Conosco persone che detestano questa festa, che non vedono l'ora che finiscano le vacanze, che blaterano di ipocrisia e consumismo. Un tempo credevo che avessero ragione, e sicuramente in parte ce l'hanno, ma non lo considero un motivo valido per essere scontrosi e odiosi per un mese intero, cinici e con quell'aria di superiorità di chi ha capito tutto mentre noi siamo i poveri fessi che ancora credono a Babbo Natale. Poi ho capito che sono persone molto sole e tristi, e quindi adesso mi fanno solo una gran pena. Mi piacerebbe, come mi sarebbe piaciuto in passato, fargli cambiare idea, ma non è cosi semplice. Peccato.
Carlton è un principiante in confronto a me (Tiziana, tu lo sai, ti sto aspettando al varco !).
Amo il Natale perché mi ricorda l'infanzia, quando i bambini eravamo noi. I nonni, i genitori, gli zii e i cugini, intere giornate insieme, a tavola, a giocare a carte, a tombola per due soldi, quando Marcello vinceva assolutamente tutto con la sua fortuna sfacciata e nonna Margherita diceva 'devi andare al Casino' cosi vinci e diventi ricco ', zio Aldo e mio padre che fumavano una sigarette dopo l'altra e parlavano di politica, mia mamma e le sorelle che non lo sa nessuno di che parlavano, in cucina davanti alle pentole e sotto lo sguardo indagatore della nonna Colonnello.
C'erano anche i regali, si andava a mode: René e la sua annata di sciarpe per tutti, mutande per tutti, guanti per tutti... forse li comprava all'ingrosso e noi non l'abbiamo mai sospettato. Per non parlare del suo presepe sobrio come Las Vegas, con tanto di extraterrestri, animali improbabili e personaggi usciti dritti dritti dall' ovetto kinder, oltre a pastori di ogni taglia possibile, senza alcun rispetto per le proporzioni. Tantissime risate.
Le più belle vacanze di Natale della mia vita mi riportano tutte all'infanzia e all' adolescenza.
Mai saltato un Natale in famiglia fino ai miei 34 anni, quando mi sono trasferita all'estero: prima Londra, poi il Belgio, poi la Francia. Per svariate ragioni, queste festività non riesco più a trascorrerle sempre con la mia famiglia in Italia. A volte siamo qui ad Antibes noi quattro, spesso con degli amici. Non è la stessa cosa ma cerco di creare dei bei ricordi per i miei figli.
Perché per me essenzialmente il Natale è il ricordo della mia grande famiglia, e soprattutto di mia mamma.
Mia mamma che mette le luci sull'albero e noi lo decoriamo, mia mamma che fa il presepe e attacca il cielo stellato al muro con lo scotch e noi giochiamo con i pastori e tutto il resto, mia mamma che esce per comprare i regali per tutti, mia mamma seduta sul divano sotto il plaid, e io accanto a lei, a guardare i film con Dean Martin, Doris Day, Audrey Hepburn e Gregory Peck, tutte le commedie americane dagli anni 50 in poi. Li conosciamo a memoria ma li guardiamo ancora ( a migliaia di km di distanza ma li guardiamo ancora).
Deve essere per questo che sento ancora la magia del Natale, e che questa non dipende da dove mi trovo e con chi ma da chi porto sempre nel cuore 💖