domenica 27 novembre 2022



Meno di un mese a Natale...

Conosco persone che detestano questa festa, che non vedono l'ora che finiscano le vacanze, che blaterano di ipocrisia e consumismo. Un tempo credevo che avessero ragione, e sicuramente in parte ce l'hanno, ma non lo considero un motivo valido per essere scontrosi e odiosi per un mese intero, cinici e con quell'aria di superiorità di chi ha capito tutto mentre noi siamo i poveri fessi che ancora credono a Babbo Natale. Poi ho capito che sono persone molto sole e tristi, e quindi adesso mi fanno solo una gran pena. Mi piacerebbe, come mi sarebbe piaciuto in passato, fargli cambiare idea, ma non è cosi semplice. Peccato.  

Invece per me è il periodo più bello dell'anno. 

https://youtu.be/GLtyRF8wk8s

Carlton è un principiante in confronto a me (Tiziana, tu lo sai, ti sto aspettando al varco !). 

Amo il Natale perché mi ricorda l'infanzia, quando i bambini eravamo noi. I nonni, i genitori, gli zii e i cugini, intere giornate insieme, a tavola, a giocare a carte, a tombola per due soldi, quando Marcello vinceva assolutamente tutto con la sua fortuna sfacciata e nonna Margherita diceva 'devi andare al Casino' cosi vinci e diventi ricco ', zio Aldo e mio padre che fumavano una sigarette dopo l'altra e parlavano di politica, mia mamma e le sorelle che non lo sa nessuno di che parlavano, in cucina davanti alle pentole e sotto lo sguardo indagatore della nonna Colonnello.

C'erano anche i regali, si andava a mode: René e la sua annata di sciarpe per tutti, mutande per tutti, guanti per tutti... forse li comprava all'ingrosso e noi non l'abbiamo mai sospettato. Per non parlare del suo presepe sobrio come Las Vegas, con tanto di extraterrestri, animali improbabili e personaggi usciti dritti dritti dall' ovetto kinder, oltre a pastori di ogni taglia possibile, senza alcun rispetto per le proporzioni. Tantissime risate. 

Le più belle vacanze di Natale della mia vita mi riportano tutte all'infanzia e all' adolescenza. 

Mai saltato un Natale in famiglia fino ai miei 34 anni, quando mi sono trasferita all'estero: prima Londra, poi il Belgio, poi la Francia. Per svariate ragioni, queste festività non riesco più a trascorrerle sempre con la mia famiglia in Italia. A volte siamo qui ad Antibes noi quattro, spesso con degli amici. Non è la stessa cosa ma cerco di creare dei bei ricordi per i miei figli.

Perché per me essenzialmente il Natale è il ricordo della mia grande famiglia, e soprattutto di mia mamma.

Mia mamma che mette le luci sull'albero e noi lo decoriamo, mia mamma che fa il presepe e attacca il cielo stellato al muro con lo scotch e noi giochiamo con i pastori e tutto il resto, mia mamma che esce per comprare i regali per tutti, mia mamma seduta sul divano sotto il plaid, e io accanto a lei, a guardare i film con Dean Martin, Doris Day, Audrey Hepburn e Gregory Peck, tutte le commedie americane dagli anni 50 in poi. Li conosciamo a memoria ma li guardiamo ancora ( a migliaia di km di distanza ma li guardiamo ancora). 

Deve essere per questo che sento ancora la magia del Natale, e che questa non dipende da dove mi trovo e con chi ma da chi porto sempre nel cuore 💖


martedì 12 luglio 2022

Il Luglio più caldo

 

È domenica sera, è il luglio più caldo degli ultimi non so quanti anni, c’è la pandemia, a me crescono le tette come se dovessi allattare (invece è la premenopausa) e mi sono pure allenata.
È forse questo l’inferno?

 
fuoco


Ho sempre amato luglio, perfino la canzone “luglio col bene che ti voglio… ahi ahi ahi ahiii” ma devo dire che questo luglio a Milano con l’asfalto squagliato, senza i taxi, con le zanzare che ormai fanno servizio h24 mi sta effettivamente un po’ sfiancando.
 
puntura di zanzara

In verità forse non è il caldo o le zanzare, forse a sfiancarmi è questa insofferenza, questa irritabilità diffusa, questo essere perennemente tutti contro tutti.
Cosa ci è successo?
Discussioni ovunque: mascherine e polemiche, taxi e polemiche, qualsiasi cosa e polemiche.
Se a me, che sono la regina delle fumantine, sembra un po’ tutto sfuggito di mano credo che la sensazione sia diffusa.
Pensavo fosse l’estate della leggerezza invece è l’estate dello squagliamento della pazienza.

 
gelato che si squaglia

Ma noi resistiamo, testa alta, capelli a caso, bende saline ben allacciate, si va avanti.
Si cerca la gioia delle piccole cose: una biretta, un tramonto, una canzone allegra, i concerti, gli spettacoli all’aperto e il profumo dell’autan, che io mi chiedo cosa me lo metto a fare il profumo d’estate che tanto alla fine so sempre solo di autan insetti tropicali multibarriera sterminatore?

 
gelato che si squaglia

Di tutti miei fallimenti credo che il più bruciante sia non essere riuscita ad inventare qualcosa per IL BAFFO CHE SUDA.
Il baffo che suda è inaccettabile, diciamocelo.
Ok le ascelle, ok le tette, ma il baffo che suda mentre parli e te lo devi asciugare cercando di rimanere compita e credibile non ce lo meritiamo.
E non ho nemmeno un segreto beauty o un trucchetto da reel di Instagram.
(5 modi per non farti sudare il baffo in estate, secondo me farei un trilione di visualizzazioni)
Nulla.
Se ti suda il baffo devi semplicemente passarci l’indice sopra per asciugarlo, le più “mature” possono fare come me e imitare il bonazzo di un vecchio spot della martini che ora sarebbe considerato quell’attimo sessista ma io ve lo metto all’urlo di “vi sblocco un ricordo”


NON HO FINITO.
Vado in vacanza.
Per 15 giorni (cosa che non facevo da tipo vent’anni).
La solita barca con i soliti amici, la solita Sicilia. Quest’anno oltre alle Eolie vado anche alle Egadi: se vuoi vedere un po’ di mare mi trovi su Instagram, tra l’altro credo il mio sia l’unico Instagram su cui si vede una pancia.
Ma solo a me quest’anno l'Instagram sembra sempre meno “normale”’?
Non capisco se sono io o il mondo che predica bene ma razzola malissimo: costumi importabili da taglie normali, capelli perfetti sempre e comunque: io al mare sembro la medusa.
Non credo tutta questa perfezione faccia bene a nessuno e ci tengo a dirti una cosa, nel caso ti fossi distratta: il mondo vero non è così. Se mai qualche paranoia ti stesse sfiorando il cervello spegni tutto.
Non fa bene.
Continuo ad esserne convinta.
Ricavati spazi in cui godere della normalità, che è infinitamente più rilassante che dover sfoggiare capelli perfetti e costumi che se ti tuffi a Camogli li ritrovi in Corsica per quanto sono esili.
Io che mi tuffo a bomba come una di sei anni uscirei sempre nuda dall’acqua.

 
Jason Momoa
(grazie Jason)
 
Ho finito?
Ho finito

 
Jason Momoa
 
Metti la crema solare - mannaggia - che troppo sole ti fa venire le rughe e un sacco di altre cose.

www.veralab.it

giovedì 23 giugno 2022

La manutenzione

La manutenzione è tutto quello che ti tocca fare per poter uscire di casa la mattina sapendo che, se incontri in giro il tuo ex che ti ha mollato un tempo, non sei costretta a nasconderti dietro una macchina parcheggiata. 

In realtà io qui di ex non ne ho, e sono sicura che anche se mai dovessi incontrarne uno, non avrebbe neanche lui l'aspetto del trentenne che conoscevo; ma, ad ogni modo, penso sempre a loro ogni volta che sono tentata di uscire di casa senza neanche pettinarmi. 

Ci sono due tipi di manutenzione: quella dello status quo, cioè le cose da fare una volta al giorno, alla settimana, al mese per restare più o meno in pari. E quella straordinaria da fare ogni mese o anno che invece rappresenta il tentativo di fermare il tempo. Tipo lifting, liposuzione, botulino ecc.

Non sono assolutamente contraria alla chirurgia plastica o estetica, penso solo che sia uno spreco di soldi assoluto perché non si riesce a stare dietro a tutto: le rughe, il collo, le macchie, le palpebre, le labbra, le vene varicose e tutto il resto. Senza contare la forza di gravità e tutto quello che si porta dietro.

Da un certo punto in avanti è tutto un ' rattoppa , rattoppa, rattoppa ', cosi si dice.

Il medico di mia mamma invece diceva che dopo i 50 si prende la ' calata ' e non c'è più niente da fare. Ho ancora qualche anno davanti a me.

L'ottimismo regna sovrano. 

Recentemente ho letto che per prevenire, attenuare e addirittura far sparire le rughe, oltre ad usare creme che costano un rene al grammo, si puo' fare la ginnastica facciale, che oggi si chiama yoga facciale. 

Presumo che funzioni come le suddette creme, cioè non serva a un cacchio. 

Per non parlare del fatto che se dovessimo fare lo yoga facciale per le rughe, gli esercizi per i tricipiti, e per l'interno coscia, e gli addominali, e bere 2 litri d'acqua al giorno, e fare pipi di conseguenza 50 volte al di', e mettere la crema contorno occhi, e quella che tonifica le tette e quella e quell'altra, non avremmo più una vita.

Ma non si farebbe prima ad accettare semplicemente l'età che avanza e i cambiamenti che comporta? 

A mio modesto avviso, per le generazioni precedenti era molto più semplice. A 50 anni eri madre da un pezzo, i capelli si portavano corti, i vestiti mai stretti e instagram non esisteva, che bella cosa!

Ma penso anche che  quello che serve davvero, quello che ferma il tempo, non sul tuo viso e neanche sulle ali di pipistrello che ti ritrovi sotto le braccia, ma nello spirito, è passare sempre più tempo con gli amici.

Ma quelli veri.

Io parlo con le mie amiche molto spesso, tramite lunghissimi messaggi audio che ci scambiamo, con alcune, quotidianamente: nei nostri tragitti casa-lavoro, nelle pause pranzo, nei ritagli di tempo. 

Mi piacciono molto e sono una vera boccata d'ossigeno. 

Non so se vivendo nella stessa città riusciremmo a vederci regolarmente; alla fine ognuna ha i suoi impegni, casa, famiglia, lavoro ecc.

Pero' mi piacerebbe molto sapere di poter passare da loro a fine giornata per una chiacchiera davanti al portone se abbiamo poco tempo, o andare a prendere un aperitivo di tanto in tanto, raccontarsi le menate e soprattutto ridere, ridere tanto. Le mie amiche sono sempre capaci, anche nei momenti più difficili, di dire o fare qualcosa che mi tiri su il morale. Ecco, le risate che ci facciamo al telefono o per sms vorrei tanto farmele dal vivo.

Penso che questa sia l'unica manutenzione che funzioni, quella che ti fa sentire sempre giovane come quando le hai incontrate, quando si condividevano i patemi per le interrogazioni e i compiti in classe, le emozioni per il tipo di cui eri innamorata e che ti aveva guardato, la paura di essere scoperta quando avevi detto una cazzata.  

Oggi mi sento particolarmente nostalgica e mi mancano molto le mie amiche e i miei amici, penso che sarebbe bello prendere un aereo e andarli a trovare, li dove vivono, e passare un weekend insieme a chiacchierare e cazzeggiare come ai vecchi tempi. E magari prima o poi ce la faremo, lo diciamo tante volte, un giorno ci riusciremo.

Velluto e acciaio nel mio cuore. 










martedì 12 aprile 2022

La gegna della matematica





Oggi ho avuto uno scambio di messaggi con lei, la gegna della matematica da quando era in culla, quella che non ne ha mai sbagliata una beataallei, quella che, se non ci fosse stata,  sarei ancora al liceo scientifico a cercare di capire come cacchio si calcola il teorema di Euclide ( a quello di Pitagora ci sono arrivata da sola).

Avendo bisogno di comprendere come calcolare una certa cifra, dopo uno scambio di messaggi audio in cui io le facevo una domanda e lei mi rispondeva con un'altra, finalmente sono riuscita a spiegarmi un tantino meglio di un cane ubriaco e ci siamo capite. Con grande soddisfazione personale, la sua risposta combaciava con quella a cui ero arrivata anche da sola, il che mi ha riempito di orgoglio matematico. Ma lei, che da studentessa è passata dall'altra parte della cattedra e di conseguenza è diventata 'la prof stronza' , mi ha subito messo alla prova per vedere se bluffavo e mi ha fatto una domanda di verifica. Ho risposto con esitazione ma l'ho indovinata !!!! 


E poi non ho più smesso di ridere e sono sicura che anche lei, la maledetta, in macchina, mentre tornava a casa dopo una mattinata di lezioni a dei minorenni disinteressati e anche un po' disadattati, se la rideva come una scema come me.


Come abbiamo fatto per anni, sedute nello stesso banco, chiacchierando al telefono per ore anche se abitavamo una di fronte all'altra, sedute a congelarci le chiappe nel mio/suo portone in inverno come in estate, pur di stare fuori casa e essere libere di parlare lontane dalle orecchie indiscrete di genitori e fratelli, chiuse nella mia stanza o nel suo studio, dal parrucchiere mentre cercavamo di farci domare i riccioli ribelli, in spiaggia a rosolarci al sole, nei giri in macchina o sullo scooter...


Cara Cinzia,


tu che mi hai rovinato un ciuffo e per questo non ti ho parlato per giorni (a 15 anni un ciuffo conta),

tu che mi hai fatto la prima ceretta meglio di un'estetista,

tu che, quando mi disperavo per amore, sei sempre venuta a prendermi a pedate dicendomi  ' Alzati Lazzara, che senno' ti ritaglio il ciuffo e quel mezz'omo non lo vale nemmeno',

tu che mi facevi copiare i compiti di matematica,

tu che scrivevi sul mio diario nelle ore di latino e di filosofia,

tu che hai coperto le mie bugie, le mie cazzate, perdonato i miei sbagli, ascoltato le mie farneticazioni, 

tu che ci sei sempre stata, anche quando ci siamo allontanate per un po',

in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, sempre, molto più che un marito,

tu sei stata, sei e sempre resterai la mia Cicciabummatroppiscarola 

che mai si é arresa davanti alle difficoltà, mai. 

💙💙💙


mercoledì 6 aprile 2022

Amici

Quando si è giovani è piuttosto frequente avere degli amici; te li fai a scuola, facendo sport, nelle serate fuori, con amici degli amici. Pensi che sia normale averli, quasi scontato, ci chiacchieri, ci litighi, fai pace, ti dividi il sonno e il pane, le lacrime e le risate, i dolori e le gioie immense, quelle tipiche dell'adolescenza, quelle che ti trascinano dal inferno al paradiso in una frazione di secondo, o più spesso al contrario.

Ma quando diventi grande, grande che vuol dire vecchia, ma tipo vecchia per avere dei figli non vecchia che puoi anche morire, quando diventi grande così, avere degli amici che siano sopravvissuti alla lontananza, ai dissapori e ai dispiaceri, alle proprie vite con il carico che si portano dietro, alle invidie e alle gelosie ( si, ci sono anche tra amici veri) , è li che la conta degli amici si fa veramente.

Io diffido sempre di chi non ha amici di lunga data, non so, questa cosa mi lascia un po’ perplessa. Può capitare di litigare con uno o due, non vedersi e non sentirsi più, succede. Ma non averne neanche uno d'infanzia, quel periodo della vita in cui davvero ci si lega agli altri senza pregiudizi, senza interessi, spontaneamente, per vera affinità, è strano. In quest'epoca in cui possiamo essere sempre in contatto con chiunque, non esistono più scuse, non si puo' più dire ' ci siamo persi di vista '.

Poi ci sono anche le amicizie che si fanno strada facendo, quando siamo ben oltre gli anni di scuola, quando siamo adulti. E' più difficile, la vita ci ha già impartito parecchie lezioni, qualche bastonata presa, qualcuna data. Ma si incontrano sempre persone interessanti, se siamo aperti al dialogo, al confronto, se siamo semplicemente noi stessi. E con qualcuno, se siamo fortunati, si crea un legame forte anche se non abbiamo condiviso tanto tempo insieme. 

Gli amici ci danno un‘idea di ciò che siamo e di cio' che potremmo essere, sono come uno specchio in cui riflettiamo noi stessi.

Io vivo lontana da tutti i miei amici da più di 10 anni. Da qualcuno anche da prima perché abbiamo sempre vissuto in posti diversi. Ma quando ho avuto bisogno di loro, fosse anche solo per una parola di conforto, per ridimensionare i miei dolori e le mie pene ( quelle d'amore sempre da me esagerate), per darmi un punto di vista obiettivo, per consolarmi o per darmi una pedata nel sedere, per fortuna il più delle volte solo metaforica, per svegliarmi dal mio torpore occasionale, loro ci sono sempre stati. Ci sono ancora.

Quasi tutti. Ma sempre.

Il che mi fa pensare che forse anche io sono stata per loro una buona amica, ci sono stata quando avevano bisogno, ero li, magari solo con la mia presenza, con pochi mezzi ma tanta buona volontà, tempo e amore, per loro, con loro. 

Con questo post voglio ringraziare tutti i miei amici e le mie amiche, quelli che conosco da sempre, quelli conosciuti a metà strada, quelli persi e ritrovati ( Tiziana, Alfredo: voi 💖 ) e quelli che sono entrati nella mia vita da poco e, in modo imprevisto e imprevedibile, sono diventati improvvisamente fondamentali ( Valerio, parlo di te 😉). 

Non ho bisogno di nominarvi uno per uno, sapete che parlo di voi, sapete che io per voi ci saro' sempre, che niente e nessuno mi impedirebbe di essere al vostro fianco se aveste bisogno di me. 

E io so che voi sarete accanto a me quando ne avro' bisogno.

In questi giorni me ne avete dato ( ancora una volta ) prova concreta e forse non sapete fino in fondo quanto lo apprezzi. La stima e la fiducia che avete in me e nelle mie capacità mi riempie di gratitudine.

La vostra presenza nella mia vita è per me un incoraggiamento e un monito, una ragione di più per viverla in modo retto, per farne un capolavoro. 

Ai miei amici e alle mie amiche, velluto e acciaio nel mio cuore.





lunedì 21 febbraio 2022

Le anime sorelle

Dopo la sorpresa, l’ incredulità, la paura, la felicità, dopo la sofferenza ma anche l’amore, dopo tutto il tempo che sembra passato in un attimo, dopo i minuti che sembravano ore, le ore troppo brevi, il tempo che non bastava mai, dopo l’indecisione, il dubbio, il rimorso e il rimpianto, l’azione e l’inazione, l’attesa e la resa finale, le giustificazioni e le scuse, dopo gli sguardi, le parole d’amore e quelle d’odio, le promesse e i giuramenti, le cadute e le risalite, i mai e i per sempre, dopo il pianto e la rabbia, dopo le parole e i silenzi...

Dopo tutto...

Quando credeva di aver toccato il fondo e non avere più la forza di rialzarsi, ce l’ha fatta.

È una persona eccezionale, che conta sempre solo su di se per affrontare la vita, non per orgoglio ma per quel senso di bastare a se stessa. E qualora non fosse sufficiente, ci sono gli amici, e io tra questi.

E vorrei dirle, in queste poche righe, che la vita è imprevedibile.

Che quello che sembra eterno non lo è, mai.

Che si può sempre ricominciare.

Che bisogna sperare e agire, agire e sperare, non mollare mai.

E che ciò che è destinato, accadrà. Destino non nel senso di fato, di abbandonarsi all’idea che quello che succede, succede. Destino nel senso che la vita ci mette sempre davanti a delle scelte e delle opportunità e sta a noi riconoscerle.

Nessuno entra nella nostra vita per caso. Nessuno.

Tutti ci insegnano qualcosa, su di loro ma più spesso su noi stessi. E le persone destinate a restarci accanto perché sono le nostre anime gemelle, in amore ma anche nell’amicizia, quelle persone non le perderemo mai. Forse ci allontaneremo per un po’, ma prima o poi saremo di nuovo vicini.

Cara amica,

lo so che la vita ti sembra difficile in questo momento, piena di problemi, di scelte complicate, di rinunce a cose e persone delle quali non puoi e non vuoi fare a meno. Sii forte e determinata, porta avanti i tuoi sogni e i tuoi progetti. Conserva nel tuo cuore questo sentimento prezioso che custodisci da così tanto tempo. 

Lascia gli altri liberi di fare ciò che vogliono. 

Chi deve tornare, tornerà. 

Le anime sorelle si ritrovano sempre. 


lunedì 14 febbraio 2022

San Valentino

San Valentino è la festa degli innamorati.

Di quelli che si amano davvero. 

Non di quelli che ti dicono ‘ Ti voglio nella mia vita’ e tu ci credi, ti sembra che siano parole d’amore che nessuno ti ha mai detto prima. Effettivamente se sei stata fortunata , non te le hanno dette in molti. 

Ma basta una volta sola e tu ci credi e ti dici ‘ wow, lui si che mi ama veramente, non quello stronzo del mio ex che ci ha messo tre anni di tira e molla per capire quali erano i suoi sentimenti nei miei confronti’.(Salvo poi avere la certezza assoluta che ero la donna della sua vita , quando ero diventata la donna di un altro. Peggio per lui, è il karma che lo punisce.)

Per quelli che ti dicono : ‘ ti voglio nella mia vita, ho bisogno di te’  , dovrebbe suonare il campanello d’allarme. Perché il tipo ti sta dicendo che ti vuole come si può volere un nuovo smartphone, un nuovo gioiello, un oggetto prezioso e costoso. E poi ti mette li e continua a vivere come ha sempre fatto.

Ma quando ci si innamora, non si vuole a tutti costi che L’oggetto del nostro amore entri a far parte della nostra vita. No. Quando ci si innamora si vuole cominciare qualcosa di nuovo, una vita nuova, diversa da quella precedente. L’amore è passione e rischio, è incoscienza e libertà. 

Invece io incontro sempre più uomini e donne che non vogliono restare soli, perché non hanno più 30 anni ( e manco 40), perché vogliono qualcuno che li aspetti a casa la sera, qualcuno con cui passare il Natale e le vacanze estive, con cui andare al cinema o al ristorante con gli amici e non essere sempre quello/a single. Quella che una volta gli sembrava libertà adesso la chiamano solitudine e li spaventa .

Ma non hanno capito che quando si ama qualcuno bisogna fare delle scelte, dei compromessi, che non basta fare entrare questa persona nella propria vita , bisogna crearne una diversa , a misura di questo nuovo amore. 

Difficile, certo. Quando si è giovani si rischia di più, o si è più incoscienti. Anche meno egoisti, secondo me. 

Ed è per questo che in questo giorno dedicato all’amore ( e ai fiori e ai cioccolatini) io voglio fare un augurio a chi non è in coppia ma è alla ricerca del grande amore.

Qualunque sia la vostra età e le vostre esperienze precedenti, non accontentatevi pur di non restare soli.

Se incontrate la persona giusta per voi, lasciate che vi sconvolga la vita!

Che valga il rischio, l’incognita, lo stupore.

Che l’amore valga l’allegria e non la pena!