venerdì 31 maggio 2013

Occhi di gatto

Biberon, scalda biberon, sterilizzatore (per biberon), bilancia, fasciatoio, omogenizzatore, tiralatte (meglio portarsi avanti con il lavoro), trio, sediolone, culla, culla da campeggio, carillon con luci psichedeliche, walkie-talkie, box, aerosol ("ragà, l'aerosol in casa, d'inverno, ci vò!") ...

E poi tutto il necessario per la valigia da portare in ospedale: asciugamani, rigorosamente usa e getta, camicia da notte (tre, non si sa mai), il primo pigiamino per il pupo e almeno un paio di cambi (ma non si resta in ospedale solo 1, massimo 2 giorni?) ...

Più, naturalmente, tutto il necessario per sterilizzare la stanza di mamma e bimbo: amuchina spray, alcool 500°, guanti, maschera antigas (come noto, l'ospedale è il posto migliore per prendere infezioni).

Cara la mia amica Occhidigatto (tutto attaccato, com'è memorizzato sul mio cellulare), quando il piccolo Giovanni arriverà finalmente a casa, si guarderà intorno e dirà:
"Ohi mà (è crotonese, dopotutto), che ce ne facciamo di tutta sta roba?"

Secondo me, come ti ho detto poche ore fa in pizzeria, la metà, e forse anche di più, di tutto quello che hai già comprato o hai intenzione di comprare, non ti servirà a niente!

Ma, si sa, l'emozione dell'attesa del primo figlio fa fare gesti inconsulti, come l'acquisto compulsivo di un sacco di oggetti inutili, ingombranti e costosissimi di cui, entro qualche mese, proverai l'irrefrenabile impulso di liberarti.

Se non hai più spazio in casa nè in garage, non demoralizzarti: c'è sempre la stanza della nonna.

Di Emilia!



mercoledì 29 maggio 2013

L'amore è eterno finchè dura

Quando avevo 15 anni pensavo che ci si innamorasse una volta sola, di una sola persona che ci sarebbe stata accanto tutta la vita.
Beata ingenuità, di una volta.
Le 15enni di oggi mi riderebbero in faccia. Probabilmente anche le 12enni!

L'amore è eterno finchè dura e questo ormai l'ho capito.

Quando finisce può essere una "tragedia" o una liberazione, dipende dal punto di vista.

Certo, quando hai 20anni, ma anche 30, magari è triste ma si supera in fretta.
Quando gli anni sono un pò di più e in questa relazione si è investito tanto, magari si convive, si è sposati, si hanno dei figli, allora accettare la fine di tutto questo è un pò più difficile.

Le motivazioni sono tante e diverse, ognuno ha la sua storia, le sue giustificazioni, il suo dolore.

Penso che sia molto triste, che sia un grande dispiacere, a volte incomprensibile quando arriva all'improvviso.
Ma non è una tragedia.
Nessuno ha una malattia grave o incurabile, nessuno è morto.

I dolori si affrontano e si superano.
Possibilmente senza chiudersi agli altri, agli amici, agli affetti veri che sono sempre lì, accanto a noi, per aiutarci.

C'è chi riesce anche ad accettare la malattia con fede, o rassegnazione, o altre risorse.
Io non ci riesco e non so se ci riuscirei.
Ma a chi soffre per amore mi sento di dire con tutto il cuore: "NON è UNA TRAGEDIA".
Passerà, è solo un momento, una fase.

Lo so che è un casino, che ci sono i figli e il mutuo da pagare, che bisogna andare avanti senza il compagno o la compagna di una vita.
Non è facile, ma si può fare.
Magari oggi sembra impossibile ma, piano piano, ci si rende conto che, invece, ce la si fa benissimo.

Se una persona decide di andarsene, non dovremmo mai star li a chiederle di restare.
Io non vorrei mai stare con qualcuno che non ha voglia di stare con me.
Non sarebbe giusto per me.
E non siamo noi stessi le persone più importanti per noi?
Se non ci amiamo alla follia, se non abbiamo fiducia in noi stessi, se non crediamo nelle nostre capacità, come possiamo pensare che possano farlo gli altri?

lunedì 27 maggio 2013

Oasi canina




Domenica ho "sacrificato" una giornata di mare per portare Andrea all'oasi canina comunale, della quale mio fratello (e non solo) è stato l'ideatore e, in parte, anche il realizzatore.

Trascorre lì quasi tutto il suo tempo libero, sicuramente tutti i fine settimana.
Taglia l'erba, pianta alberi, apre i box dei cani per farli correre liberi nel prato da lui predisposto per questo scopo, accoglie famiglie desiderose di adottare un cucciolo (purtroppo accade raramente), invita scolaresche a vedere la realtà di un canile, dove i cani, di tutte le taglie e razze, seppur in condizioni ottimali, vivono pur sempre privati della libertà e dell'affetto costante di una famiglia.

E' bello vedere le reazioni dei bambini: a volte arrivano impauriti da tutti quei cani che abbaiano, che cercano di avvicinarsi e di annusarli (alcuni di loro, molto docili, vivono liberi all'interno del cortile che circonda la struttura dei box) ma, dopo aver trascorso con loro un paio d'ore, hanno imparato tutti i nomi, se non visti gli hanno allungato qualche biscotto e tutti non vogliono più andare via.

Alice, la mia nipotina, degna figlia di genitori amanti degli animali (nei fatti, non solo a parole), è una habitué del canile, ci va spesso con mamma e/o papà, conosce tutti i cani, anche i nuovi arrivati, se li coccola, li sgrida se fanno troppo chiasso, accoglie i visitatori e fa la guida esperta!

Andrea ieri c'è stato per la prima volta.

Come prevedevo, è rimasto un pò sorpreso dalla confusione e dal chiasso ma la vista della sua cuginetta più grande, tanto spavalda e sempre senza paura, l'ha tranquillizzato!
L'ha seguita ovunque.

Si guardava intorno un pò guardingo, soprattutto se gli si avvicinavano cani di taglia troppo grande.
Però ha trascorso una mattinata diversa, divertente, educativa, nonostante la sua giovane età.

Per ora deve accontentarsi di questi momenti ma, quando ne avremo la possibilità (speriamo presto), prenderemo un cane o due (rigorosamente da un canile): come si fa a crescere sani di mente senza avere accanto un amico a quattro zampe che ti insegna l'amore disinteressato?

Mare di Maggio


Nonostante il vento soffi ininterrottamente da martedi, cioè da quando sono arrivata, ogni giorno Andrea e io ci prepariamo e ce ne andiamo in spiaggia.
Teli, cappellini, occhiali da sole, creme solari, paletta, secchiello e tutta l'attrezzatura necessaria a passare un paio d'ore sulla spiaggia.
Di solito siamo da soli ma sabato siamo andati al mare con gli zii e la cuginetta.
Mio fratello ha messo in mare la sua barca (lui la chiama così, quel pezzo di legno di mezzo metro! per i miei canoni, si comincia a parlare di barca dai 20 metri in su!) e i piccoli sono saltati a bordo immediatamente.

Come sempre, si sono viste le differenze: Alice spericolata stava in piedi, si alzava, si sarebbe anche tuffata se suo padre non gliel'avesse impedito; Andrea stava seduto come un re sul trono, con l'unica differenza che, dal momento che è molto prudente (cuore di mamma! gli altri direbbero "fifone"), si teneva saldamente alla corda di sicurezza.

Ma il giro lo ha talmente emozionato ed entusiasmato che ha continuato a dire "mi è piaciuto a me" per tutto il giorno.
L'ha detto anche a Serena, la proprietaria del bar in cui fanno il miglior gelato alla nocciola del mondo.
Di solito non le dice neanche ciao!

Il mare di questi primi mesi estivi è bellissimo.
Km di spiaggia deserti, non c'è nessuno.
Ma non solo durante la settimana quando, comprensibilmente, la gente è al lavoro e i bambini a scuola.
Anche il sabato e la domenica non si vede anima viva per km.

Chi ha la fortuna di abitare sul mare non se ne rende quasi conto.
Se non c'è il mare calmo e almeno 30°, preferiscono restare a casa o fare la passeggiata sul corso.

Io non sono mai stata così: ho sempre cominciato ad andare al mare ad Aprile e ho continuato fino ad Ottobre.

Ma adesso più di prima non posso davvero permettermi di aspettare la giornata "perfetta": vento, nuvole o mare agitato, noi scendiamo in spiaggia a goderci il sole.

Ne abbiamo bisogno, dobbiamo immagazzinare energia solare per il nostro rientro nel freddo Nord!

giovedì 23 maggio 2013

Carote di sfoglia ripiene


www.giallozafferano.it

Ingredienti

1 noce di burro
prezzemolo
colorante alimentare arancione
1 uovo
1 rotolo di pasta sfoglia

Ripieno
1 cucchiaino di capperi
prezzemolo tritato
pepe
sale
80 gr di tonno
100 gr di Philadelphia


Preparazione

Stendere il rotolo di sfoglia, ricavarne con una rotella tagliapasta strisce di 3 cm di larghezza.
Spennellare con un uovo sbattuto e arrotolare su loro stesse per il lungo.
Imburrare 8 coni di alluminio. Iniziando dalla punta, avvolgere i rotolini di sfoglia lungo il cono facendo attenzione a non accavallare l'impasto ad ogni giro.
Porre i coni cosi ottenuti su un foglio di carta da forno.
In una ciotola sciogliere il colorante con poca acqua tiepida e usare per spennellare la superficie dei coni.
Infornare a 200° per 10 minuti.
Sfornare i coni, lasciare raffreddare e poi estrarli delicatamente dai coni di alluminio.

Ripieno
Mixare il tonno con i capperi e il formaggio fresco, sale e pepe e prezzemolo tritato, fino ad ottenere una cremina.

Riempire i coni con il ripieno al tonno (con una siringa o un sac a poche è più facile).
Terminare con un ciuffo di prezzemolo che riprodurrà le foglie di carota (io ho usato il basilico perchè Cédric è allergico al prezzemolo).

Variante
Potete farcire con un ripieno di insalata russa, un patè d'olive, una crema al prosciutto ecc.

Bon appétit

mercoledì 22 maggio 2013

Crotone

Ieri mattina sveglia alle 6 per arrivare in tempo all'aereoporto.
Il volo Brx Ch. - Lamezia T. non è mai stato così affollato.
Naturalmente, in quel caos, mentre correvo da una parte all'altra, perdevo i documenti ("Madaaaame...", una persona gentile, che me li ha riconsegnati), acquistavo, pagavo e dimenticavo al bar i croissant per la colazione, Andrea era tranquillo come sempre.
Ormai per lui l'aereo è pari alla macchina: passa il check in da solo, trascina il bagaglio a mano (il mio, quindi pesante), sale le scalette dell'aereo, consegna il biglietto alla hostess e va a cercarsi il posto come il più esperto dei viaggiatori.
L'estate prossima lo metto sul primo volo e lo spedisco dai nonni tutto solo.

Considerate le medie del periodo, mi aspettavo di trovare temperature ben più elevate qui a Kr.
Tuttavia, dal momento che ieri sono partita da Namur sotto una pioggia battente e con 8°, non mi lamento.

Stamattina splendeva il sole, cosa di cui mio figlio si è ovviamente meravigliato, non essendoci abituato.
Dopo colazione ci siamo preparati per andare al mare.
Il tempo di infilare il costume, buttare un pareo in borsa e spalmare Andrea di crema solare protezione 50 che lo ha ricoperto di una patina bianca simile alla calce, si è scatenato un acquazzone.
Durata: 5 minuti.
Però le nuvole hanno coperto il cielo un pò più a lungo quindi ho dovuto cambiare programma!

Merde!

Domani, ritentiamo!
Magari però la crema gliela metto direttamente in spiaggia, va!

lunedì 20 maggio 2013

Crema fredda di patate al curry

Visti i 9° della serata, avrei anche potuto servirla calda, questa crema!



Ingredienti

700 gr di patate
1 piccola cipolla bianca
rosmarino
curry
olio extra vergine di oliva
sale
1 carota
falde di peperone colorate
pomodoro
basilico
salsa al pomodoro


Preparazione

Soffriggete in un velo d'olio la cipolla tritata, poi insaporite le patate pelate e ridotte a cubetti.
Unite un rametto di rosmarino, un pizzico abbondante di curry, 700 gr d'acqua, una presa di sale e fate cuocere per 30 minuti.
Eliminate il rosmarino e frullate il tutto fino ad ottenere un composto omogeneo e vellutato.
Lasciate raffreddare.
Servite la crema di patate al curry guarnita con una minuscola dadolata di peperoni, pomodoro e carota, completandola con un cucchiaio di salsa di pomodoro, alcune foglioline di basilico, un filo d'olio e un pizzico di curry.


Bon appétit!

Dove c'è gusto...

Oggi 12°.
Ieri pure, la settimana scorsa idem.

Previsioni meteo per i prossimi giorni: gelate notturne, nevicate sparse.

Domani mattina volo Ryanair verso il sole e il mare; nonnina e nonnononno ci verranno a prendere all'aereoporto.

Cédric in partenza destinazione Alpi.
Poi dice che gli manca la vitamina D.

Dove c'è gusto non c'è perdenza, diceva mia nonna!

Noi ci spalmiamo sulla spiaggia



lui in una tenda sulla neve




OGNUNO!

Kinder zio

10-13 giugno 2013
Alessio adempie ai suoi doveri di zio e viene a trovare il nipotino.

Consiglio spassionato: dormi! Riposati adesso che puoi.
Perchè poi sarai ostaggio di Andrea per 4 giorni.

Palla, macchine, Fulmine e Saetta (i suoi cavalli), il garage, il monopattino, le costruzioni, i libri di fiabe, Augusto smontorimontoriparoeaggiusto, l'arca di Noè, ma soprattutto "correre": non ti darà scampo!

Io, invece, si: tu fai lo zio, io la mamma in vacanza :)

Vieni caro, ti aspettiamo a braccia aperte!

domenica 19 maggio 2013

Tempo perso


Potrei anche fare nomi e cognomi, se non fosse per la privacy.

Mi ricordo di un tipo che si atteggiava a filosofo invece era del genere "tutto muscoli-zero cervello".
Però lì ero già "grande", non gli ho permesso di occupare che un paio di settimane della mia vita.
E come lui, un dottore che si sentiva il novello Che Guevara solo perchè faceva un pò di volontariato.
Ma il peggiore è stato uno che si dichiarava migliore amico e mi ha riempito di falsità dal primo all'ultimo momento in cui ci siamo frequentati.
Decisamente gli ho permesso di far parte della mia vita molto più a lungo di quanto meritava.
Sono fiera di me per aver avuto la forza di liberarmi di una persona così ...piccola piccola.

Ma occorre tempo per imparare che, un conto è essere gentili e delicati, un altro è lasciare che certa gente approfitti di te stesso.
Io ci ho messo quasi tutta la vita.

Relazioni sentimentali che potevano concludersi ben prima dei 5, 6 anni che sono durate.
Semplicemente l'amore era finito e bisognava avere il coraggio di ammetterlo.
Però alla fine la decisione l'ho sempre presa io.
Anche perchè, si sa, i maschi sono vigliacchi e preferirebbero farsi calpestare da un elefante in fiamme piuttosto che dirci che non ci amano più.

Ma il peggior errore l'ho fatto con i presunti amici: gente opportunista che si spacciava per amico/a del cuore.
Il bello è che io ci credevo.
E anche quando era palese che la loro non era amicizia ma interesse, opportunismo, furbizia ecc, io stavo li a giustificarli.
Grave errore. Gravissimo errore.

Per fortuna sono migliorata.

Gli amici che ho adesso sono esattamente quelli che meritano di avere tutto il mio amore.
E gli sono grata per essere una parte cosi importante della mia vita, è anche grazie a loro se cerco, ogni giorno, di diventare una persona migliore, di essere sempre all'altezza del loro amore, di far si che non perdano mai la stima che nutrono per me.

"Quando ho cominciato ad amarmi davvero mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: persone, cose, situazioni, e tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso. All'inizio lo chiamavo sano egoismo, ma oggi so che questo è Amore di sé. " (C. Chaplin).

La vita è una sola, non portatevi dietro fardelli inutili.

sabato 18 maggio 2013

Donne

Donne che sbandierano il loro istinto materno dall'età di 6 anni.
Donne che non amano i bambini perchè sono una seccatura.
Donne che restano incinta a 16 anni, bambine con dei bambini nelle mani.
Quarantenni che rimandano rimandano e rimandano e poi è troppo tardi.

Donne sterili.
Donne che non sanno che farsene dei figli, li vogliono per legare a sé un uomo e quando questi se ne va (comunque), li portano nei negozi di giocattoli e li riempono di pupazzi.
Figli come merce di scambio.
Donne che fanno calcoli su calcoli per restare incinta, che si rivolgono alla medicina ufficiale, che vanno all'estero per trovare soluzioni proibite in Italia.
Chi si rassegna all'infertilità, chi adotta un bimbo, chi dice "sia fatta la Tua volontà".

Donne che portano dentro il proprio bambino, amandolo pazzamente sin dal primo momento, e lo perdono a pochi giorni dalla nascita.
Donne sfortunate, che lottano contro la loro stessa vita per andare avanti con un simile insopportabile dolore che le rende fantasmi, depositarie di un amore senza fine che non hai mai visto il sole.
Donne che decidono di avere un solo figlio e di non farne altri per non togliere "amore" al primogenito.
Come se fosse possibile!

Donne che decidono di non allattare i propri figli per non rovinarsi il seno, che non si alzano la notte per dargli il biberon delegando il padre, che credono di aver esaurito il loro compito con il parto.
Donne che dovrebbero nascere sterili.

Mia madre, freccia viva nel mio cuore.


venerdì 17 maggio 2013

Torta di carote alla Elena


Torta di carote

Questa ricetta me l'ha data Elena, la mia amica toscana che vive a Londra.

Tra gli ingredienti ha messo anche "Tanto amore".

In effetti, è un ingrediente fondamentale.

Una volta l'ho fatta senza: ero arrabbiata, non ricordo perchè ma sicuramente ce l'avevo con Cédric.
A volte dimentico che è soltanto un uomo e, in quanto tale, ha dei limiti indipendenti dalla sua buona volontà.

Beh, comunque, quella volta la torta era una vera ciofeca!
Non ci credete?
Provate, provate.
Fatela in un giorno che siete furiosi, che ce l'avete col mondo intero, che avreste voglia di mandare tutti a quel paese.
Poi mi direte!

Però, se seguite scrupolosamente la ricetta, se mettete tanto tanto amore nella preparazione di questo dolce, sarà buonissimo!

Nella mia variante (che oggi non ho fatto perchè per questa settimana ho già abbondantemente superato il limite di cioccolato consentito dal mio fegato) si può ricoprire la torta con una glassa al cioccolato fondente.

Ingredienti

300 gr di farina
200 gr di zucchero
1 bustina di vanillina
4 uova
6 cucchiai d'olio extra vergine
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale
300 gr di carote
mandorle tritate
tanto amore


Preparazione

Lavate e grattugiate (o tritate) le carote, poi mettetele in un colino ad asciugare.
In una ciotola capiente mischiate la farina, il lievito, la vanillina, il sale e, in ultimo, aggiungete le carote e le mandorle tritate.
In un'altra ciotola sbattete le uova con lo zucchero e poi unitele al composto con la farina.
Infine aggiungete l'olio.
Mescolate bene (se l'impasto è troppo duro aggiungete qualche cucchiaio di latte) e versate tutto in uno stampo imburrato e infarinato.
Cuocere in forno caldo a 180° per circa 40 minuti.

Bon appétit!

mercoledì 15 maggio 2013

Serata relax

Stasera Andrea ha preso parte alla sua prima serata "solo uomini": lui, il suo papà, il suo padrino e l'amico Sebastien.
Anche io ero stata invitata ma ho declinato: mi bastano due maschi alla volta, non potrei reggerne quattro senza neanche la solidarietà femminile di qualche altra fidanzata, compagna o moglie!
Tra l'altro, sono monotematici e di parapendio ne ho sentito parlare fin troppo lo scorso weekend, mi basta per almeno un'altra settimana!

Quindi, quando i maschi hanno lasciato campo libero, ho approfittato della momentanea solitudine per fare una cosa che non facevo da tanto, tanto tempo: un bagno lungo un'ora e mezza!
Acqua bollente, candele accese, musica di sottofondo (tanto non dovevo tenere l'orecchio teso per ascoltare eventuali urla di minorenne in cerca di attenzioni), RELAX!
Una volta terminato il bagno purificatore, che fare? come passare il resto del tempo?
Non ci sono più abituata!

Ultimamente sono a corto di libri e allora, proprio mentre ero li che pianificavo un bella serata spalmata sul divano guardando un film strappalacrime e mangiando panini pieni di tutto quello che c'è in frigorifero, ricevo un messaggio di Alessio che mi chiede se posso collegarmi su Skype.

Certo che posso.

La telefonata è durata due ore e un pò di più!

Nel frattempo abbiamo cucinato e cenato insieme, parlato delle nostre rispettive vite sempre incasinate, un pò del passato e un pò di più del prossimo futuro.
Molto prossimo, visto che verrà a trovarmi tra meno di un mese.
Sempre che riesca a prenotare il volo per la data giusta.
E con questo lui e io ci siamo capiti!

Intanto Andrea è tornato a casa.

Mi ha raccontato tutto quello che ha fatto e visto e quanto si è divertito.
Sono felice di avere un bimbo che è sempre di buonumore, che ama stare in mezzo alla gente, che ha sempre il sorriso stampato sulla sua bella faccetta da birba.
Ora è andato a letto, ce l'ha portato il suo papà, per completare la serata al maschile.

Io vado a prepararmi un bel gelato alla stracciatella, e ci metto anche un paio di Pan di Stelle dentro.

A ognuno la sua, di serata relax!

lunedì 13 maggio 2013

Stagioni?

L'inverno è tornato.
10 gradi, freddo, gelo, pioggia, cielo coperto.
Ho dovuto tirare di nuovo fuori piumini e maglioni di lana, cappello e guanti.
Gli stivali no, li avevo anche lucidati prima di conservarli nella scatola; ho avuto un rifiuto psicologico.
Ora capisco perchè qui sono l'unica a fare il cambio di stagione.
E anche perchè non lo farò mai più.

Un vero weekend belga


La Citadelle de Namur

Gianni non si può proprio lamentare, ha avuto tutto quello che poteva chiedere ad una breve vacanza in questo Paese:
freddo, pioggia, frittes, birra, cucina tipica belga e chiacchiere in francese con gli "indigeni"!

Non so come ha fatto a restare sveglio durante la lezione di Max sull'importanza della metereologia nel parapendio, curve ascensionali, nomi strani, previsioni meteo e roba del genere.
Il tutto in francese, lingua della quale Gianni ha lo stesso livello di conoscenza di una capra :)

Quando ci siamo incontrati alla stazione di Namur (l'avevo dato per disperso invece era solo chiuso nel bagno a ricaricare il cellulare!!!) è stato come se ci fossimo lasciati la settimana prima.
20 anni di lettere, email, messaggi, telefonate non sono passati invano!

E' arrivato col solo bagaglio a mano, pieno di regali. Babbo Natale gli fa un baffo.

Abbiamo passato un bel fine settimana insieme e spero che non lasceremo passare altri 20 anni prima di rivederci sennò poi ci tocca davvero chiamare Raffaella Carrà e, non so, magari tra 20 anni sarà troppo decrepita per venire a cercarci!

E poi Andrea sente già nostalgia!

Ciao Già!!!!

venerdì 10 maggio 2013

Food&Friends


In un'ora ho fritto le melanzane per la parmigiana, cucinato il sugo per condirle, preparato una macedonia di fragole, zucchero e limone, fatto un plum cake bicolore per la colazione di domani (il cioccolato c'è ma non si vede perchè Andrea ha esagerato con lo zucchero a velo!) e una mousse al cioccolato per sei persone.

Il tutto con un nano di due anni come sous-chef.

Anzi, per essere più precisi, mi ha detto : "Mamma, tu sei lo chef del polollo (pomodoro), io dei dolci. Come Remì".
Che sarebbe il topo chef di Ratatouille, ultimamente in testa alla sua classifica dei libri più amati (durante i pasti, vista l'attinenza con l'argomento. Per la nanna abbiamo una classifica differente che vede in testa, da 12 mesi ininterrotti, "A fish out of water").

Mi piace cucinare, mi rilassa. Ma, anche se ho 20 persone a cena, non passo mai più di tre ore in cucina, sennò poi altro che relax, divento una iena.
Senza contare che, mentre cucino, assaggio un pò di tutto: passo dalle olive tritate all'aglio alle fragole, dal cioccolato ai gamberoni.
Qualcuno mi salvi!

Comunque, ho cucinato con due stati d'animo differenti :
- l' allegria, per l'arrivo, tra poche ore, di Giovanni, un amico che non vedo da 20 anni.
All'incontro non sarà presente Raffaella Carrà che urla "Carramba che sorpresa" ma ce ne faremo una ragione.
- e la tristezza, per alcuni amici che stanno attraversando momenti difficili, che sono scoraggiati e vedono tutto nero.

Vorrei dirvi che vi penso sempre, che vorrei esservi accanto per proteggervi, darvi fiducia, una spalla su cui piangere e parole per sorridere.
Purtroppo sono qui, a migliaia di km di distanza, ma il mio cuore è accanto a voi, è con voi in ogni istante.
Non mollate, siate forti e pazienti, tutto andrà come deve andare.
Forse non sarà quello che vi aspettate ma sarà sicuramente la cosa migliore per voi.
Non abbiate paura.

Vi voglio bene!

giovedì 9 maggio 2013

Come lo chiamo?

Visto il discreto successo riscosso dalle ricette che posto in questo blog, ho deciso di aprire un sito web di cucina (al mio ex verrebbe un colpo, ma forse non solo a lui!).

Sono indecisa sul nome, mi date qualche suggerimento?

Merci!!!

martedì 7 maggio 2013

Risotto primavera

La primavera è già finita: stanotte diluvio, giornata di sole finto, adesso temporale, fulmini, saette e acqua a secchiate.
Speriamo che le piantine dell'orto reggano!
Maledizione, ora che stanno spuntando le prime foglie.

Io però, che sono ottimista, ho preparato un risotto colorato di sole e verdure.
Ognuno si consola come può!





Ingredienti

150 gr di riso
40 gr di piselli sgranati
1 zucchina piccola
1 carota
1/2 cipolla
burro
parmigiano grattugiato
brodo vegetale (circa 1 lt)
vino bianco secco
olio extravergine di oliva
sale

 
Preparazione

Tritate la cipolla e fatela appassire in una pentola con due cucchiai di olio e una noce di burro, poi tostatevi il riso.
Sfumatelo con il vino bianco (due dita) e portatelo a cottura mescolando spesso e aggiungendo, poco alla volta, il brodo bollente.
Circa a metà cottura, unite la carota e la zucchina tagliate a dadini e i piselli.
Completate la cottura, aggiustate di sale (se necessario) e, prima di toglierlo dal fuoco, mantecate il risotto con una noce di burro e abbondante parmigiano grattugiato.
Servite subito.

Bon appétit



sabato 4 maggio 2013

Pirottini al cioccolato


Pirottini al cioccolato con marmellata d'arancia e crema pasticcera decorati con stelline di zucchero e frutta secca
 

 Moi j'adore <3

Per chi ama il cioccolato questa ricetta è goduria allo stato puro.
Facilissimi da preparare, richiedono solo un pò di pazienza.
Fare i pirottini mentre si ascolta della buona musica o, meglio, Fiorello e Baldini alla radio, è uno dei modi più divertenti e di trascorrere un piovoso pomeriggio casalingo.
E in Belgio ne abbiamo parecchi di momenti cosi!


Ingredienti

300 gr di cioccolato fondente ( ma, a scelta, anche al latte o bianco)


Preparazione

Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, poi intingetevi un pennello da cucina sottile e passatelo sulle pareti e sul fondo dei pirottini di carta, rivestendoli perfettamente. Lasciate raffreddare (io li metto in frigorifero) e, quando il cioccolato sarà solidificato, spennellate con altro cioccolato fuso in modo da formare uno strato più spesso.
Dopo un ulteriore raffreddamento, staccate "delicatamente" la carta dai cestini di cioccolato.
Se qualche pirottino si rompe, non demordete: scioglietelo nuovamente e riprovate.
Oppure mangiatelo: non potete mica presentare un pirottino a metà, no?

Possono essere farciti in mille modi diversi.
Vi suggerisco marmellata d'arancia o crema pasticcera al cioccolato decorate con frutta secca a scaglie per l'inverno; 


 




 fragole a pezzetti o gelato (tutti i gusti son buoni) per l'estate.

gelato alla stracciatella
Se i pirottini sono piccoli (ne esistono di diverse dimensioni) sarà più facile mangiarli: tutto in un boccone.

Bon appétit


"Nove persone su dieci amano il cioccolato. La decima mente" (Cit.)

Work in progress




Pulizia di terrazzo e giardino per aperitivo e barbecue con amici!
Finalmente sembra che la primavera sia arrivata anche qui!

venerdì 3 maggio 2013

Parc Attractif Reine Fabiola


Una giornata di sole e tutta la Vallonia è qui!
In cima alla Citadella di Namur, questo parco giochi offre numerose possibilità di divertimento : grandi aree per giochi, castelli gonfiabili, go-kart a pedali, trampolini, macchinine elettriche, mini-golf, circuiti per scalata.
Decine di altalene, scivoli, dondoli di vecchia e nuova generazione.
E poi castelli, navi da esplorare, treni su cui arrampicarsi.
E per i genitori, relax al bar con vista sull'area giochi dei bimbi più piccoli che, cosi, sono sempre a portata di sguardo e/o urlo.

Siamo rimasti in fila circa 20 minuti per poter entrare.
Mentre tutti gli altri bambini correvano e urlavano impazienti di entrare (alcuni cercavano di arrampicarsi sul cancello!), Andrea stava fermo, in piedi accanto a me e Cédric, osservava gli altri bimbi (li studiava, coma fa sempre) e ogni tanto diceva "mamma, ma la porta è chiusa; quando aprono?".

Siamo rimasti nel parco quasi 3 ore, fino all'orario di chiusura che è alle 6 p.m.
(Qui tutto chiude alle 6 del pomeriggio anche se d'estate fa buio alle 10 di sera. Ma di questo parlerò in un altro post.)
Andrea non si è mai fermato, se non consideriamo i 5 minuti scarsi che ha impiegato a mangiare un gelato. Ha provato un pò di tutto, o almeno tutto quello che era alla sua portata di bimbo di 2 anni.
Vedere tanti bambini tutti insieme, e di età cosi assortite, in un primo momento l'ha intimorito.
O forse li osservava solo per capire chi potesse essere un compagno di giochi e chi fosse meglio evitare.
Sugli scivoli ha dato la precedenza a tutte le bambine ma quando si trattava di un maschietto che voleva passare prima di lui, anche se era più grande, lo guardava dritto negli occhi e gli diceva "è a moi", nel suo melange tra italiano  e francese.
Ha già capito come gira il mondo.

E poi lui domanda, chiede, si fa aiutare.

Si è avvicinato ad una sagoma di moto, una specie di dondolo diciamo.
Il bimbo che c'era sopra, avrà avuto 6/7 anni, non ne voleva sapere di scendere ma Andrea ha aspettato pazientemente, le mani conserte dietro la schiena.
Poi si è stancato e gli ha chiesto , a modo suo, se poteva fare un giro.
Il bimbo l'ha guardato titubante ma gli ha ceduto il posto.
Andrea non riusciva a salire, era troppo alta per lui.
Quindi, secondo un ragionamento logico, ha chiesto aiuto.
E il suo nuovo amico l'ha preso in braccio, l'ha messo a cavalcioni della moto e l'ha pure dondolato per tutto il tempo.
Quando il nano si è stancato lo ha detto al bimbo che lo ha ripreso in braccio per aiutarlo a scendere.

Cédric e io eravamo stupiti e sorridenti.
Andrea fa sempre cosi ma ancora ci stupisce.
Non è affatto timido, se vuole qualcosa la chiede e se non riesce a farla da solo, nessun problema, domanda aiuto.
E tutti, ma dico tutti, i bambini che lo incontrano, sono gentili con lui.
Non è mai successo che qualche bimbo, figlio di amici o di perfetti sconosciuti incontrati al parco o altrove, non l'abbia preso in simpatia.
Ha della chance, mio figlio!

Non sarebbe molto più facile se anche noi adulti ci comportassimo cosi, mettendo da parte egoismo, orgoglio, presunzione?
E se provassimo a sorridere un pò di più?


giovedì 2 maggio 2013

Pani e alivi "cunzati"

mi raccomando il pane, che sia "buonobuono"


Ingredienti (per 4 persone)

200 gr di pane raffermo
1 cucchiaio di capperi sotto sale
8 filetti di acciughe
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaino di origano secco
150 gr di olive verdi
2 cucchiai di aceto bianco
olio extravergine
sale
pepe


Preparazione

Tagliare il pane a pezzetti di circa 2 cm e metterlo in una teglia leggermente unta d'olio.
Per il condimento: tritare capperi, acciughe e spicchi d'aglio e unire l'origano.
Mescolare tutto e condire il pane con metà di questo composto, sale, pepe e abbondante olio.
Cuocere in forno preriscaldato a 230° per 10 minuti, finchè il pane non sarà ben dorato.
Schiacciare leggermente le olive in un mortaio, unire alla metà del composto rimasto e aggiungere l'aceto e un filo d'olio.
Lasciare insaporire per almeno un'ora poi servirle con il pane, caldo o freddo.


Mi piace il pane "crocco" (come lo chiama Andrea).