Diciamo sempre che bisogna cogliere l'attimo, che bisogna fare quel che si ama nella vita, non accontentarsi e bla bla bla ma poi non sempre ci riusciamo:
scelte sbagliate che conducono a vite sbagliate, in qualche modo, per noi.
Però non riusciamo a cambiare strada, abbiamo tante paure, ci facciamo tanti problemi e ci facciamo influenzare da tante persone e situazioni.
Nella mia vita tante volte mi sono fatta problemi inutili.
Non parlo dell'adolescenza, che è un periodo di per se incasinato, con gli ormoni impazziti e la totale incomprensione del mondo e di noi stessi.
Quel periodo lo capisco, sono ammessi tutti gli errori, é giusto cosi, serve a crescere.
Ma se l'adolescenza ce la portiamo avanti fino a 50 anni ( e qualcuno pure oltre), allora va tutto a puttane.
Per quanto mi riguarda, di scelte sbagliate ne ho fatte tante, a volte per inesperienza, più spesso per paura o per non deludere qualcuno.
Però forse non era proprio quello che volevo.
L'università, per esempio.
Ma forse anche il liceo.
Non voglio addossare a nessuno la colpa delle mie scelte sbagliate, anche se ci sono volte in cui penso che se avessi avuto stimoli, incoraggiamenti diversi, forse anche la mia vita ora sarebbe diversa.
Comunque, quello che volevo dire, è che c'è sempre tempo per cambiare, per riprendersi in mano la propria vita, per fare quello che ci piace, che sentiamo nostro.
Lo so, le paure, il futuro, i soldi, i maldetti soldi, le certezze.
Beh, qualche volta il salto nel buio bisogna farlo, anche se si ha paura.
Non voglio più farmi fermare dai dubbi, dalle esitazioni, dalla paura che non funzioni, che vada male, che succeda chissa ché.
Se non siamo contenti di come sta andando la nostra vita, perchè dobbiamo esitare tanto nel volerla cambiare?
Non possiamo aspettare e rimandare sempre: domani, quando mi sarò laureata, quando mi sarò sposata, quando avrò un lavoro, quando avrò dei figli, quando i figli saranno cresciuti...
E poi a 39 anni ti viene un tumore e tu sei li che guardi il medico che ti sta parlando e pensi " ma che cazzo sta dicendo, non può essere successo a me, io ho tanti progetti, ho tante cose da fare, devo vivere".
E invece è successo proprio a te.
E tutto, i tuoi sogni, i tuoi progetti, le tue speranze per il futuro sono li, parcheggiate, in attesa che l'intervento, la chemio, la radio facciano effetto, sconfiggano il male oscuro, ti abbattano ma per tenerti in vita.
Il male del secolo è il cancro della paura, della paura di vivere, di scegliere, di cambiare.
Cazzo, non siamo alberi, non siamo incatenati li dove siamo, possiamo muoverci, andare, spostarci dove pensiamo di poter stare meglio.
Non siamo condannati a stare per sempre accanto alle stesse persone: se ci siamo circondati di gente che non ci piace o anche solo che non ci fa stare bene, anche senza cattiveria, voglio dire, allora bisogna recidere questi legami, chiudere, allontanarsi.
Dobbiamo volerci cosi bene da dire: adesso basta, adesso mi occupo di me.
Se ci rifletto, tutte, ma tutte le cose belle della mia vita, mi sono capitate perchè io ho lasciato che accadessero, perchè non mi sono fatta mille problemi, mille paure.
E se pure le avevo, non ho lasciato che mi fermassero.
E finalmente ho imparato a lasciar perdere, soprattutto con la gente per la quale non ne vale davvero la pena.
Si, ancora mi incazzo, ce l'ho in questo caratteraccio che mi ritrovo, che non sopporta le ingiustizie nè la cattiveria gratuita. Però poi, sempre con maggiore facilità, lascio andare.
Basta, andatevene se non mi volete bene, se non mi accettate per come sono, se mi state accanto solo per utilità, opportunismo, necessità, dovere.
E in questa nuova vita che decidiamo di cominciare a vivere, vorrei che riuscissimo a dare importanza a ciò che davvero ne ha.
Sicuramente non sono i soldi (con questo non sto dicendo che non servono ma solo che non vanno messi al primo posto nella nostra scala di valori), e nemmeno l'amore forse.
L'amore per noi stessi, l'amor proprio, quello si. E anche per il prossimo certo.
Ma non l'amore che ci fa ammalare, che ci spegne lo sguardo, che ci ottenebra il giudizio.
A pensarci bene, quello non è amore.
Possesso, paura, egoismo, solitudine, necessità...ma non amore.
Allora meglio lasciarlo andare.
La salute, l'amicizia, l'empatia, la riconoscenza (verso gli altri ma anche verso noi stessi).
Per me sono queste le cose che contano.
E soprattutto l'oggi, senza rinvii.
Perchè già l'oggi è un dono, non sappiamo cosa ci riserva il domani.
Smettiamola di aspettare e cominciamo a vivere la "nostra" vita.