lunedì 28 ottobre 2013

Minestra di pomodori e zucchine




Ingredienti (per sei persone)

450 gr di pomodori ramati
250 gr di zucchine
240 gr di pasta all'uovo (tipo quadrucci)
1 cipolla piccola
aglio
1,5 lt di brodo vegetale
olio extravergina di oliva
sale
prezzemolo
aglio


Procedimento

Tagliate la cipolla a dadini e lasciatela appassire in una pentola con quattro cucchiai di olio.
Tagliate a dadini le zucchine (senza semi) e i pomodori.
Unite le zucchine alla cipolla e, poco dopo, i pomodori.
Fateli insaporire brevemente , quindi bagnate col brodo caldo e lasciate cuocere per circa 20 minuti.

Aggiungete la pasta, cuocete per un minuto, spegnete il fuoco e aggiustate di sale.

Servite la minestra tiepida o fredda, completandola con un filo d'olio e un pò di prezzemolo e aglio tritato.

Ps. Le mie verdure sono tagliate a pezzi più grossi perchè, alla fine, le ho passate al mixer per farne una vellutata, come piace a noi!

Tian de legumes comme a Nice




Ingredienti

1 melenzana
1 zucchina
2 pomodori
8/10 fette di mozzarella (o provola)
250 gr di salsa di pomodoro
3 cucchiai di olio extravergine d'oliva
sale
pepe


Procedimento

Lavate le verdure.
Tagliate la melenzana e la zucchina a rondelle non troppo fini e poi gligliatele sulla piastra o in una padella unta d'olio d'oliva.
Mettere su carta assorbente e lasciate raffreddare.

Tagliate la mozzarella a fette in modo da poterla alternare con le verdure.

Tagliare i pomodori a rondelle.

Dentro una mini tortiera rettangolare versare un paio di cucchiai di salsa di pomodoro poi alternare le verdure, i pomodori e la mozzarella in strati ordinati e ben stretti.

Mettere il piatto in forno preriscaldato a 150° per 8/10 minuti, il tempo di far fondere la mozzarella e terminare la cottura delle verdure.

Servite subito.

domenica 27 ottobre 2013

Ipocrisia

Ma che palle questa ipocrisia.

Ma perchè bisogna fare finta che è tutto a posto e tutto va bene, in nome di che?
Dell'affetto?
Non vedo nessun affetto.
Dei legami familiari?
Non vedo nessuna famiglia.

Basta, mi hanno veramente portata al limite, adesso apro la mia bocca e pure il repertorio.
Sarò la strega che mia madre mi accusa sempre di essere.
Dirò le cose giuste nel modo sbagliato, come ho sempre fatto.

Perchè certa gente se lo merita, si merita di sentirsi dire sul muso che cos'è, che gentaglia è.
Sono stanca di tacere, fare buon viso a cattivo gioco, far finta di niente.
E loro, invece, continuano a fare gli ipocriti e poi pure le vittime senza che nessuno gli dica in faccia quello che davvero sono, cioè dei grandissimi STRONZI.

Sono anni che sopporto, sopporto, sopporto.
In nome di che, ancora non l'ho capito.
E dunque adesso basta.

Mi voglio bene?
Si.
Me ne voglio tanto, talmente tanto da non essere più disposta a sacrificare la mia salute al quieto vivere.
Me ne strafrego del quieto vivere.

E, poi, se sono tranquilla, serena, sincera e non mi mangio il fegato, il quieto vivere ce l'ho dentro di me e va benissimo.

Cosi, a Dio (o chi per Lui) piacendo, chi si deve offendere si offende, chiudiamo i rapporti, e campo meglio di come ho fatto fino a mò.

Questa gente cattiva, perfida, falsa, ipocrita, opportunista e pure tirchia è un fardello che non voglio portarmi addosso un minuto di più.

sabato 26 ottobre 2013

Calorie

Ieri era l'ultimo giorno di scuola prima di una settimana di vacanze, c'era anche lo spettacolino per Halloween ma Andrea non è potuto andare perchè si è svegliato con un bel 38.5 di febbre!
Cosi, per non farsi mancare niente.

E' stata una giornata da divano, per lui e per me, dato che mi chiamava in continuazione per stargli vicino, come tutti i maschi quando sono malati.
Cominciamo bene!

Oggi sta meglio, ha ancora un pò di febbre ma la prima supposta gli è toccata solo nel tardo pomeriggio: rispetto a ieri che ha iniziato alle 12, è un passo avanti.

Dopo pranzo, dopo le grandi pulizie (perchè la casa è grande, e c'ha pure le scale!!!), dopo aver cucinato, mangiato, pulito la cucina, dopo tutto...
ho detto ( a padre e figlio): "io vado a farmi un giro".

In realtà volevo fare sport ma non mi andava di prendere la bici e di correre non sono capace, dopo 5 metri mi fa male la milza, il fegato, i polmoni e tutto ciò che resta di me!
Quindi ho optato per una camminata veloce.
Cosi, per iniziare.
Magari poi comincio a fare un pò di fiato e provo a correre come si deve, perchè no?

Solo la gym non mi basta, troppo statica, poco sudore, poche tossine eliminate e poca ciccia che se ne va!
Invece cosi non è male, mi è piaciuto!

A parte il fatto che l'autunno è una bellissima stagione, e qui di alberi ce ne sono tanti, con i loro colori meravigliosi, le foglie gialle e rosse, quelle secche già per terra...

Per essere più motivata, Cédric mi ha messo sul cellulare l'applicazione Runtastic , che non è male, visto che calcola distanza percorsa, tempo impiegato e anche calorie bruciate.
Sono uscita di casa tutta ringalluzzita, manco dovessi correre la maratona di New York.
Manco dovessi correre!!!

Con le mie cuffie e la musica a palla (non si fa, lo so) nelle orecchie, sono stata fuori quasi un'ora.
E lo so, non è molto, ma è la prima volta!
E poi io cammino veloce!

Appena rientrata a casa, come una drogata di smartphone qualsiasi, ho controllato i miei risultati:

45 minuti di cammino.
Non male.

Km?
Buh, ho dimenticato di attivare il Gps.
Braaava!

Calorie bruciate?
201.

201 ?

Cioè l'equivalente di un quadretto di cioccolata?
di una tazza di cioccolata calda?
di una fetta di rotolo alla Nutella?
di una mousse al cioccolato?
( per limitarmi a quello che ho mangiato oggi).

Mi sa che da domani devo cominciare a correre.
E non fermarmi!

Forrest Gump della Belgique!!!

mercoledì 23 ottobre 2013

La faccia

Ieri sera toccava a Cédric mettere a nanna il pupo.
Non che ci sia una regola, tanto meno un'alternanza: di solito sono io che racconto le storie la sera nel lettone, fino a quando il pupo si addormenta e lo trasbordo nel suo lettino.
Certe sere mi addormento pure io ma, fortunatamente, sono già nel posto giusto.

Andrea preferisce che sia io a farlo addormentare quindi, anche quando va a nanna col suo papà, che gli racconta almeno 4 storie nella illusoria speranza che crolli dal sonno, poi mi chiama.

Meglio, comincia il tormento:

" Papààà, voglio mamma "
" Mamma guarda la tv, dormi con papà "
" Ma io voglio mamma "
" E invece dormi con papà "
" Ma io..."
" Vabbè, te la vado a chiamare ".

Depone le armi in tre nanosecondi.

Cosi io faccio dormire Andrea e lui guarda in santa pace i suoi noiosissimi documentari di montagna spalmato sul divano, sotto la coperta, mangiando cioccolata !!!

Comunque, ieri sera, prima che salissero in camera da letto, poichè il padre aveva già cominciato la lagna (" ma vai tu, che ci vado a fare io? tanto poi vuole te "), ho fatto il discorsetto al pupo:
" senti amore, stasera fai ninna con papà che ti racconta Nemo, l'Orsetto e anche la Formichina. Poi tu gli racconti la storia dei pisellini e di daisy che non vuole mangiarli e poi DORMI !!! Mamma viene a darti un bacino quando ti sei addormentato, ok ? ".

Patti chiari, amicizia lunga.

Sotto la coperta, spalmata sul divano ( senza cioccolata ) ieri c'ero IO, da sola, a guardare "Tutto può succedere", una bella commedia con J. Nickolson, K. Reeves e D. Keaton.

Era quasi mezzanotte, Cédric non era tornato quindi ho dedotto che si fosse addormentato insieme ad Andrea.
Mancavano si e no 5 minuti alla fine del film, quelli decisivi, diciamo, e mentre ero li tutta sorridente che me la godevo, l'immagine sul video sparisce e ne compare un'altra, terribile.
Questa:


Quello scemo e il suo iphone supertecnologico!!!!
Mi ha tolto 5 anni di vita!
Però poi me li ha ridati perchè ho riso come una pazza!!!

"Vieni a letto amoreeeeeeeeeeeee"!!!

Che scemo!!!

martedì 22 ottobre 2013

La testimone

Oggi ho incontrato l'unica testimone di Geova italiana a Namur, probabilmente in tutto il Belgio!!!

Mi ha fermato per strada e, siccome l'argomento non mi interessava, ho cercato di liberarmene con la mia solita scusa: "non parlo francese, madame".

Ma lei non si è arresa e mi ha chiesto che lingua parlassi.
Ho risposto che parlo inglese e italiano.
Si è illuminata!

"AAAAHHH, voi siete italiana! e di dove? aaaah, calabrese! io sono siciliana, siamo vicine (!!!). E non sapete leggere il francese? ah che peccato, vediamo se ho qualcosa in italiano, vediamo un pò, perchè non mi capita spesso di incontrare degli italiani...no, non ho niente in italiano...ma magari posso venire a casa vostra, dove abitate?".

Dire bugie è peccato anche per i testimoni di Geova????

lunedì 21 ottobre 2013

a proposito di 40 anni...

Nel caso in cui mi illudessi di non dimostrarli, i quasi 40, oggi mi è stato ricordato, e senza troppi giri di parole!

Ho fatto una visita di controllo dalla ginecologa e si chiacchierava di controlli, prevenzione, mammografie (obbligatorie, qui, dai 40 anni) ecc.

E poi mi ha chiesto se ho intenzione di avere altri figli perchè, in questo caso, potrei farla ora la mammografia, dato che non si può fare quando si è incinta.

Le ho risposto che si, vorrei avere un altro bambino ma stiamo un pò temporeggiando, "sa...il lavoro, i soldi, i problemi...".

Mi ha guardato da sopra i suoi occhialetti sul naso e mi ha detto : "Madame Tvosinò, lei ha 39 anni...se lo ricordi".

Minchia!!!
Mò me lo scrivo! (Troisi docet!!!)

Mandarini

Odio questo Paese, odio questa lingua incomprensibile, odio non capire quando mi parlano, odio dire "Pardon?" che vuol dire che non ho capito niente, odio sorridere quando gli altri sorridono solo che io non so perchè!

Ecco!

Sono andata al supermercato, alle 12, con i miei uomini che mi aspettavano in macchina, persa nei miei pensieri, affamata e di corsa. Ho comprato due cose, sono andata a pagare alla cassa e la signora mi ha detto che i mandarini erano in offerta, e che potevo prendere due sacchetti al prezzo di uno.
Io ne avevo preso solo uno, dunque era strano.
Effettivamente non avevo neanche letto il cartello sul banco della frutta e quando lei me l'ha detto io ho capito che c'era un'offerta ma non che uno fosse gratis quindi le ho detto che non mi interessava.
Lei mi ha guardato un pò stralunata e mi ha detto : " magari può darli a qualcuno che conosce" e io " no, grazie, va bene cosi".
E lei mi ha risposto: " come vuole, madame! ".

E' stata la frazione di un secondo e ho capito la cazzata che avevo fatto, che avevo frainteso le parole ed ero ancora li, non avevo ancora pagato, potevo dirle che avevo capito male, prendere il mio secondo sacchetto, ringraziare e andarmene.
Invece no, come una scema, merci, aurevour, e me ne sono andata.

Come mi sono incazzataaaaaaaaaaaa !
Ma si può essere più stupidi ????

Che avrà pensato? che sono una riccona che non ha bisogno del sacchetto gratuito e pure tirchia perchè non voglio regalarlo a nessuno?

Mi sono davvero innervosita, con me stessa, è chiaro.
Maledetto francese!

Dopo pranzo sono tornata al supermercato, a parlare con madame.
Non è per i mandarini gratuiti, è per la figuraccia.
Almeno le ho spiegato che il francese non è la mia lingua e che ogni tanto, se sto pensando ai fatti miei, se sono stanca o incasinata, faccio più difficoltà a comprenderlo!

" C'est pas grave, madame".
E mi ha dato pure i mandarini!!!

domenica 20 ottobre 2013

Clochard alla riscossa



Esiste una Milano parallela in cui i luoghi assumono un significato diverso: è la Milano dei clochard, dove anche una galleria del centro può diventare una casa. Wainer Molteni, anima dell’Associazione e autore di un libro che racconta la sua storia: “Io sono nessuno”, si definisce il sindaco dei barboni e questa città invisibile la conosce bene perché per molti anni ha vissuto in strada e ora aiuta i suoi "barbafratellini".
Lui ha quarant'anni, una laurea alla Statale di Milano e molti ricordi alle spalle. Gli ultimi otto anni li ha trascorsi vivendo per strada, e con altri cinquanta volontari e diverse associazioni collabora al progetto antifreddo del Comune di Milano. Prima era responsabile del personale di un supermercato, poi la bancarotta fraudolenta dell'azienda, il fallimento e la disoccupazione. Figlio unico, i genitori morti diversi anni prima, nessun legame. L'affitto da pagare che incombe ogni fine mese, poi sono scaduti i documenti e senza un domicilio il rinnovo non arriva. Quindi il trasloco nella galleria San Cristoforo e i primi contatti con il Comune di Milano.
Oggi Wainer vive in una casa assegnatagli dai sevizi sociali e si occupa dei "Clochard alla riscossa".
Lui stesso racconta: “I treni ogni notte sono presi d'assalto dai senza fissa dimora. Centinaia di persone che arrivano in stazione alle 11 di sera, aspettano il parcheggio del treno e fino alle cinque del mattino non li sveglia nessuno. La biblioteca Sormani dalle 9 del mattino alle 19.30 è la casa di decine di senza fissa dimora, siamo di casa e se qualcuno di noi manca sono gli operatori stessi a chiedere dove siamo finiti. E questa è diventata la sede di "Clochard alla riscossa".
Il primo sindacato dei senza fissa dimora Wainer l'ha fondato nel 2004 insieme ad altri senza tetto: non bastava il sistema assistenziale tradizionale, le mense, i dormitori. Wainer voleva per loro una casa, una possibilità di cambiamento, il futuro. Hanno occupato stabili pubblici e privati: “Abbiamo occupato Malamanera, Maggianico, il Bulk e Pergola, è partita da lì la nostra riscossa, la voglia di cambiare”.
Oggi il sindaco dei barboni che - lo sottolinea anche sulla pagina Facebook del sindacato - ha come datore di lavoro "la strada", di chilometri ne macina parecchi: a stretto contatto con l'amministrazione, o preso nell'organizzazione di un dj set, di una mensa sotto le stelle, di un servizio di cucina a domicilio, di una cena insieme ai "barbafratellini" in Piazza Fontana. Alle stoviglie, a un piatto caldo, a un conforto ai clochard disseminati per Milano ci pensano loro, i volontari che ogni giorno offrono il proprio generoso aiuto. Ci pensa il Comune che mantiene un dialogo con il sindacato. Ci pensano i cittadini, che danno una mano affinché il progetto cresca.

Si sta avvicinando l’inverno, ricomincia la corsa contro il freddo per distribuire i sacchi a pelo a chi dorme in strada.

Grazie all’avvocato Fabio Balocco che ce li ha fatti conoscere.

“I clochard alla riscossa nascono nel 2004 in seguito all'ennesimo tentativo da parte del comune di Milano di associare l'emergenza senzatetto solo ad un determinato periodo dell’anno.
Vedendosi ributtare per strada dopo la fine del piano "emergenza freddo" (come se il freddo fosse un'emergenza sporadica e non ciclica), 450 barboni alloggiati nel dormitorio di via Maggianico decidono di occupare e autogestire in completa autonomia la struttura, e ci riescono anche così bene che il Comune vedendo la magra figura del proprio assessorato alle politiche sociali, decide di intraprendere una sorta di "muro contro muro" con il neonato sindacato formato da senza dimora e decide di sgomberare. Seguono altre 26 occupazioni con altrettanti sgomberi seguiti da manifestazioni e presidi per rivendicare i diritti fondamentali della Costituzione che per un senzatetto sono preclusi avendo perso la residenza e trovandosi nella non possibilità di rinnovare i documenti... e così è andata avanti per circa 7 anni.

Poi un giorno, finalmente, iniziano i colloqui con la giunta comunale, prima con quella capitanata da Letizia Moratti, poi con Giuliano Pisapia e così al nostro gruppo viene affidata  la gestione del piano freddo nell'inverno più rigido degli ultimi 60 anni.
Passo dopo passo decidiamo di diventare Associazione Onlus e avviamo (grazie a fondi privati in prestito agevolato e restituiti in 8 mesi) due progi per portare i senzatetto al pieno reinserimento sociale, lavorativo e abitativo.
Oggi abbiamo in cantiere diverse progettualità, una tra tutte: il recupero di un borgo abbandonato sull'appennino Tosco-Emiliano, dove le famiglie potranno rimanere unite e lavorare la terra, avendo una casa dove tornare... un grande e impegnativo progetto che prende il via proprio in questo periodo grazie a un gruppo di investitori privati che credono in noi, il tutto non a fondo perduto o per donazione... noi avviamo solo progetti autosostenibili basati sull'imprenditoria sociale.
Siamo consulenti anche della Commissione Affari Sociali della Camera e insieme stiamo programmando la raccolta e la distribuzione di 50.000 sacchi a pelo entro breve tempo, visto che i comuni italiani non hanno ancora iniziato le distribuzioni annuali e la gente per strada rischia di non svegliarsi al mattino a causa del freddo.

Ogni informazione al di fuori di queste righe ed alcuni video, si possono trovare all'indirizzo: www.clochardallariscossa.it

(fonte: www.cacaonline.it )

40 anni

Oggi Cédric mi ha detto: "Non so come festeggiare i miei 40 anni".

L'ho guardato con espressione bovina e lui si è risentito!!!

Premesso che mancano all'incirca 8 mesi al suo prossimo compleanno e, dunque, ha tutto il tempo per riflettere su cosa come e dove, diciamo che i compleanni non mi hanno mai molto appassionato.
Non ho mai fatto feste piene di gente, party in discoteca e cose del genere.

Mi ricordo di  feste in casa con la famiglia e qualche amichetto (ad agosto non c'era mai nessuno a Kr), di serate in pizzeria o in gelateria ma sempre con i pochi amici veri, qualche serata al ristorante con il fidanzato di turno, a volte in vacanza, un picnic in Sila con tutti gli amici dell'epoca per i miei 18 anni.
Mi ricordo anche di una festa a sorpresa, la prima e l'ultima (finora, ma non si sa mai!), organizzata da un ragazzo che mi voleva davvero bene, e che aveva coinvolto amici e parenti.
E' un bel ricordo.

Anche io compirò 40 anni l'anno prossimo.
Accidenti, 40. Ma io me ne sento 25!!!!!
Mia madre direbbe che li dimostro pure, e non sarebbe un complimento!!!!

Mi piacerebbe fare qualcosa di speciale, tipo un viaggio in un posto lontano, un'isola alla fine del mondo: sole, mare, spiagge di sabbia fine, relax totale!
Da sola, è chiaro!

Oppure anche Parigi, Vienna, l'Andalusia, la Grecia.
Con il mio neo40enne, magari!

Ma poi ho letto una notizia che mi è piaciuta molto:

"Per festeggiare il suo 34.mo compleanno Katie Jones, dell'Iowa, ha fatto una cosa straordinaria: 34 buone azioni a 34 perfetti sconosciuti. Ha lasciato un sacchetto di monetine in una lavanderia a gettoni, abbandonato una banconota da 5 dollari sul pavimento di un negozio, rifornito la zona fasciatoio del bagno con salviette monouso, distribuito buoni pasti ai senzatetto, regalato scatole di cioccolatini ai vigili del fuoco. Ogni buona azione era accompagnata da un biglietto: “Ciao, mi chiamo Katie. Sto facendo 34 buone azioni, per festeggiare il mio 34esimo compleanno. Goditi questa buona azione e cerca di farne una anche tu!”."
(http://www.cacaoonline.it/newsletter_quotidiana.aspx?view=168&index=2013

Mi sembra un'idea geniale, veramente da imitare.

Certo, potrei fare una festa con i miei amici, regalarmi un viaggio, mi renderebbe felice.

Ma la verità è che io sono già felice, ho tutto ciò di cui ho bisogno, riesco a passare del tempo con i miei amici anche in giorni diversi dal mio compleanno, riesco a viaggiare e vedere posti nuovi, sono molto più fortunata di tantissima altra gente.

Ci sono persone straordinarie (http://www.emergency.it/chi-siamo.html , www.iononpossoparlare.comhttp://www.camperdellasperanza.it/ ,  solo per citarne alcune) che si occupano del prossimo ogni giorno della loro vita, che si mettono a disposizione del prossimo, di chi ha bisogno, di chi da solo non riesce ad andare avanti, di chi è solo, indifeso, abbandonato, maltrattato, bisognoso.

Mi piacerebbe essere come loro ma non lo sono; beh, non tutti i giorni, comunque.
Quindi, questo mi sembra proprio un bel modo di festeggiare un compleanno.

:) 

giovedì 17 ottobre 2013

L' oggi

Diciamo sempre che bisogna cogliere l'attimo, che bisogna fare quel che si ama nella vita, non accontentarsi e bla bla bla ma poi non sempre ci riusciamo:
scelte sbagliate che conducono a vite sbagliate, in qualche modo, per noi.

Però non riusciamo a cambiare strada, abbiamo tante paure, ci facciamo tanti problemi e ci facciamo influenzare da tante persone e situazioni.

Nella mia vita tante volte mi sono fatta problemi inutili.
Non parlo dell'adolescenza, che è un periodo di per se incasinato, con gli ormoni impazziti e la totale incomprensione del mondo e di noi stessi.
Quel periodo lo capisco, sono ammessi tutti gli errori, é giusto cosi, serve a crescere.
Ma se l'adolescenza ce la portiamo avanti fino a 50 anni ( e qualcuno pure oltre), allora va tutto a puttane.

Per quanto mi riguarda, di scelte sbagliate ne ho fatte tante, a volte per inesperienza, più spesso per paura o per non deludere qualcuno.
Però forse non era proprio quello che volevo.
L'università, per esempio.
Ma forse anche il liceo.
Non voglio addossare a nessuno la colpa delle mie scelte sbagliate, anche se ci sono volte in cui penso che se avessi avuto stimoli, incoraggiamenti diversi, forse anche la mia vita ora sarebbe diversa.

Comunque, quello che volevo dire, è che c'è sempre tempo per cambiare, per riprendersi in mano la propria vita, per fare quello che ci piace, che sentiamo nostro.

Lo so, le paure, il futuro, i soldi, i maldetti soldi, le certezze.
Beh, qualche volta il salto nel buio bisogna farlo, anche se si ha paura.

Non voglio più farmi fermare dai dubbi, dalle esitazioni, dalla paura che non funzioni, che vada male, che succeda chissa ché.
Se non siamo contenti di come sta andando la nostra vita, perchè dobbiamo esitare tanto nel volerla cambiare?
Non possiamo aspettare e rimandare sempre: domani, quando mi sarò laureata, quando mi sarò sposata, quando avrò un lavoro, quando avrò dei figli, quando i figli saranno cresciuti...

E poi a 39 anni ti viene un tumore e tu sei li che guardi il medico che ti sta parlando e pensi " ma che cazzo sta dicendo, non può essere successo a me, io ho tanti progetti, ho tante cose da fare, devo vivere".
E invece è successo proprio a te.
E tutto, i tuoi sogni, i tuoi progetti, le tue speranze per il futuro sono li, parcheggiate, in attesa che l'intervento, la chemio, la radio facciano effetto, sconfiggano il male oscuro, ti abbattano ma per tenerti in vita.

Il male del secolo è il cancro della paura, della paura di vivere, di scegliere, di cambiare.
Cazzo, non siamo alberi, non siamo incatenati li dove siamo, possiamo muoverci, andare, spostarci dove pensiamo di poter stare meglio.
Non siamo condannati a stare per sempre accanto alle stesse persone: se ci siamo circondati di gente che non ci piace o anche solo che non ci fa stare bene, anche senza cattiveria, voglio dire, allora bisogna recidere questi legami, chiudere, allontanarsi.
Dobbiamo volerci cosi bene da dire: adesso basta, adesso mi occupo di me.

Se ci rifletto, tutte, ma tutte le cose belle della mia vita, mi sono capitate perchè io ho lasciato che accadessero, perchè non mi sono fatta mille problemi, mille paure.
E se pure le avevo, non ho lasciato che mi fermassero.
E finalmente ho imparato a lasciar perdere, soprattutto con la gente per la quale non ne vale davvero la pena.
Si, ancora mi incazzo, ce l'ho in questo caratteraccio che mi ritrovo, che non sopporta le ingiustizie nè la cattiveria gratuita. Però poi, sempre con maggiore facilità, lascio andare.
Basta, andatevene se non mi volete bene, se non mi accettate per come sono, se mi state accanto solo per utilità, opportunismo, necessità, dovere.

E in questa nuova vita che decidiamo di cominciare a vivere, vorrei che riuscissimo a dare importanza a ciò che davvero ne ha.
Sicuramente non sono i soldi (con questo non sto dicendo che non servono ma solo che non vanno messi al primo posto nella nostra scala di valori), e nemmeno l'amore forse.

L'amore per noi stessi, l'amor proprio, quello si. E anche per il prossimo certo.
Ma non l'amore che ci fa ammalare, che ci spegne lo sguardo, che ci ottenebra il giudizio.
A pensarci bene, quello non è amore.
Possesso, paura, egoismo, solitudine, necessità...ma non amore.
Allora meglio lasciarlo andare.

La salute, l'amicizia, l'empatia, la riconoscenza (verso gli altri ma anche verso noi stessi).
Per me sono queste le cose che contano.
E soprattutto l'oggi, senza rinvii.
Perchè già l'oggi è un dono, non sappiamo cosa ci riserva il domani.
Smettiamola di aspettare e cominciamo a vivere la "nostra" vita.