

giovedì 27 giugno 2013

Sautè di fagiolini



w le verdure di stagione!


Ingredienti

300 gr di fagiolini
500 gr di peperoni rossi e gialli
4 pomodori
trito aromatico (prezzemolo, salvia, buccia di limone)
olio extravergine di oliva
sale

Preparazione

Spuntate i fagiolini, lavateli poi lessateli in abbondante acqua bollente salata, scolateli e teneteli da parte.
Tagliate a metà i peperoni, eliminate i semi e la parte bianca all'interno, lavateli e tagliateli a dadini.
Fateli saltare in una padella, a fuoco vivo, con un filo d'olio e un pizzico di sale per circa 5 minuti, poi unite i fagiolini lessati e i pomodori, mondati, lavati e ridotti a spicchi.
Fate insaporire il misto di verdure, cospargeteli con abbondante trito aromatico e servite.

Bon appétit!

mercoledì 26 giugno 2013

Topini di cioccolata




Ingredienti (per 12 topini)                                                   


150 gr di cioccolato fondente
60 gr di panna
125 gr di wafer al cioccolato
50 gr di zucchero al velo
24 confettini argentati
24 fettine di mandorla
stringhe di liquerizia


Preparazione

In un pentolino fate fondere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con la panna.
Aggiungete i wafer sbriciolati e mescolate bene.
Coprite con la pellicola trasparente e tenete in frigorifero per un'ora o fino a quando il composto si sarà indurito.
Formate delle palline grandi quanto mandarini modellandole in modo da formare il naso dei topini.
Passate metà di ogni pallina nello zucchero al velo.
Decorate tutti i topini con i confettini argentati per gli occhi, le mandorle per le orecchie e un pezzettino di liquerizia per la coda.
Teneteli in frigo per due ore.

Bon appétit!

Sole&Mare

Namur 11° - Crotone 31°

C'è venuto uno choc termico sulla scaletta dell'aereo! 

Finalmente al sole, al caldo, al mare!!!
Peccato che Cédric abbia optato (ancora una volta) per la montagna, il freddo, (probabilmente) la neve, la fatica!!!!!
40 giorni di lontananza...tipo quarantena!
O quaresima!

Uffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Vabbè, per non pensarci ci godiamo il mare, il sole, la cucina di mammà, la compagnia di nonni, zii, amici e figli di amici, gelati nostrani, aperitivi di cui in Belgio ignorano l'esistenza, la mia città dove posso pedalare in pianura, un pò di libertà da Cuzzupino, tanti tanti libri presi in prestito (w René e la Biblioteca Macrini).

Andrea stamattina si è svegliato alle 7.30 col pensiero della sua "nonnina".
Si è alzato dal lettino solo quando lei è venuto a prenderlo, ha fatto colazione con lei, la cerca ovunque.
Quando siamo qui, non mi fila di pezza!
Vai a fare figli....

w le nonne !!!



domenica 23 giugno 2013

Compleanno, onomastico, Natale, Pasqua e ogni occasione è buona

Nonostante la crisi, c'è ancora qualcuno che ama fare regali.
Tra questi, sicuramente anche io.
I regali mi piace farli...così, quando mi viene voglia, quando trovo qualcosa che mi fa pensare " ecco, questo sarebbe perfetto per...".
Allora lo compro senza aspettare compleanni, onomastici, Natale, Pasqua e anniversari vari!

Però c'è ancora qualcuno, invece, che ama fare i regali nell'occasione giusta, per rendere speciale il giorno del compleanno (che per qualcuno sta diventando una tragedia, con l'avanzare dell'età), o di qualsiasi festività si tratti.

Dunque, premesso che:

il consumismo sta distruggendo questo mondo,
sono più i regali inutili che quelli utili,
ognuno ha i suoi gusti e non è detto che coincidano con quelli altrui,

vorrei dare un piccolo consiglio agli amici che mi leggono e che rientrano tra quelle speciali persone che considerano il regalo una (ulteriore) dimostrazione d'affetto.

Se vi fa piacere farmi un regalo, per qualsiasi occasione, e avete dubbi su cosa acquistare, sappiate che mi renderete (più) felice se farete una donazione sui siti


Qualsiasi cifra va bene, qualsiasi cifra, anche quella che vi sembrerà più modesta, farà la differenza.

Se a questi volete "aggiungere" qualcosa per me, allora i siti di riferimento sono due diversi:


Anche in questo caso, basta poco, pochissimo!
Soprattutto se siete in tanti :)


sabato 22 giugno 2013

Spaghetti alla chitarra con sugo di spada

Ricetta per l'estate, per chi ama il pesce ma non riesce a fare a meno della pasta!


Ingredienti (per 4 persone)

Un trancio di pesce spada
350 gr di spaghetti alla chitarra
16 pomodorini
20 olive nere kalamata
2 cucchiaini di capperi
aglio
timo
basilico
olio extravergine d'oliva
sale
pepe nero


Preparazione

Fate cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata.
Intanto soffriggete, in 4 cucchiai di olio, 2 spicchi d'aglio interi e un rametto di timo; appena l'aglio sarà colorito gettatelo e rosolate velocemente nell'olio caldo il pesce spada ridotto a dadini; unite i capperi, le olive snocciolate, una macinata di pepe, i pomodorini tagliati a metà, gli spaghetti lessati al dente e un mestolino della loro acqua di cottura.
Rigirate la pasta velocemente sul fuoco vivo per farla insaporire, completatela con basilico fresco, aggiungete del sale se necessario e servite.




Bon appétit!

Separazioni

Di esperienza come avvocato ne ho poca, pochissima, forse dovrei tacere.
Ma non ci riesco.

Se c'è una cosa che mi è rimasta impressa dalla pratica che ho fatto, sono le separazioni coniugali.
Soprattutto ricordo un'udienza in cui gli ormai ex coniugi se ne dicevano di tutti i colori davanti ad un giudice senza parole, si accusavano di essere cattivi genitori ma, soprattutto, le loro dispute riguardavano sempre quanti soldi deve chi a chi.

Ma come si fa a ridursi cosi, a cadere cosi in basso?

Cazzo, vi siete amati fino a due mesi fa. E adesso tutto quest'odio da dove esce fuori?

Quando finisce un amore ci si dimentica in fretta come si possa aver amato quella persona, quelli che sembravano pregi diventano presto difetti, insopportabili.

E questo va bene, posso capirlo.

Ma non riesco a capire come si possa arrivare ad odiarsi, a farsi la guerra.
L'ho già detto in un altro post, quando un amore finisce è sempre triste e se ci sono una famiglia e dei figli, è anche peggio.
Ma, porca miseria, non è morto nessuno, nessuno è malato terminale, che mi sembra molto peggio.
Ok, è finita.
Si cerca di essere persone civili, ci si rivolge a degli avvocati seri, che si spera possano essere altrettanto civili,  soprattutto si cerca di tutelare i proprio figli.
Che sono, appunto, figli di entrambi.
Sono loro le vittime della separazione, loro che di sicuro non hanno colpe nè l'hanno voluta ma la subiranno comunque.

Allora cerchiamo di limitare i danni, cerchiamo di non impuntarci su questioni di principio, cerchiamo di essere razionali e maturi.
E' difficile, penso che sia davvero dura, sia per chi lascia che per chi è lasciato.
E' per questo che ci si rivolge agli avvocati, perchè parlino per noi in un momento in cui le nostre parole sarebbero troppo dure.
Non è il momento di vendette e ripicche (non lo è mai!), è il momento di chiudere un capitolo più o meno lungo della propria vita e di aprirne un altro, diverso, forse migliore, forse no, non è dato sapere.

Per ora.


Vecchiaia

Ieri sera cena dalla suocera!

Prima siamo passati a salutare la zia e la nonna di Cédric, in due quasi 170 anni!

Sono sorelle ma vivono in posti diversi, diversissimi.

La zia vive in un appartamento in affitto, sola.
Ieri si era messa elegante perchè l'avevamo avvisata che saremmo passati a salutarla.
Camicetta appena stirata, gonna in tinta, collana di perle; era proprio bella, faceva una tenerezza!
Ha una buona salute, è autonoma, riesce ancora a sbrigare le sue cose senza l'aiuto di nessuno.
C'è stato un periodo in cui ha pensato di andare in una casa di riposo, per sentirsi più tranquilla, in caso le fosse successo qualcosa.
E' bastato metterle al collo un salvavita e ha cambiato idea.
Ci ha detto che preferisce stare a casa sua, tra le sue cose, da sola (purtroppo) piuttosto che rinchiusa in un posto dove si è obbligati a rispettare orari anche per i propri bisogni più elementari, come mangiare e dormire.
Come non essere d'accordo?

Sua sorella, la nonna, invece, ha fatto la scelta opposta.
Un anno dopo la morte del marito ha deciso di ricoverarsi in una casa di riposo.
Si sentiva più tranquilla all'idea di trovarsi in un posto dove c'è sempre qualcuno che si occupa di te, dietro lauto compenso, ovviamente.
Bonne maman vive in una stanzetta minuscola che fa da camera da letto e soggiorno. Ha anche il bagno in camera. La sua è una stanza "di lusso", infatti paga una cifra spropositata per viverci.
Ieri alle 6 di pomeriggio, mentre noi eravamo li, le hanno portato la cena: un tramezzino e una tazza di te.
Va bene che ad una certa età bisogna mangiare leggero ma mi è sembrata un'esagerazione.

Lei sembra essere serena ma ogni volta che vado a trovarla mi viene una tale tristezza.
Mi chiedo sempre "ma come si fa a permettere che il proprio genitore viva in un posto cosi?".
Anche il migliore (e quello certo non lo è), anche il più costoso, non avrà mai il calore di una famiglia, della TUA famiglia.

Sua figlia, cioè mia suocera, ha una casa enorme, ha almeno 4 appartamenti in affitto che fanno parte dello stesso stabile. Non poteva darne uno a sua mamma e pagare un'infermiera per la notte?
Che poi se la sarebbe pagata la nonna, con la sua pensione, cosi come paga l'ospizio.
La nonna sarebbe stata vicino alla figlia, avrebbe visto più spesso nipoti e pronipoti, sarebbe stata libera di godersi la sua vecchiaia ma in tranquillità.

Io non potrei mai, mai, mai permettere che i miei genitori finissero in un posto cosi, lontani dai loro affetti, o quanto meno vincolati all'attesa di una visita che spesso non arriva, privati della loro libertà.
Mai, mai, mai, è una cosa che mi fa orrore.

Dopo tutto ciò che un genitore fa per un figlio, come può un figlio non aiutarlo nel momento del bisogno?

La suocera dice che ad una certa età è meglio vivere in un posto cosi, dove ci sono dei coetanei, dove si sta in compagnia di qualcuno che ha la stessa età e gli stessi acciacchi.
Si.
Poi ha aggiunto: "Sono sicura che quando sarò vecchia i miei figli si occuperanno di me".
Certo.
Con questo bell'esempio davanti, sono sicura che se ne occuperanno benissimo.



L'orto



Che soddisfazione!

Chi l'avrebbe mai detto, proprio io che sono riuscita a far morire pure una pianta grassa, di quelle che gli basta un pò d'acqua ogni tanto.

E adesso eccolo qui il mio bell'orticello!

Mio...nostro!
Cédric ha fatto il lavoro più duro: zappare la terra, preparare le cassette, mettere il letame (!) ecc ecc
Poi insieme abbiamo piantato i semi: pomodori, basilico, zucchine, ravanelli, cavolo, timo, menta, rosmarino, rucola, lattuga, radicchio, patate...
Che soddisfazione vedere crescere le piantine ogni giorno, sfidando questo clima schifoso.
Prima la pioggia era solo pioggia, adesso se è troppo forte ci preoccupiamo per le piante.
Appena smette di piovere usciamo a vedere se ci sono danni.
Abbiamo comprato i fogli di plastica con i buchi per i pomodori, piccole serre individuali che riparano dai temporali ma allo stesso tempo lasciano passare l'acqua necessaria al nutrimento.

A parte il risparmio sulla spesa (per noi che mangiamo tanta verdura, è notevole), ha tutto un altro gusto.
Il gusto di alimenti biologici, coltivati senza pesticidi, senza fertilizzanti, senza altro che terra e acqua; ma anche il gusto di verdura a km zero, di qualcosa fatta da noi, di qualcosa per la quale ci siamo impegnati.

Sto diventando una contadina nell'animo!
Magari!


venerdì 21 giugno 2013

Frites party!

Questa sera Cédric è andato ad un super party a casa del nostro amico Thomas.

Di solito le cene a casa di Tom sono a base di carne cucinata al barbecue e patate arrostite ma stasera, vista la partecipazione di tanti invitati, Tom ha avuto una pensata geniale: ha "prenotato" un'intera friterie, cioè una di quelle camionette che sfornano frites, patate fritte belga (che sono orgoglio nazionale!) ma anche panini stile Mc Donalds!

Non ci posso credere: villa con piscina immersa in una tenuta meravigliosa di boschi secolari con tanto di laghetto per i pescatori della domenica ...e friterie ambulante a domicilio :)
Geniale!

Peccato che me la perdo!
Ovviamente, dato che sono attese circa due, trecento persone e quindi non era la serata adatta per portarci Andrea.
E chi si è sacrificato a restare con lui?

Vabbè, abbiamo fatto i topini di cioccolata insieme, io e il mio sous chef.

Domani posto foto e ricetta!
E' un modo simpatico di passare un paio d'ore con i propri nanetti!

Consoliamoci così, va!
Arriverà il momento della rivalsa!
Tra 20 anni!!!!

giovedì 20 giugno 2013

Cena del mese (Giugno)

Questo mese era il mio turno, per la cena "romantica".

Oddio, non è che di solito quando ceniamo (o pranziamo) lo facciamo davanti alla tv senza scambiare una parola, senza neanche guardarci in faccia.

Però, da quasi un anno a questa parte, facciamo queste serata romantiche in cui, a turno, uno dei due cucina un intero menù di piatti mai preparati prima.
Ci si veste carini (e non con la tuta stile fermento lattico vivo della pubblicità), si apparecchia la tavola con un certo gusto, candele, musica di sottofondo, fuoco acceso nel camino d'inverno, al chiaro di luna le sere d'estate...
insomma, si cerca di ritrovare quella magia dei primi incontri che, inevitabilmente, con la quotidianità (e con i figli) scompare.

C'è anche l'effetto sorpresa perchè, trattandosi di piatti mai cucinati prima, non è detto che riescano bene o che siano graditi.
Finora è andata bene, quasi sempre!
Beh, Cédric non è molto portato per i dessert però ha un gusto estetico da far invidia ai candidati di Top Chef (Belgique, che sono raffinatissimi!).
Io sono un pò più classica nella scelta dei piatti, risento molto delle mie origini!

Magari prima o poi posterò le ricette dei mesi passati, per adesso cominciamo da ieri sera.

Aperitivo analcolico e bruschette con insalata russa alla menta
Bavette al pesto, patate e fagiolini
Mini souffle ai funghi porcini e sautè di fagiolini
Mousse al cioccolato bianco e pesche

Ovviamente a queste serata partecipa anche Andrea: fa il sous chef, assaggia tutti i piatti, aspetta con ansia il dessert. Se proprio si annoia, si fa un paio di giri di corsa intorno al tavolo oppure si siede sul divano con un libro in mano. La cucina non la mette mai a posto, però :)

Forse una volta al mese non è tanto, e infatti di serate carine ne abbiamo tante, però avere un appuntamento fisso ci piace. Ci piace vestirci carini, ci piace spignattare in cucina con i libri davanti per riprodurre le ricette, ci piace aspettare di vedere se quello che abbiamo cucinato è saporito, se piace ad entrambi, se è una ciofeca immangiabile!

C'è chi va a cena in ristoranti costosi e chi regali orologi di lusso e gioielli.
C'è anche chi poi va con l'amante, chi parla solo del tempo e dei figli, chi non è mai contento di quello che ha, chi rimpiange la libertà e la gioventù.

E poi ci siamo noi e quelli come noi :)



martedì 18 giugno 2013

Compromessi

Davvero non so come possano stare insieme due persone così diverse.

sole - luna                                                                      
notte - giorno
mare - montagna
compagnia - solitudine
carne - pesce
hotel - camping
ozio - iperattività
bianco - nero
caldo - freddo
intorverso - estroverso
ottimista - pessimista
istintivo - razionale

ma come si fa?

Compromessi?

Compromesso è quando tu dici che Londra è troppo grande, caotica, incasinata, io che Huy è un villaggio nel mezzo del nulla (e non è neanche sto granchè)  allora scegliamo Namur che è una signora città, e si va a vivere in una casa a 4 km dal centro con un bel giardino dove fare anche l'orto.

Compromesso è quando tu ti vai a fare la Red Bull X- Alps con i tuoi compagni di merenda e io me ne vado al mare dalla mia famiglia e dai miei amici.

Compromesso è quando tu inviti i tuoi 15 amici del cuore, io cucino ma poi i piatti li lavi tu.

Compromesso è quando tu dici "facciamo un giro in bici insieme" ma cuzzupino lo porto sulla mia bici (il compromesso, in realtà, lo faccio con me stessa: il cuore arranca ma le cosce diventano di marmo).

Compromesso è quando scegliamo, insieme, un posto che potrebbe piacerci e offrirci delle possibilità di lavoro, che non sia sperduto nel nulla come piace a te nè incasinato come piace a me.

Speriamo di trovarlo :)

Tu&io!
Matera 2012




domenica 16 giugno 2013

Parapendio con i campioni

                                                                                                     


Padre e figlio, pronti per il decollo in parapendio!              
Prove in corso nel giardino di casa.

Cédric gli ha già comprato la sellette per fare il suo primo volo in tandem.
Siccome ogni volta che mi ha chiesto se ero d'accordo ho detto di no, ha pensato bene di comprargliela senza dirmelo.

Che posso fare?
Con un papà appassionato di parapendio,
con amici piloti che frequentano la nostra casa,
con un padrino che di questa passione ne ha fatto un lavoro (http://youtu.be/g2RqP-BpcqE),
con un campione mondiale di parapendio acrobatico che gli manda cartoline con dedica (http://youtu.be/P9c0zWkLZ6c)  

...una strada già segnata.
O forse no, ma i segnali ci sono tutti.

sabato 15 giugno 2013

Torta allo yogurt

Ecco la torta che ho preparato per il compleanno di Cédric: era davvero buonissima però, come sempre, esteticamente non era così bella come avrei voluto e avrebbe dovuto essere.
Per un esteta, un'amante del bello come me, una torta che si rompe ogni volta che provo a tagliarla in dischi orizzontali per farcirla e poi mi tocca "incollarla" con la glassa al cioccolato, non è propriamente la perfezione.

A mia discolpa posso dire di non avere (ancora) l'attrezzatura adatta per fare della pasticceria di alto livello. Qualcosa mi dice che, se pure l'avessi, combinerei comunque qualche pasticcio.

Per la cronaca, è stata divorata in meno di un'ora, gli ospiti "hanno fatto onore" (e pure il bis).
Meno male che la sostanza conta più dell'apparenza, almeno in cucina!


Ingredienti

370 gr di farina                                                                      
1,2 dl di yogurt
180 gr di cioccolato fondente
180 gr di burro
350 gr di zucchero di canna chiaro
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
3 uova
2 cucchiaini di lievito in polvere
6 dl di panna fresca
3 cucchiai di zucchero a velo

(per la glassa)
115 gr di cacao amaro
90 gr di burro
500 gr di zucchero a velo
1,5 dl di latte


Preparazione

Sciogliete a bagnomaria il cioccolato spezzettato e il burro (separatamente) e lasciate raffreddare.
Montate a crema il burro, lo zucchero e l'essenza di vaniglia.
Unite le uova una per volta, poi il cioccolato e gradualmente lo yogurt, la farina e il lievito.
Dividete l'impasto in due tortiere (imburrate e infarinate) e cuocete in forno preiscaldato a 180° per 30-40 minuti.
Rovesciate su una griglia e lasciare raffreddare.
Tagliate i dolci a metà orizzontalmente.
Mettete un disco in un piatto da portata e spalmate la superficie con uno strato di glassa.
Montate la panna con lo zucchero a velo e spalmatela sullo strato di glassa.
Sovrapponete un disco e ripetete l'operazione.
Coprite l'ultimo disco e il bordo della torta con la glassa rimasta.

Glassa al cioccolato

Mettete il burro in una ciotola e lavoratelo con un frullatore elettrico fino ad ottenere una crema omogenea e spumosa.
Unite gradualmente lo zucchero a velo setacciato poi frullare ad alta velocità per 3-4 minuti.
Unite il cacao setacciato con il frullatore a bassa velocità e poi unire il latte.
Lavorare tutto alla massima velocità per 30 secondi.
La glassa deve essere scura e avere una consistenza spalmabile.


Bon appétit!



giovedì 13 giugno 2013

Alessio&Andrea




Alessio è arrivato lunedi all'ora di pranzo.

In macchina, andando verso casa, ha cercato di conquistare Andrea chiacchierando con lui che, seduto nel suo seggiolino, non lo considerava o lo guardava di sottecchi cercando di carpire informazioni preziose.

Dopo averlo bellamente ignorato per mezz'ora, l'ha preso in ostaggio.

Alessio è il primo e l'ultimo pensiero della giornata di mio figlio, e anche tutti quelli che ci stanno in mezzo.
Alessio è il compagno di giochi ideale, ma anche di colazione, pranzo, merenda e cena.
Alessio lo porta sulle spalle, lo spinge sull'altalena al parco, gioca a palla in giardino, gli legge le storie, dà voce a Saetta (il cavallo) e anche a tutte le automobiline del suo parco macchine.
Alessio costruisce per lui ponti, case, stalle, aerei e persino una piramide parlante.
Alessio gli prende la mano per attraversare la strada ma anche per farlo saltare dalle scale.
Alessio è arrivato con una valigia piena di regali e anche di più.
Alessio non dice mai "no, sono stanco, adesso non posso" ma sempre "eccomi".
Alessio sorride e va avanti anche quando è un pò triste o tanto stanco.
Alessio è uno zio acquisito che farà sempre parte della vita di Andrea.

Non so come farò quando domani sera se ne tornerà a Parma; già prevedo scene di lacrime e addii strazianti in aereoporto.

Per mantenere lo status di zio è obbligato a vedere il suo nipotino almeno una volta ogni due anni.
Magari la prossima andremo noi a Parma!

Ps. Messaggio per Chiara G.: per questa volta Alessio non ha cambiato pannolini, si è limitato a prendere appunti. Ma è stato uno zio perfetto per tutto il resto! Sarà per il prossimo figlio :)

lunedì 10 giugno 2013

Sebastien

La prima volta che l'ho incontrato è stato due anni fa.
Abitavamo ancora in un appartamento nel mezzo del nulla (ma troppo vicino alla suocera, cioè al piano di sopra) e lui è venuto a casa a parlare col suo amico Cédric.
Io allattavo Andrea, che all'epoca aveva appena due mesi, e non ho ascoltato niente della loro conversazione (che poi Cédric mi ha riferito: w la privacy).
Comunque, se pure avessi sentito qualcosa, non avrei capito niente tranne nel caso in cui avesse parlato un francese adattato al mio livello linguistico, cioè appena superiore a quello di una capra.

Era in crisi con la moglie, una rompipalle. Non dicono tutti così i mariti?
Ovviamente l'amico suo, Cédric, lo difendeva a spada tratta. Non fanno tutti così gli amici?

I particolari li ignoro tuttora però la crisi è rientrata e la moglie l'ho conosciuta; chissà perchè tendo a credere che avesse le sue buone ragioni per essere incazzata come una iena.
E non è (solo) solidarietà femminile.

Sebastien è un tipo particolare, fa il burbero ma si vede che è timido, un pò chiuso di carattere e molto dolce.
Quando veniva a casa con la famiglia o a prendere Ced per andare a volare mi metteva sempre un pò a disagio col suo modo di fare.
Preferisco le persone schiette.

Deve avermi letto nel pensiero perchè qualche mese fa mi ha scritto un'email, in italiano per di più.
Beh, l'ha scritta in francese e ha usato Google per tradurla in italiano.
Sarebbe stato meglio se l'avesse lasciata nella versione originale; la traduzione era così sconclusionata che ho riso per ore.
Una frase diceva " avevo messo il culetto calci per la festa dopo sei nel gioco".
Ancora non riesco a capire che cavolo voleva dire, a quali calci si riferisse e, soprattutto, a quale culetto!!!!!!

Il succo della sua email era che ha capito che per me non è facile vivere qui, aver lasciato famiglia, affetti e tutto il resto in Italia, che a volte sono triste e le mie difficoltà sono anche difficoltà della coppia, quindi dell'amico suo.
Mi ha offerto la sua amicizia, la sua vicinanza, il suo aiuto ad affrontare i problemi perchè "gli amici sono li per aiutarti a trovare delle soluzioni".
E per fare la pizza, se questo può farmi sentire un pò più " a casa" !

Mi ha chiamata "piccola principessa perduta", o almeno questa è la traduzione di Google, chissà se corrisponde a quello che aveva in mente!

Da allora i nostri rapporti sono cambiati, non è più solo un amico di Cèdric che viene a casa con la moglie e i figli o che ci invita a cena da loro.
E' difficile da spiegare ma ci guardiamo con occhi diversi, con occhi di chi ha capito qualcosa dell'altro anche senza tante spiegazioni, di chi ti vuole bene anche se a parole non te lo dice.

A volte basta lasciarsi andare un pò, abbassare le proprie difese per scoprire che gli altri, in fondo, hanno più paura di te.

Carlo

Già un anno senza di te.
Mi manchi.

domenica 9 giugno 2013

Perfezione

Ieri sera cena-barbecue in giardino per il compleanno di Cédric.

Eravamo 17, di cui almeno 4 arrivati con un preavviso di  1/2 ora.
E una coppia con due bimbi è rimasta anche a dormire.
Cedric li ha invitati qualche giorno fa, ovviamente senza prima comunicarmi che aveva questa intenzione.
Ma vabbè, c'est pas grave; anzi, mi ha fatto piacere perchè con Melisa e Roman ci intendiamo benissimo.
Loro, però, ce l'hanno detto alle 6 di sera che avevano deciso di fermarsi per la notte, cioè un'ora prima di arrivare (qui le cene iniziano alle 7 pm).
Questo mi ha un pò infastidito: un minimo di preavviso no? tanto per fargli trovare la stanza pronta.
Il fatto in sé non è certo grave, è colpa mia e delle mie manie di perfezione.

Ma sto cercando di migliorare.

Quando mi sono trasferita qui, ogni volta che organizzavamo una cena preparavo tutto nei minimi dettagli, dalla tovaglia da mettere sulla tavola ai bicchieri, dall' aperitivo al dolce.
Tutto doveva essere pronto, nessuno spazio per l'improvvisazione.
Mi faceva sentire più a mio agio, forse.
Ma mi toglieva anche parte del divertimento, non mi godevo veramente la compagnia perchè ero troppo preoccupata che fosse tutto perfetto, che andasse tutto bene.
Forse perchè non conoscevo nessuno, non mi sentivo a mio agio con gli amici di Ced, gente che, ovviamente, parla in francese e io non capivo niente quindi per me era anche poco interessante.

Adesso, però, finalmente comprendo questa lingua che, per inciso, per me non ha niente di romantico ma è solo buffa.
E poi, queste persone non sono più degli estranei, con loro sto bene e con alcuni in particolare sta nascendo una bella amicizia.
Allora ho rinunciato alla perfezione, cioè a quello che secondo me dovrebbe essere come vorrei che fosse, e mi godo la compagnia.

Anche perchè, poichè com'è noto la perfezione non è di questo mondo (e neanche di quell'altro, mi sa), raramente l'ho raggiunta e, quando ci sono riuscita, ho il sospetto che sia stato solo un caso.



venerdì 7 giugno 2013

Insalata di pasta

Tempo d'estate, persino qui in Belgio, incredibile!

Oggi 42°.
Al sole, ovviamente.
Però anche all'ombra siamo sui 30°, eccezionale e bellissimo.

Soprattutto perchè abbiamo il nostro bel giardino e ce lo godiamo tutto!

Domani sera cena-barbecue per il compleanno di Cédric.
Il menù, ricco e vario, prevede anche questa buona e fresca insalata di pasta.
La peculiarità sta nel fatto che viene servita in bicchiere!!!


Ingredienti (per 4 persone)

250 gr di fusilli
100 gr di tonno sott'olio
6 filetti d'acciughe
100 gr di feta
80 gr di bocconcini di mozzarella
200 gr di olive nere snocciolate
olio extravergine d'oliva
pinoli
pepe nero
sale
pesto


Preparazione

Cuocete al dente i fusilli, scolateli e lasciateli raffreddare.
Mescolateli in una ciotola con il tonno spezzettato, la feta sbriciolata, la mozzarella tagliata a metà, le olive tritate grossolanamente, un pizzico di sale, 3 cucchiai di olio e una macinata di pepe nero.
Mescolate bene.
Versate 4 cucchiai di pesto sul fondo di 4 grossi bicchieri; unite un cucchiaio di pinoli e l'insalata di pasta; decorate con foglie di basilico e servite con altro pesto a parte.

Bon Appétit!




mercoledì 5 giugno 2013

Ci sono dei giorni...

in cui ti pare che gli esseri umani non siano proprio una gran bellezza.

Si perchè magari oggi uno ti ha spinto senza scusarsi.
Un automobilista ha insultato un vecchio che attraversava piano la strada.
Il tuo amico disabile ha dovuto fare lo slalom perchè il marciapiede era intasato di macchine...
e così via.

Beh, se questo è uno di quei giorni, guardatevi questa galleria di foto.


C'è dell'umanità bella in giro.

martedì 4 giugno 2013

Sole di plastica

"Pare che ci sia il sole sul Belgio. Applauso."

Questo è stato l'annuncio dell'hostess sul volo Ryanair che mi ha riportato dalla Calabria alla Belgique!

Effettivamente, considerata la rarità dell'evento, meritava un applauso.

Ovviamente, noi che conosciamo bene il sole nordico (per intenderci, noi che ci viviamo qui e non ci veniamo solo in vacanza), non abbiamo dubitato neanche per un attimo che il sole fosse diverso da quello appena lasciato.
E' bastato mettere piede sulla scaletta dell'aereo per averne la conferma: sole finto e freddo vero!
Mah!

Pare che sarà un'estate altalenante in tutta Europa; mi consolo cosi!
Ma mi consolerò ancora di più tra 3 settimane quando tornerò a Kr (e Cédric sulle Alpi).

Per ora devo offrire al mio corpo alimenti che lo aiutino a contrastare un cambio di clima così repentino, ergo: cioccolata!

Ma perchè quando sono qui ne mangio a kg? A Crotone non ne ho mangiato neanche un quadratino.
O devo considerare il gelato quotidiano del bar Moka?



domenica 2 giugno 2013

Mentire

Essere amici significa dire sempre la verità oppure mentire a fin di bene?
Significa schierarsi sempre e comunque dalla parte dell'amico oppure essere obiettivi?
Significa dire "sono dalla tua parte anche se stai facendo una cazzata" oppure incazzarsi, parlare, parlare, parlare fino allo sfinimento nel vano tentativo di riportare un pò di senno in una mente allo sbando?

La sincerità può essere un pregio ma a volte viene vista come un difetto o una mancanza di tatto.

Io, quando ho mentito, l'ho fatto sempre per non deludere qualcuno.
A volte per sano egoismo.
Ma l'ho sempre pagata amaramente.

Ho tradito la fiducia dei miei genitori, di un (ex) fidanzato.
Non si fa, mi sono comportata male, malissimo, sono stata una stronza.
Sono stata debole.

Se c'è un errore che vorrei non fare più nella vita è proprio questo: tradire la fiducia di chi mi ama, di chi crede in me, di chi mi stima.
Spero di avere la forza di dire "ho sbagliato, non ce la faccio, non sono capace, non ti amo più".
Ci vuole un grande coraggio, molto più di quello che serve a dire una bugia.

Mentire è facile, basta iniziare, poi diventa quasi un gioco.
Aggiungi sempre più particolari, ad ognuno dai una versione differente, alla fine ti incarti da solo fino a quando il castello crolla e sotto le macerie ci sei soltanto tu.
Prima o poi la verità viene fuori, gli altri ti scoprono, ti guardano schifati e si allontanano.
Ma tu resti con te stesso, a fare i conti con le tue bugie.

A volte ho mentito per proteggere un amico ma non ho mai mentito ad un amico.
E non voglio iniziare adesso.
Per questo ho deciso di dire ciò che penso fino in fondo; di rischiare di essere accusata, nella migliore delle ipotesi, di mancanza di tatto, di insensibile che non capisce niente.
Di perdere un'amica, nella peggiore.

Ma quando questo gran casino sarà finito, perchè prima o poi finirà, nessuno potrà venire a dirmi "tu sapevi e non hai detto niente, tu sapevi e non hai fatto nulla per impedire che tutto andasse a puttane".

Magari non servirà a niente ma non avrò il rimorso di aver mentito.
Non io, questa volta.