giovedì 18 luglio 2013

Dignità



Lasciar andare qualcuno che si ama è difficile, difficilissimo.

Ma se lui/lei non ci ama più, non si può insistere più di tanto.
Le "tecniche" possono essere utili all'inizio, quando ci si conosce poco, ci si corteggia, si cerca di conquistare la persona che ci piace.
Ma dopo 10 anni di vita insieme chi si vuole prendere in giro?

Capisco il dolore di chi è lasciato, soprattutto se è il dolore di una persona a cui voglio davvero bene; lo sento sulla pelle come se fosse il mio.
Capisco che non si abbia il coraggio di guardare in faccia la verità, di dire a se stessi: "Basta, è finita", di chiudere un capitolo e andare avanti.

Quello che non capisco è come si possa tollerare, accettare, pensare di meritare di essere trattati come zerbini, come pezze da piedi.

Essere lasciati dopo 10 anni di vita insieme distrugge l'autostima e i sensi di colpa sorgono inevitabili.

Ma c'è un limite a tutto.
E il limite è la dignità.

Posso accettare che un uomo che amo mi tradisca, mi lasci.
Ma non accetto che mi usi, mi faccia sentire in colpa, mi offenda con le parole o con il suo atteggiamento, mi umili, approfitti della mia debolezza per distruggermi, psicologicamente e non solo.
Non capisco come si possa accettarlo, restare passivi nella speranza che la propria arrendevolezza serva a farlo tornare da noi.

E poi, perchè dovrei volere una persona così?
Perchè dovrei volere accanto qualcuno che decide di trattarmi male, che decide di farmi sentire così?

Questi uomini e queste donne che noi abbiamo amato e ci sembravano le sole al mondo perfette per noi, forse non lo sono mai state o forse sono cambiate.
In entrambi i casi, dovremmo allontanarli e non permettergli di avere questo potere su di noi.
Perchè loro hanno potere su di noi, il potere di farci stare bene o male, fino a quando siamo noi a darglielo.

"Ciò che conta è  tutto dentro di noi, da fuori nessuno ci può aiutare; non essere in guerra con se stessi, vivere d'amore e d'accordo con se stessi: allora tutto diventa possibile. Non solo camminare su una fune ma anche volare". (H.Hesse)

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