mercoledì 31 luglio 2013

Ufffffffffffffffffffffffffffffffffffffffffff

Come mi prende male!
Non c'è un vestito che mi sta bene, non c'è trucco che copra le imperfezioni, il balsamo non serve a niente, sono abbronzata dal collo in giù e ho il viso bianco cadavere, mi sento gonfia come barbapapà e comincio anche ad assomigliargli, mi è venuto pure l'eritema...

che nervi!

Da domani: DIETA E GINNASTICA!

Mi metto a pane e acqua! pane insipido, ovviamente!

E solo la bici non basta, ci vuole lo step, e i pesi, e gli addominali, e la ginnastica e pure le frustate!

MERDE, come dicono i belgesi!

domenica 28 luglio 2013

La dura vita del bagnante

Quelli che...arrivano in spiaggia alle 8 e occupano tre ombrelloni in prima fila per gli amici/parenti che arriveranno all'ora di pranzo.
Quelli che...passano tutto il tempo sdraiati sul lettino parlando al cellulare dicendo quanto gli piace andare al mare la mattina presto per stare in santa pace.
Quelli (50enni) che...fanno footing sulla riva perchè "c'ho un figlio di due anni, lo devo portare almeno fino ai 20".
Quelli che...lei tamarra con brasiliano leopardato e il cappello all'ultima moda, zeppa colorata e iphone in mano e lui carico di borse, teli mare, creme solari e materassino, piazza il lettino in pole position per la fidanzata e poi passa la mattinata con gli occhi incollati sulle chiappe della vicina d'ombrellone.
Quelle che...passeggiano con l'acqua alle caviglie perchè devono snellire le cosce
Quelli che..fanno colazione al bar del lido con cornetto alla nutella e cappuccino.
Quelli che...nuotano a cagnolino.
Quelli che...ancora si spalmano con l'olio Johnson: ma non lo sanno cosa contiene???
Quelli che...la merenda per i figli sono patatine e pane e nutella (50° all'ombra).
Quelli che...urlano tutto il tempo "vieni più vicinooo, avvicinati ho detto, esci che c'hai le labbra viola, non andare cosi lontano, se non esci immediatamente non ti porto più, con oggi hai chiuso".
Quelli che...stanno in piscina anche se il mare è una tavola (blu).
Quelle che...fanno l'acquagym, lo zumbafitness,l'hidrobike e poi si sfondano di parmigiana e lasagne.
Quelli che...pagano 4.500 euro per un capanno senza cucina, senza bagno e senza letti: praticamente una cabina allargata.
Quelli che...non scendono in spiaggia ma passano la giornata sulla sdraio davanti al capanno, anche quando non è vista mare.
Quelli che...il mare la mattina all'alba è tutta un'altra cosa.

Quelli che...come si fa a vivere dove non c'è il mare???

sabato 27 luglio 2013

La firma

E' finita.

Dopo tutto quello che è successo negli ultimi due mesi non si sa mai ma le premesse perchè da oggi si cambi ci sono tutte, o meglio, una, quella che serviva: la firma.

In questi due mesi ho visto una persona che consideravo amica ma, soprattutto, "essere umano", compiere delle azioni, dei gesti, delle schifezze cosi orribili, pronunciare delle parole cosi ignobili che ho stentato a riconoscere in lei l'autrice di tutto ciò che ho visto con i miei occhi o che mi è stato riferito da chi ne è stato co-attore o spettatore.

Si meriterebbe uno sputtanamento on line con tanto di nome e cognome che, per ovvie ragioni, non posso fare.
Ma mi basta la certezza che si sia sputtanata da sola "live" e dubito che ci sia ancora qualcuno che abbia voglia di starle accanto.

Per me è stata una delusione cosi grande e profonda che ancora non mi sembra possibile.
Un'amicasorella mi ha detto che sono stata troppo dura nel mio giudizio e che non avrei dovuto allontanarla.
Lei c'è riuscita, a comportarsi cosi, e sicuramente è stata un'amica più comprensiva di me.
Ma io ho un caratteraccio e sono un'estremista in tante cose, anche nei sentimenti.
La consideravo un'amica e mi ha mentito milioni di volte, anche davanti all'evidenza.
La consideravo una persona buona di cuore e si è rivelata egoista, cattiva e avida.
Non vedo come avrei potuto continuare ad esserle amica.

Semplicemente non è la persona che ho conosciuto 15 anni fa.

Nella vita si cambia, si cresce, si matura, a volte si regredisce, si fanno tanti errori, si ferisce qualcuno e si viene feriti.

Ma ci sono due limiti che non dovrebbero mai essere oltrepassati:
l'amore per se stessi (da non confondere con l'egoismo) e il rispetto per gli altri.

giovedì 25 luglio 2013

Febbre

Uno si fa tutti i suoi bei programmi e poi va tutto all'aria!

Sveglia all'alba, bici, nuotata in un mare deserto fino alle 9 del mattino, relax sul lettino, ritorno a casa, dove il pupo mi aspetta con la nonnina perchè una giornata di riposo gli fa bene!

Si!

Infatti la giornata di riposo se l'è fatta.
E pure io, però.

Andrea ha la febbre dalla notte scorsa, ancora mezz'ora fa un bel 39 che stordirebbe perfino un elefante figuriamoci un nanetto come lui.

Naturalmente, da malati si è lagnosi, coccoloni, infastiditi, capricciosi e mammoni ( a qualsiasi età)!
Quindi sono agli arresti domiciliari, se escludiamo le due ore di libertà di stamattina che mi servivano per andare in giro in centro a fare alcune delle tante cose che rimandavo da settimane.
Potevo andarmene a mare: comunque sarei stata fuori casa.
Ma non avrei sopportato il senso di colpa, quello che mia madre mi avrebbe fatto venire (mio figlio è troppo piccolo per rinfacciarmi le assenze, almeno per ora).

Mi attende un  lungo, lunghissimo pomeriggio casalingo.

Qualcuno mi salvi!!!!

lunedì 22 luglio 2013

Culone

Stamattina, dopo l'ennesimo giro in bici, torno a casa, mia mamma mi guarda seria e mi dice:
" Certo che hai fatto proprio un culone! Anzi, sei ingrassata dappertutto!".

Sò soddisfazioni!

Poi dici che le mamme ti incoraggiano e ti sostengono!
Io direi che la loro specialità è la martorizzazione della psiche dei figli (anche quando hanno superato l'adolescenza da almeno 20 anni).

Un giudizio del genere, bene bene all'autostima non fa!

Sul momento ho deciso che mi sarei messa a dieta ferrea, niente più sale-zuccheri-dolci-aperitivi-pizze e neanche pasta e pane.
Praticamente la fame!

Poi mi sono ricordata di quando facevo sport tutti i giorni (bici e karate), non avevo un filo di grasso, tanto meno di cellulite, gli addominali scolpiti, le cosce toste come il marmo e mia mamma mi diceva:
"Certo che hai fatto un bel culone! Anzi, sei ingrassata dappertutto!".

A dire il vero erano muscoli, ma ognuno ha la sua visione delle cose!

Sicuramente il mio corpo è cambiato, non mi alleno più come prima, ho qualche anno in più e una gravidanza alle spalle che ha modellato il mio corpo.
Il peso è lo stesso, ma è distribuito diversamente!

Prima forse mi piacevo di più.
Anzi, leviamo il forse.

Diciamo che adesso sono più motivata a fare sport: prima "mantenevo" ora "ripristino", o, almeno, ci provo.

E comunque il culone non ce l'ho, hai capito Kinder??????

sabato 20 luglio 2013

Alessio

Aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee, perchè sei partito?????? Come farò senza di te?
Finalmente sono riuscita a farmi un pò di mare chiacchierando con le mie amiche mentre tu stavi li a fare il baby sitter del nano!!!!

E poi, le partite a Uno...nonostante le tue perenni vittorie (che culo!!!!), mi mancheranno!

Vabbè, la prossima volta veniamo noi a Parma!

Ciao zio Alessio :)



giovedì 18 luglio 2013

Dignità



Lasciar andare qualcuno che si ama è difficile, difficilissimo.

Ma se lui/lei non ci ama più, non si può insistere più di tanto.
Le "tecniche" possono essere utili all'inizio, quando ci si conosce poco, ci si corteggia, si cerca di conquistare la persona che ci piace.
Ma dopo 10 anni di vita insieme chi si vuole prendere in giro?

Capisco il dolore di chi è lasciato, soprattutto se è il dolore di una persona a cui voglio davvero bene; lo sento sulla pelle come se fosse il mio.
Capisco che non si abbia il coraggio di guardare in faccia la verità, di dire a se stessi: "Basta, è finita", di chiudere un capitolo e andare avanti.

Quello che non capisco è come si possa tollerare, accettare, pensare di meritare di essere trattati come zerbini, come pezze da piedi.

Essere lasciati dopo 10 anni di vita insieme distrugge l'autostima e i sensi di colpa sorgono inevitabili.

Ma c'è un limite a tutto.
E il limite è la dignità.

Posso accettare che un uomo che amo mi tradisca, mi lasci.
Ma non accetto che mi usi, mi faccia sentire in colpa, mi offenda con le parole o con il suo atteggiamento, mi umili, approfitti della mia debolezza per distruggermi, psicologicamente e non solo.
Non capisco come si possa accettarlo, restare passivi nella speranza che la propria arrendevolezza serva a farlo tornare da noi.

E poi, perchè dovrei volere una persona così?
Perchè dovrei volere accanto qualcuno che decide di trattarmi male, che decide di farmi sentire così?

Questi uomini e queste donne che noi abbiamo amato e ci sembravano le sole al mondo perfette per noi, forse non lo sono mai state o forse sono cambiate.
In entrambi i casi, dovremmo allontanarli e non permettergli di avere questo potere su di noi.
Perchè loro hanno potere su di noi, il potere di farci stare bene o male, fino a quando siamo noi a darglielo.

"Ciò che conta è  tutto dentro di noi, da fuori nessuno ci può aiutare; non essere in guerra con se stessi, vivere d'amore e d'accordo con se stessi: allora tutto diventa possibile. Non solo camminare su una fune ma anche volare". (H.Hesse)

martedì 16 luglio 2013

La nonna che mi richiama all'ordine

Poi dici che uno s'incavola di prima mattina.

Ci sono figlie che sono mamme che mollano i propri figli alle proprie mamme.
Chiaro?

Ecco, io non lo faccio, o cerco di non farlo.
Dovunque vado, mi porto Andrea, e se non posso portarlo con me (perchè il luogo o l'orario non sono adatti ad un bimbo della sua età), rinuncio anche io.

Quando sono arrivata a Kr avrei voluto riprendere gli allenamenti di karate, almeno in queste vacanze.
Purtroppo l'orario è proibitivo perchè dovrei chiedere a mia mamma di tenere Andrea dalle 19.30 per un paio d'ore, impedendole, di fatto, un'uscita con le amiche o una passeggiata.
Quindi, senza neanche domandarglielo, ho rinunciato, e solo io so quanto mi costa.
Ma , vabbè, il figlio è il mio, è giusto così.

Pur di fare un pò di sport, mi alzo all'alba e alle 6.30 sono già in bici.
Andrea dorme e non si sveglia prima del mio ritorno, di solito verso le 8.
Oggi ho fatto colazione con un amico (per reintegrare gli zuccheri persi pedalando), rimandando il rientro a casa di una mezz'ora.
Mia mamma mi ha chiamato sul cellulare inveendo come una strega perchè era tardi e lei doveva andare a fare la spesa.
HO CAPITO, poteva dirmelo quando sono uscita di casa, sarei tornata in tempo.

L'unico momento della giornata in cui le chiedo di occuparsi di Andrea (che, tra l'altro, dorme) e lei sbraita!!!

Beh, stamattina, quando ho iniziato a scrivere questo post, ero arrabbiata con lei per la sfuriata.
Adesso, ovviamente, è passata, anche a lei.
La nonna adora il nipotino e lui adora lei, passano insieme tanto tempo quando siamo qui in casa, a giocare o chiacchierare.
Non è che lei non voglia occuparsene o non lo faccia, sono io che non voglio che si stanchi troppo, visto che fa anche tutto il resto (mamma, moglie, nonna, cuoca, colf ecc ecc).
Però un paio d'ore libere, tutte per me, mi servono come l'aria che respiro!

Uff.
Quanto è difficile certe volte comprendersi!

venerdì 12 luglio 2013

Cambiare



Mi piace la sveglia presto per andare in bici, la luce sul mare, il cielo azzurro, gli altri ciclisti che mi salutano (perchè siamo sempre gli stessi), la colazione al bar di Emilia, con quel profumo di cornetti appena fatti (e non quelli solo scongelati che si trovano da Roma in su) , la gente che viene a prendere il caffè e a scambiare due parole con chi fa colazione accanto a lui, la cordialità, i sorrisi, il calore del sole.

Ci sono tante cose che non mi piacciono in questo angolo di mondo, tante cose che potrebbero cambiare se solo ci fosse una mentalità diversa e tanto, tanto senso civico.

Quello che mi manca, però, è il calore: del sole e della gente.

Non c'è solo questa città, è chiaro, per quanto le mie origini e miei affetti siano qui.

Forse qui continuerò a venirci solo in vacanza.

Ma il mio posto non è nemmeno lì dove sono adesso.

Un amico mi ha detto "vai in Svezia, il lavoro non manca".
Se è per questo, non manca neanche in Canada o in Australia.
Ma non fanno per me.

C'è chi riesce ad abituarsi al clima nordico, soprattutto se riesce ad apprezzare i tanti vantaggi e le differenze che ci sono con questa città d'origine (tutte a vantaggio del Nord).

Io però sono stanca.
E la stanchezza, si, sa, precede il cambiamento.

Manca poco così, lo so, lo sento.
Poco così per tornare a svegliarmi col sole.
E con la voglia di fare, di andare, partire.
VIVERE!

martedì 9 luglio 2013

Cappuccino



Quando lavoravo in un Costa coffee di Londra il cappuccino era il mio incubo.
Ogni volta che entrava un cliente speravo sempre che mi chiedesse una tazza di té.
In fondo, voglio dire, sono inglesi, non bevono sempre té?

NO! NEANCHE PER SOGNO!

Il té era solo per le vere milady che arrivavano con tanto di cappellino con veletta e borsetta sotto il braccio, perle al collo e tailleur!
Una bella tazza di té classico, senza tutti quei sapori strani (menta, fragola, caramello!).

Qualcuno chiedeva il caffè americano (più acqua che caffè).

Gli italiani si riconoscevano subito: espresso! Al limite, doppio.

Ma quando arrivava il cliente del cappuccino, e io ero alla macchina...mi veniva l'angoscia.
My Gosh, sta schiuma maledetta! Come diavolo si fa?
A voglia a dire: " devi montare il latte e poi, quando lo versi, è tutta questione di polso".
Ma vafancù al polso, mi veniva sempre una ciofeca!

Una volta un tipo si è pure raccomandato: "la schiuma, che sia bella consistente!"
Si, certo.
Per fortuna l'ha voluto in uno di quegli orribili bicchieroni di carta take away, con tanto di tappo.
Gliel'ho dato e poi mi sono nascosta in cucina per un quarto d'ora!

Ma ieri è stato il giorno della rivalsa: Damiano, super barista del Bar Noce, mi ha spiegato il segreto per fare la schiuma del cappuccino. Sta nella qualità del latte! Altro che polso!

Si vede che al Costa compravano un latte che faceva schifo!

Tsé!

Forse ho ancora un futuro da barista :)

lunedì 8 luglio 2013

Ad esempio a me piace il Sud

Ad esempio a me piace la strada
col verde bruciato, magari sul tardi
macchie più scure senza rugiada
coi fichi d'India e le spine dei cardi

Ad esempio a me piace vedere
la donna nel nero nel lutto di sempre
sulla sua soglia tutte le sere
che aspetta il marito che torna dai campi

Ma come fare non so
Si devo dirlo ma a chi
Se mai qualcuno capirà
sarà senz'altro un altro come me

Ad esempio a me piace rubare
le pere mature sui rami se ho fame
e quando bevo sono pronto a pagare
l'acqua, che in quella terra è più del pane

Camminare con quel contadino
Che forse fa la stessa mia strada
parlare dell'uva, parlare del vino
che ancora è un lusso per lui che lo fa

Ad esempio a me piace per gioco
tirar dei calci a una zolla di terra
passarla a dei bimbi che intorno al fuoco
cantano giocano e fanno la guerra

Poi mi piace scoprire lontano
il mare se il cielo è all'imbrunire
seguire la luce di alcune lampare
e raggiunta la spiaggia mi piace dormire

sabato 6 luglio 2013

Ciccia

Mio figlio stasera mi ha chiamato "panzuta"!

Accidenti!

Devo correre ai ripari!!!!!

venerdì 5 luglio 2013

Ipocrisia

La sincerità non è sempre apprezzata.

Quando ero adolescente, e sempre in lotta col mondo intero, mia mamma cercava di convincermi ad essere più diplomatica nel dire le cose.
Per me era sinonimo di ipocrisia, quindi, ovviamente, non ho mai seguito il suo consiglio.
Con gli anni ho capito quel che voleva dirmi, e cioè che sbagliavo i modi, non il contenuto di ciò che dicevo.

A dirla tutta, anche oggi mi fa lo stesso rimprovero.
Sbaglio i modi, aggredisco, sbraito come  una strega (notare l'ingannevole scelta di parole: "come una...").
Si, sicuramente è cosi; sicuramente avrei avuto e avrei vita più facile se riuscissi a dire le cose con modi più gentili e dolci.
A volte ci riesco.
Poche volte. Pochissime.

Il fatto è che certe cose mi fanno davvero andare su tutte le furie.
La mancanza di rispetto, per esempio.

Però resto sempre della mia idea: parlare serve.
Parlare, parlare, parlare, confrontarsi.
A che serve non dire le cose come stanno?
Fare finta di niente, tacere per il quieto vivere?
Le concessioni fatte per quieto vivere raramente servono.
E le incomprensioni taciute prima o poi vengono fuori.
Meglio prima, perchè se è poi sono sicuramente acuite.

Le cose vanno chiarite e basta, vanno dette, possibilmente in faccia.
Certo, magari con le parole giuste, con un certo tatto e con delicatezza, magari quando gli animi si sono un pò rasserenati.
Però vanno dette.

Oggi ho scritto una email a una persona importantissima nella mia vita.
Ognuno ha detto ciò che pensa, ci siamo spiegati, capiti.
Questo è l'importante, se c'è questa voglia di mantenere il rapporto sul piano della sincerità, i problemi si risolvono.
Altrimenti ognuno per la sua strada, se è possibile.
E se è una persona dalla quale non ci si può allontanare, per le più varie ragioni?
Meglio parlare fino allo sfinimento ( tranne nel caso in cui si ha a che fare con degli emeriti imbecilli, sarebbe tempo perso).
A meno che non siete di quelli ipocriti fino al midollo.
Allora il problema non si pone fin dall'origine.

Io non sono così, questione di DNA.

Però il dubbio mi resta: vivranno meglio loro???

giovedì 4 luglio 2013

Colazione tra amiche



Emilia: " Io la mattina prima delle 7 sono già al bar, passa, che facciamo colazione insieme."
Io: " Ok, allora vengo alle 7, facciamo colazione e poi faccio il mio giro in bici."

Stamattina, BAR NOCE, h 7.00 - 08.10           

Domani, PRIMA i 15 km in bici, poi la colazione!

Caffè, cappuccino, succhi di frutta, té, latte di mandorla, nocciolino, crema di nocciola...
Cornetti vuoti, alla crema, alla marmellata, al limone; graffe; saccottini al cioccolato; trecce.

che tentazione, mamma mia!!!!!!!
Altro che 15 km, ci vorrebbe il Tour de France!!!

Ma, vuoi mettere, iniziare la giornata facendo colazione con un'amica ?

:)

mercoledì 3 luglio 2013

"Titoli"

Ma perchè diavolo si giudica una persona dal titolo? o dal lavoro che fa?
Sei dottore, avvocato, commercialista, ingegnere, notaio, bancario?
Allora sei un professionista, sei una brava persona, sei educato, sei "frequentabile".
Altrimento NO.

Mia mamma ancora mi rinfaccia che sono andata a Londra e ho fatto la cameriera per mantenermi.
Con una laurea!
Una laurea in giurisprudenza.
Neanche avessi il Nobel per aver scoperto la fusione a freddo!
Una laureata come milioni.

E poi, non si può servire ai tavoli con la laurea?
Oppure è proprio questo, fare la cameriera, che disturba tanto?
Perchè non è un lavoro dignitoso, non è un lavoro da persone intelligenti, da persone perbene?

Solo in Italia c'è questa mentalità, solo qui si pensa che la laurea sia indispensabile e che "determini" la persona.
E' solo un pezzo di carta che dice che hai studiato. Bene, ottimo. Sei stato già fortunato a potertelo permettere.
Ma se poi il lavoro dietro ad una scrivania non c'è, o non è quello che si ha voglia di fare, ben venga la cameriera, lo spazzino, il barista, l'aiuto cuoco, la commessa, quello che è.
E non me ne vogliano queste "categorie" di lavoratori.
Ma perché si devono etichettare le persone a seconda del lavoro che fanno?
Meglio avvocato morto di fame e pure infelice che commessa soddisfatta.

Mi viene una rabbia.
Me ne vado in bici, va!

martedì 2 luglio 2013

15.18 - 17.05; 18.20 - 18.40

Totale del tempo che ho trascorso oggi seduta sulla poltrona del dentista!

Non so se lo fanno tutti ma il mio parla tanto e mi fa sempre delle domande che presuppongono una risposta quando ho la bocca piena di trapano, specchietto, aspirasaliva e qualche altro strumento!
Oppure mi racconta delle barzellette terribili, delle freddure che non riderei neanche se fossi ubriaca.
Invece lui si aspetta che io lo faccia, per di più quando mi trovo seduta sulla sua poltrona, alla sua mercé (e non è mai piacevole!!!).

E' il miglior dentista della città.
E' rigoroso, preciso, pretende sempre il massimo da se stesso, ma pure dagli altri.
E' anche il più caro.
E forse anche il più fascista.

Ha una povera assistente alla poltrona che resiste in quello studio da 7 anni.
Non so come faccia, lavorare con lui deve essere davvero stressante.
Nel suo campo è il migliore ma non credo che potrei sopportare di lavorare al suo fianco per un giorno intero, tutti i giorni.
E' consapevole della sua bravura e competenza ma questo non dovrebbe autorizzarlo a trattare gli altri come se fossero delle capre ignoranti.
Basta un niente, tipo non scattare al suo comando. Ma anche meno, tipo non leggergli nel pensiero!!!

Per non parlare di quel povero odontotecnico che collabora con lui: lo chiama a qualsiasi ora e deve mollare qualsiasi cosa stia facendo e correre nel suo studio. Se ha un lavoro urgente, allora il poveraccio deve lavorare anche la notte, anche nei fine settimana, anche nei giorni festivi.
E possibilmente essere pure sorridente.

Non dirò niente sulla considerazione che ha di sua moglie, che fa la segretaria- assistente nello studio.
Uno zerbino riceve un trattamento migliore.

Potrei cercarmi un altro dentista ma purtroppo ne ho provati diversi prima di lui, in questa città, fuori provincia e anche fuori regione.
Nessuno è bravo come lui.

E nessuno è perfetto!


Bavette al pesto, patate e fagiolini

Ingredienti

320 gr di bavette
200 gr di patate
100 gr di fagiolini (lessati)

Per il pesto

30 gr di basilico
15 gr di pinoli
60 gr di parmigiano grattuggiato
40 gr di pecorino grattuggiato
1 spicchio d'aglio

Preparazione

Preparate il pesto: pulite il basilico con una pezzetta umida e poi asciugatelo.
Lavoratelo dentro un mortaio con i pinoli, uno spicchio d'aglio sbucciato e un pizzico di sale grosso.
Aggiungete a poco a poco il pecorino e il parmigiano.
Quando il pesto sarà ben amalgamato, versatelo in una ciotola e incorporatevi a filo mezzo bicchiere d'olio, lavorando il tutto con la frusta fino a quando la salsa sarà cremosa.


Tagliate a cubetti le patate e fatele cuocere in acqua salata.
Tagliate a pezzetti anche i fagiolini lasciandone alcuni interi per la decorazione.
Scolate la pasta al dente, conditela con il pesto, aggiungete le patate a cubetti, i fagiolini, un mestolo dell'acqua di cottura e mescolate bene.
Servite decorando con alcuni cubetti di patate e i fagiolini rimasti.

Bon appétit!

Ps. Se vi manca il mortaio, il tempo o la voglia, buttate tutto nel mixer e il pesto viene buono lo stesso :)
Se siete proprio sfaticati, comprate quello pronto al supermercato ;)