giovedì 27 marzo 2014

Minuti rubati

Mi piacerebbe scrivere un post per raccontarvi come vanno le cose qui in Costa Azzurra ma è impossibile farlo con un nanetto che mi siede vicino e non smette di parlare neanche per un secondo.
Mai.
Spazia da Saetta Mc Queen a Bruce, lo squalo di Nemo, dal perchè le bolle di sapone saponano al perchè non ci trasferiamo a vivere su una panchina al parco ( poco ci manca ), dai "ti voglio bene mamma " al " posso mandare i cuoricini a papà sul tuo telefono ? ".

Vorrei piazzarlo davanti ad un cartone animato per almeno dieci minuti ma su questa tv non si vede un canale decente e il computer mi serve.

Non ce la posso fare !

Dunque,
osservazioni/considerazioni in ordine sparso:

Colazione sul terrazzo vista mare.
Non ha prezzo.
Ma quello dell'appartamento, ad essere pignoli, un pò caro è.

In attesa del caldo torrido, ma anche della Primavera che ancora non è certa di volerci allietare con la sua presenza, ci godiamo il mare, la spiaggia, le passeggiate, i parchi e la baguette sotto l'ascella.
E anche le banche, il centro per l'impiego, la direzione scolastica, il servizio imposte, il comune, la spesa, il bucato, i puzzle, Croque -Carotte, partite a Uno, il bagno caldo, il libro nuovo di Cars.

E un sacco di cookies al cioccolato con pepite al cioccolato e profumo di cioccolato.
Ci vuole, per sopportare tutto quanto sopra.

Cédric ancora in Belgio ma tra pochi giorni sarà qui, finalmente.
Intanto sul divano dorme il nostro amico V., venuto in cerca di fortuna, in attesa di essere raggiunto da moglie e figli.

Appartamento a due passi dal centro ma in un quartiere residenziale.
Pochi piccoli palazzi e tante ville, quasi tutte chiuse, di gente che viene qui solo in vacanza.
Tanti alberi di olive, arance, limoni.
E pini marittimi altissimi.
Tantissimi fiori: lavanda, glicine, rose, mimose, tulipani, margherite.
Un profumo nell'aria che ti fa venire voglia di avere un giardino, un orto e di darti all'agricoltura.

Magari !!!!

Arance " a donner " davanti ad una villa il cui giardino è pieno di alberi di agrumi stracarichi di frutti.
La generosità non ha prezzo: le arance del mercato,si.
Grazie, nuovi vicini !

Ora di pranzo, tempo scaduto, V. deve essersi perso nei vicoli fioriti del centro storico o tra gli scaffali del supermercato, reparto dolci.
Messaggio per sua moglie: se torna ingrassato, non prendertela con me.
In totale autonomia, compra biscotti al burro, croissant e marmellate.
E si fa fuori mezza baguette prima di pranzo.

Io sono innocente !

venerdì 21 marzo 2014

Gruppo Fotoamatori Crotone

Una vita fa mi sono iscritta ad un corso di fotografia.
Mi è sempre piaciuto fare foto e poi volevo conoscere gente nuova.
Ci sono andata con un amico.
Non mi ricordo chi fossero gli altri partecipanti, forse perchè alla fine nessuno ha continuato a frequentare il gruppo.

Ma io si.

E ricordo bene gli insegnanti, uomini molto diversi tra loro, alcuni socievoli, altri più timidi, alcuni un pò burberi, altri sempre gentili e sorridenti.
Ci ho messo un pò per conoscerli bene e apprezzarli, non solo come fotografi.
Uno in particolare mi metteva soggezione, era un tipo burbero, non sapevo come rapportarmi a lui, mi metteva un pò a disagio.
Un giorno siamo andati tutti insieme a vedere una mostra fotografica a Catanzaro e lì è stata la prima volta che, fuori dall'aula, abbiamo imparato a conoscerci: il viaggio in macchina, il pranzo fuori, i commenti fatti davanti alle foto hanno cancellato la distanza tra docenti ed allievi.

Da allora in poi, hanno sempre fatto parte della mia vita, insieme abbiamo festeggiato esami, laurea,  compleanni, cambi di cintura di Karate, Natale e Pasqua; hanno asciugato le mie lacrime per amori andati male, mi hanno incoraggiata nei momenti di debolezza, mi hanno presa in giro per i pasticci che combinavo.
Mi ricordo serate in pizzeria e un viaggio fantastico in macchina a Civitavecchia per ritirare un premio fotografico, non ho mai riso tanto in tutta la vita.

Oggi sono troppo lontana per partecipare ancora alla vita del fotoclub, e so che è molto cambiato, ci sono tanti nuovi iscritti, tanti giovani, tante ragazze.

Ma l'affetto che provo per questi Maestri che mi hanno fatto innamorare della fotografia e che mi hanno insegnato tante cose, sulla vita e sull'amicizia, rimane immutato nel tempo.
Sono delle persone davvero speciali e sono onorata di avere la loro amicizia.

Gli ho detto che mi sono trasferita qui in Costa Azzurra e oggi uno di loro mi ha scritto questo messaggio:

" Sei nel posto che ti spetta, Principessa ".

Così ti fanno sentire gli Amici: una persona speciale.

Vi voglio bene.



mercoledì 19 marzo 2014

Tour de force

Finalmente il pupo dorme.
Non so come fa a resistere fino a quest'ora considerato che si sveglia prestissimo e salta giù dal letto.
E dire che quando doveva andare a scuola era un'impresa fargli aprire gli occhi.

Stiamo in giro praticamente tutto il giorno, è come se dovessimo recuperare gli anni di sole perduti.
Solo che così non possiamo andare avanti, siamo distrutti.
Anche lui, che resiste ad occhi aperti fino alle 9 di sera ma è a pezzi.
Cammina tanto e non si lamenta mai ma in questi giorni ha perso orari e, soprattutto, ( buone ) abitudini.
Troppi dolciumi e troppi aperitivi, che prima erano una tantum.
Niente scuola, casa nuova, clima diverso, nuovi ritmi...è un pò destabilizzato.
Da domani si torna a regime: niente spuntini a tutte le ore, più frutta, meno ovetti kinder, niente aperitivo e una vita più adatta alla sua età.

Siamo stati al parco ( anche ) oggi.
Mi piace, è sul lungomare, non è affollato come quelli che sono in centro, e ci sono meno pennuti che svolazzano.

Ve lo avevo detto che ho la fobia dei pennuti?
Purtroppo si, da quando ero piccola.
Ho una foto che mi ritrae in piazza San Pietro a Roma, avrò avuto 4 anni, ero con mio fratello che, invece di dare il pane ai piccioni, se lo mangiava insieme alla cioccolata.
E la mia faccia già diceva: portatemi via da qui.

Ma forse ancora non ero ai livelli attuali.

Poi c'è stata Venezia, a 9 anni.
Ecco, quello me lo ricordo come un incubo.
Tutti conosciamo piazza San Marco.
Se volete farmi morire, con molta agonia, portatemi li.
Per me quella città è off limitis, non ci posso più tornare, non sopravviverei.
Mi ricordo che non vedevo l'ora di entrare in chiesa perchè pensavo che almeno li i piccioni non sarebbero entrati.
Siete mai stati nella Basilica in Piazza S. Marco ?
Andateci !
Ci sono più colombi che turisti !
Forse mi sono sentita al sicuro solo sul battello, almeno li non ce n'erano, ma solo perchè avevano messo l'intera scuola su una barchetta che neanche i profughi siriani ( lieto fine a parte ) !

Adesso, poi, non posso neanche sedermi ad un bar all'aperto, se vedo che ci sono pennuti che zampettano in mezzo ai tavolini in cerca di briciole.
Non sono l'unica ad avere questo terrore, è una fobia molto diffusa, pare.
Non che la cosa sia consolante.
Mi ricordo un matrimonio a Roma, in una bellissima chiesa, " rovinato " da questi piccioni che svolazzavano ovunque.
E quando c'è stato il lancio del riso, io ho fatto un salto in lungo che neanche Fiona May, sono atterrata direttamente dentro la macchina degli sposi.

Mi serve un terapeuta, con urgenza.
Cédric non mi crede, non si capacita, non ha  mai sentito parlare di questa paura.
E snervante.
Il mio ex, almeno, si rendeva utile scacciandoli.
Ma Cédric neanche questo, che me lo tengo a fare?
Ahahahah

Perchè vi sto parlando delle mie fobie ?

Ah si, il parco sul lungomare.
Siamo stati li per un'oretta, poi siamo andati in spiaggia a tirare i sassi in acqua, poi mio figlio si è voluto sedere sugli scogli, faccia al sole, a guardare il mare.
Così, solo seduti, senza fare niente.
Che meraviglia !
Ogni tanto gli chiedevo se voleva tornare al parco, o fare altro e lui mi rispondeva: " no, mamma, voglio stare qui a guardare il mare ".
Chissà cosa passava in quella sua testolina sempre in movimento !

Siamo stati fuori 4 ore oggi pomeriggio, direi che il sole ce lo siamo preso tutto.
Siamo tornati a casa alle 7 e ... abbiamo cenato !!!
Roba che neanche in Belgio !
Lui era così stanco che mangiava con gli occhi chiusi ( salvo poi riaprirli quando ha sentito la parola Cartoni Animati ), io ho cenato per fargli compagnia ( e perchè altrimenti mi sarei fatta fuori mezzo kg di patatine ).
Naturalmente adesso che sono passate 4 ore, ho fame: Viennetta double chocolate con cereali alle 4 noci.

Beh, Cédric è tornato in Belgio per finire di mettere a posto casa, scatoloni ecc...
Mi consolo come posso !

domenica 16 marzo 2014

The flat

Sono seduta sul divano e vedo il mare, le barche a vela, Capo d'Antibes, il golfo.
Soprattutto, il sole.

Ancora non abbiamo pienamente preso coscienza del passo che abbiamo fatto, di questo enorme cambiamento nelle nostre vite, di quello che ci aspetta, cioe l'ignoto.

L'appartamento in cui vivremo per qualche mese è carino, vista mare, ha un bel terrazzo.
Ma è veramente piccolo.
Lo sapevamo, eravamo preparati, ma vederlo dal vivo è un'altra cosa.

Ci sono monolocali arredati in modo geniale, con lo spazio per tutto.
Questo non lo è.

Il fatto è che i proprietari lo affittano solo per brevi periodi e in estate vengono in vacanza quindi, da una parte la casa è dotata di tutto ciò che può servire, dalle stoviglie alle coperte, dalla lavatrice al microonde, dall'altra, però, gli oggetti personali dei proprietari occupano molto spazio.

Beh, non ci perderemo per questo, ci stringeremo un pò.
Soprattutto considerato che un amico ci raggiungerà nel fine settimana in cerca, anche lui, di fortuna da queste parti.
Diciamo che staremo vicinivicini !
Per qualche mese si può fare.

Sul terrazzo c'è un bel tavolo in legno che sfrutteremo per colazionipranziecene, magari tra una decina di giorni, ancora non fa cosi caldo.
Meglio, il sole riscalda ma oggi c'è un mistrale che tira parecchio.

Ma per Cédric è un dettaglio irrilevante: c'è il sole e questo basta.
Fa la sua pennica sdraiato su un lettino sul terrazzo, con una coperta che lo copre fino ai piedi.
E' nordico: caldo o no, il sole è sole, non può andare sprecato !

Andrea sembra averla presa bene. In fondo, è cosi piccolo, l'importante è che io e suo padre siamo con lui. Certo la scuola non gli mancherà troppo, anche se mi ha chiesto se ritroverà Madame Arlena nella nuova.
Comunque se ne parlerà a Settembre; per adesso, per lui, vacanza.
Lo porterò un pò dai nonni, me lo chiede sempre !

Da domani, al lavoro.
Meglio, alla ricerca di.

Benvenuti ad Antibes !

Antibes

Benvenuti in Costa Azzurra !








venerdì 14 marzo 2014

Ciao Namur !

3 anni e 6 mesi in questo Paese.
2 anni e 8 mesi in questa casa.
6 valigie.
60 scatoloni.
40 ancora solo per i dischi.
4 borsoni.
3 casse di roba da regalare.
5 bustoni di vestiti e coperte per i poveri.
100% dei mobili venduti.

100% senza rimpianti !

Ciao Namur, arrivederci Belgio !





mercoledì 12 marzo 2014

Au revoir

Oggi giornata di saluti.
Pomeriggio dalla suocera, a prendere il tè e mangiare torte e crostate alla frutta.
Neanche l'ombra di un cioccolatino.
Merenda sprecata.

C'erano anche la nonna e la zia, novantenni e oltre, in gran forma, appena uscite dal parrucchiere, capello phonato e tailleur d'ordinanza.

Mi hanno chiesto se non sono triste di lasciare questo Paese.

Non capisco perchè me lo chiedono tutti, persino mia madre.

Cosa dovrebbe dispiacermi ?
Ho già lasciato la mia famiglia, i miei amici, il mare, il sole, le mie abitudini, il calore della mia gente e il gusto della buona cucina.

Ho lasciato tutto nel 2009.

Adesso non lascio niente.
Al contrario, porto con me mio figlio e il mio compagno.

Si riparte da zero.
Pagine bianche da riempire.
Nuove occasioni, prospettive, opportunità.

Incredibile ma vero, mi è dispiaciuto dover regalare il mio ciclamino.
Mi hanno reso triste gli occhioni di Nusca, il golden che mi ha accompagnato tante volte nelle mie passeggiate nel bosco, in mezzo alla neve.
E la Tanta Andrea, la zia novantenne di Cédric, che mi ha salutato dicendomi: " non potremo mai dimenticarti ".

Ecco, in quel momento ho sentito vacillare per un secondo il mio proposito di non rimettere piede in questa nazione.
Forse tornerò, una volta o due, per rivedere queste vecchiette che si sono cosi affezionate all'italiana che non parlava una parola di francese.

E per passeggiare ancora una volta nella neve con Nusca.

martedì 11 marzo 2014

- 3

Tre giorni alla partenza !

Tre !

Non mi sembra vero, nonostante viviamo accampati in mezzo ai cartoni da settimane.
Tutto è pronto, e quello che non lo è, lo sarà.

Cédric ci accompagna e poi ritorna, ci raggiungerà definitivamente solo a fine mese.

Per consolarlo della nostra assenza, lo chiamerò su Skype ogni mattina.

Dal terrazzo vista mare dove farò colazione.

Non ci posso ancora credere.

Partiamo partiamo partiamoooooooooooooooooooooooo.

W la France !

venerdì 7 marzo 2014

Pronto soccorso

Siamo stanchi.

Tutti.

Io di più.

Non è vero ma in quanto donna ho più diritto degli altri di lamentarmi

Questa settimana la scuola è chiusa, sono le vacanze di Carnevale, anche dette " sport d'hiver ", perchè tutto il Belgio emigra verso mete sciistiche più meno vicine, più o meno note, più o meno affollate.

Noi no, noi facciamo pacchi.

Dunque Andrea è a casa, tutto il giorno.

Ovviamente un pò si annoia, vorrebbe uscire o almeno che io giocassi con lui ma io non ho tempo, l'impacchettamento folle deve continuare.

Diciamo che cerco di accontentarlo quando posso.

In più, da un pò c'è qualcosa che non va dietro il suo orecchio destro. è iniziata come un pò di pelle secca, ho messo dell'olio di mandorle, poi lui si è grattato un pò, magari anche senza rendersene conto, la notte, magari a scuola con le mani sporche.
E il risultato è che gli è venuta una piaga, forse anche un'infezione.

Il suo dottore, quella persona cosi gentile e dolce che riesce a fargli dominare ( un pò ) la sua paura folle verso tutta la categoria, ovviamente starà sciando da qualche parte.
Non potevo più aspettare, mi faceva impressione ogni volta che gli scostavo i capelli per vedere se stava migliorando.

L'abbiamo portato all'ospedale.
Lo stesso in cui è nato, quando ancora non abitavamo qui a Namur ma in una landa sperduta nel mezzo del nulla.

Ha cominciato la lagna dal parcheggio.
Hanno provato a visitarlo tre dottoresse.
La prima era una stagista venticinquenne, cioè una che studia pediatria e che ha il compito di dare un'occhiata e compilare la cartella clinica prima che arrivi il pediatra.

La pediatra è arrivata attirata dalle urla sovrumane di mio figlio, per l'occasione trasformatosi in una sorta di Regan ( dell' Esorcista ) con i pantaloni!

Mentre la prima era un pò nervosa, comprensibile visto il suo ruolo, la seconda, trent'anni al massimo, era tranquilla, abituata ai pupi, rilassata, e ha cercato di distrarre Andrea in ogni modo.
Non ho detto niente ma Padre Damien sarebbe stato più utile allo scopo.

Alla fine ha ceduto alla corruzione, una caramella gommosa in cambio di un'occhiata alla gola.
Andrea ha fatto i suoi occhioni da Bambi, ha preso la caramella, l'ha messa in tasca e ha ricominciato a piangere.

Allora la dottoressa ha detto che in questi casi la presenza dei genitori non aiuta e ci ha chiesto di uscire dalla stanza e di aspettare fuori.
Se me l'avesse chiesto mezz'ora prima non avrei avuto bisogno della seconda doccia della giornata.
Due minuti e siamo rientrati.
La porta era rimasta aperta, lui aveva continuato a piangere ma la dottoressa ha detto che era riuscita a guardargli la gola.

Mentiva sapendo di mentire.

Infine, è arrivata un'altra pediatra che, evidentemente, ad Andrea ha fatto simpatia perchè le ha persino fatto ciao con la mano.

Tre medici per uno scricciolo alto quanto un barattolo !

Erano scioccati, ci hanno chiesto se è un bimbo problematico, se a scuola ha problemi, se è silenzioso, scontroso, pauroso.
No, il mio bimbo non è cosi, è allegro, socievole e buffo, gli piace scherzare, prendere in giro, ride sempre, è sempre allegro e di buonumore.
Ma ha il terrore dei medici perchè quando aveva un mese e mezzo ha avuto una gastroenterite e per fargli un prelievo di sangue quegli incapaci ci hanno messo un'ora, l'hanno fatto urlare e disperare.
Il mio bambino, che aveva appena 30 giorni di vita.
Deve essere rimasto impresso nelle sue cellule, quando vede un lettino medico e un camice comincia a urlare.

Incompetenti.

Gli avevo promesso un gelato se fosse stato bravo.
Ovviamente me lo ha chiesto appena usciti dal pronto soccorso, ancora con gli occhioni pieni di lacrime.
Non se l'è meritato, ma il suo non era un capriccio, lui ha proprio il terrore.

Non è colpa sua.

Gelato alla fragola, doppio!
E cioccolato per la mamma, che si deve consolare dopo tanto stress.

Ma si può pagare un gelato un tot a palla?
Una palla, due euro e 50 cent; due palle, quattro euro.
Quattro euro.
Due palle !!!
E non era neanche sto granchè!
Puah!

Vabbè, tanto ho comprato il biglietto vincente della lotteria europea e oggi vincerò 100 milioni di euro e mi comprerò una gelateria, ovviamente in Polinesia!

Siete tutti invitati sulla mia isola nel mezzo dell'oceano, vi offrirò il gelato più buono del mondo.

Un euro a palla, tiè, crepi l'avarizia.

Ahahahahah !

mercoledì 5 marzo 2014

Scarpe

Odio comprare scarpe.

L'ho già detto ?

E' così, lo odio.

Sono la prima donna al mondo.

Anzi, la seconda.
La prima è mia mamma che odia venire a comprare scarpe con me e per me: le faccio fare km per entrare in tutti i negozi della città e poi torno a casa sempre con un paio di Converse.

Soprattutto, odio comprare scarpe in primavera e in autunno, odio le mezze stagioni.
Prima passavo direttamente dai Dr. Martens alle infradito.
Adesso, dagli stivali ai sandali.
E viceversa.

Una volta, in un momento di aberrazione mentale, ho comprato le Hogan.
Sorvolando sul prezzo folle, sono anche brutte. Ma brutte forte.
Le ho usate due volte.
Poi sono andata a Londra, mi servivano delle scarpe nere per servire ai tavoli del ristorante: ero la cameriera con le scarpe più costose di quelle delle clienti.
Quando sono partita, le ho regalate alla mia collega Andrea.

Per non parlare di quanto mi ha potuto prendere in giro Pachi.
Vabbè, ma lui non è normale, colleziona e indossa solo Adidas.
E quando dico "solo", intendo dire che non ha scarpe di altre marche.
Per nessuna occasione.
Però sulle Hogan aveva ragione, sono orribili.
Comunque arriva un momento nella vita in cui bisogna fare anche cose che non ci piacciono, cosi oggi siamo andati a comprarle.
Per solidarietà, le abbiamo comprate tutti.
In missione, Cédric, il pupo e io.

Ne ho visto un paio in una vetrina, accettabili, ho deciso di prenderle.
Ma prima ho fatto comunque un giro per vedere qualche altro negozio, per un senso di giustizia nei confronti di mia mamma: prima stressavo lei, ora stresso mio marito.

Siamo entrati in uno dove c'era il cartello: " regala le tue vecchie scarpe ad Oxfam ( www.oxfam.be) e avrai uno sconto di 10 euro sul tuo prossimo acquisto".
Decidiamo di entrare a dare un'occhiata, ne trovo un paio carine per il pupo, gli piacciono, le misura, le prendiamo.
Il pupo grande mostra le scarpe che ha ai piedi al commesso per chiedergli se sono abbastanza decenti per avere lo sconto.

Non lo sono.
Per me.
Lo sono.
Per il commesso.

Allora Cédric guarda su tutti gli scaffali se per caso c'è qualcosa che gli piace, ne trova un paio, le prova, lascia le vecchie ed esce dal negozio con le nuove ai piedi.

Quanto possiamo essere diversi ?

Poi torniamo li dove io ho visto quelle accettabili dal mio gusto ipercritico.
Le guardo e riguardo in vetrina mentre il pupo grande e il pupo piccolo entrano nel negozio che è grande e di arredo minimalista: poche scarpe, ovviamente costose, molti divani.
Si siedono, si tolgono i giubbini, si rilassano, il piccolo con il lecca lecca in bocca, il grande gioca con il telefono.

La commessa si avvicina a Cédric e gli domanda se può aiutarlo e lui:

" No grazie, approfitto solo del vostro salotto "

" Ah, bon ! "

" Mancano solo il caffè e i pasticcini. "

" Ce li abbiamo , li vuole ? "

...

" Scusi, potrei provare il numero 39 di quelle scarpe in vetrina ? "

" Può ripassare più tardi ? Non vede che stiamo prendendo il caffé ? "

" Amore, numero 39 ? Non é proprio il piedino di Cenerentola ! "

Ha parlato il principe azzurro !