Una giornata di sole e tutta la Vallonia è qui!
In cima alla Citadella di Namur, questo parco giochi offre numerose possibilità di divertimento : grandi aree per giochi, castelli gonfiabili, go-kart a pedali, trampolini, macchinine elettriche, mini-golf, circuiti per scalata.
Decine di altalene, scivoli, dondoli di vecchia e nuova generazione.
E poi castelli, navi da esplorare, treni su cui arrampicarsi.
E per i genitori, relax al bar con vista sull'area giochi dei bimbi più piccoli che, cosi, sono sempre a portata di sguardo e/o urlo.
Siamo rimasti in fila circa 20 minuti per poter entrare.
Mentre tutti gli altri bambini correvano e urlavano impazienti di entrare (alcuni cercavano di arrampicarsi sul cancello!), Andrea stava fermo, in piedi accanto a me e Cédric, osservava gli altri bimbi (li studiava, coma fa sempre) e ogni tanto diceva "mamma, ma la porta è chiusa; quando aprono?".
Siamo rimasti nel parco quasi 3 ore, fino all'orario di chiusura che è alle 6 p.m.
(Qui tutto chiude alle 6 del pomeriggio anche se d'estate fa buio alle 10 di sera. Ma di questo parlerò in un altro post.)
Andrea non si è mai fermato, se non consideriamo i 5 minuti scarsi che ha impiegato a mangiare un gelato. Ha provato un pò di tutto, o almeno tutto quello che era alla sua portata di bimbo di 2 anni.
Vedere tanti bambini tutti insieme, e di età cosi assortite, in un primo momento l'ha intimorito.
O forse li osservava solo per capire chi potesse essere un compagno di giochi e chi fosse meglio evitare.
Sugli scivoli ha dato la precedenza a tutte le bambine ma quando si trattava di un maschietto che voleva passare prima di lui, anche se era più grande, lo guardava dritto negli occhi e gli diceva "è a moi", nel suo melange tra italiano e francese.
Ha già capito come gira il mondo.
E poi lui domanda, chiede, si fa aiutare.
Si è avvicinato ad una sagoma di moto, una specie di dondolo diciamo.
Il bimbo che c'era sopra, avrà avuto 6/7 anni, non ne voleva sapere di scendere ma Andrea ha aspettato pazientemente, le mani conserte dietro la schiena.
Poi si è stancato e gli ha chiesto , a modo suo, se poteva fare un giro.
Il bimbo l'ha guardato titubante ma gli ha ceduto il posto.
Andrea non riusciva a salire, era troppo alta per lui.
Quindi, secondo un ragionamento logico, ha chiesto aiuto.
E il suo nuovo amico l'ha preso in braccio, l'ha messo a cavalcioni della moto e l'ha pure dondolato per tutto il tempo.
Quando il nano si è stancato lo ha detto al bimbo che lo ha ripreso in braccio per aiutarlo a scendere.
Cédric e io eravamo stupiti e sorridenti.
Andrea fa sempre cosi ma ancora ci stupisce.
Non è affatto timido, se vuole qualcosa la chiede e se non riesce a farla da solo, nessun problema, domanda aiuto.
E tutti, ma dico tutti, i bambini che lo incontrano, sono gentili con lui.
Non è mai successo che qualche bimbo, figlio di amici o di perfetti sconosciuti incontrati al parco o altrove, non l'abbia preso in simpatia.
Ha della chance, mio figlio!
Non sarebbe molto più facile se anche noi adulti ci comportassimo cosi, mettendo da parte egoismo, orgoglio, presunzione?
E se provassimo a sorridere un pò di più?