È domenica sera, è il luglio più caldo degli ultimi non so quanti anni, c’è la pandemia, a me crescono le tette come se dovessi allattare (invece è la premenopausa) e mi sono pure allenata. È forse questo l’inferno?
Ho sempre amato luglio, perfino la canzone “luglio col bene che ti voglio… ahi ahi ahi ahiii” ma devo dire che questo luglio a Milano con l’asfalto squagliato, senza i taxi, con le zanzare che ormai fanno servizio h24 mi sta effettivamente un po’ sfiancando. In verità forse non è il caldo o le zanzare, forse a sfiancarmi è questa insofferenza, questa irritabilità diffusa, questo essere perennemente tutti contro tutti. Cosa ci è successo? Discussioni ovunque: mascherine e polemiche, taxi e polemiche, qualsiasi cosa e polemiche. Se a me, che sono la regina delle fumantine, sembra un po’ tutto sfuggito di mano credo che la sensazione sia diffusa. Pensavo fosse l’estate della leggerezza invece è l’estate dello squagliamento della pazienza.
Ma noi resistiamo, testa alta, capelli a caso, bende saline ben allacciate, si va avanti. Si cerca la gioia delle piccole cose: una biretta, un tramonto, una canzone allegra, i concerti, gli spettacoli all’aperto e il profumo dell’autan, che io mi chiedo cosa me lo metto a fare il profumo d’estate che tanto alla fine so sempre solo di autan insetti tropicali multibarriera sterminatore?
Di tutti miei fallimenti credo che il più bruciante sia non essere riuscita ad inventare qualcosa per IL BAFFO CHE SUDA. Il baffo che suda è inaccettabile, diciamocelo. Ok le ascelle, ok le tette, ma il baffo che suda mentre parli e te lo devi asciugare cercando di rimanere compita e credibile non ce lo meritiamo. E non ho nemmeno un segreto beauty o un trucchetto da reel di Instagram. (5 modi per non farti sudare il baffo in estate, secondo me farei un trilione di visualizzazioni) Nulla. Se ti suda il baffo devi semplicemente passarci l’indice sopra per asciugarlo, le più “mature” possono fare come me e imitare il bonazzo di un vecchio spot della martini che ora sarebbe considerato quell’attimo sessista ma io ve lo metto all’urlo di “vi sblocco un ricordo”
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