Quando si è giovani è piuttosto frequente avere degli amici; te li fai a scuola, facendo sport, nelle serate fuori, con amici degli amici. Pensi che sia normale averli, quasi scontato, ci chiacchieri, ci litighi, fai pace, ti dividi il sonno e il pane, le lacrime e le risate, i dolori e le gioie immense, quelle tipiche dell'adolescenza, quelle che ti trascinano dal inferno al paradiso in una frazione di secondo, o più spesso al contrario.
Ma quando diventi grande, grande che vuol dire vecchia, ma tipo vecchia per avere dei figli non vecchia che puoi anche morire, quando diventi grande così, avere degli amici che siano sopravvissuti alla lontananza, ai dissapori e ai dispiaceri, alle proprie vite con il carico che si portano dietro, alle invidie e alle gelosie ( si, ci sono anche tra amici veri) , è li che la conta degli amici si fa veramente.
Io diffido sempre di chi non ha amici di lunga data, non so, questa cosa mi lascia un po’ perplessa. Può capitare di litigare con uno o due, non vedersi e non sentirsi più, succede. Ma non averne neanche uno d'infanzia, quel periodo della vita in cui davvero ci si lega agli altri senza pregiudizi, senza interessi, spontaneamente, per vera affinità, è strano. In quest'epoca in cui possiamo essere sempre in contatto con chiunque, non esistono più scuse, non si puo' più dire ' ci siamo persi di vista '.
Poi ci sono anche le amicizie che si fanno strada facendo, quando siamo ben oltre gli anni di scuola, quando siamo adulti. E' più difficile, la vita ci ha già impartito parecchie lezioni, qualche bastonata presa, qualcuna data. Ma si incontrano sempre persone interessanti, se siamo aperti al dialogo, al confronto, se siamo semplicemente noi stessi. E con qualcuno, se siamo fortunati, si crea un legame forte anche se non abbiamo condiviso tanto tempo insieme.
Gli amici ci danno un‘idea di ciò che siamo e di cio' che potremmo essere, sono come uno specchio in cui riflettiamo noi stessi.
Io vivo lontana da tutti i miei amici da più di 10 anni. Da qualcuno anche da prima perché abbiamo sempre vissuto in posti diversi. Ma quando ho avuto bisogno di loro, fosse anche solo per una parola di conforto, per ridimensionare i miei dolori e le mie pene ( quelle d'amore sempre da me esagerate), per darmi un punto di vista obiettivo, per consolarmi o per darmi una pedata nel sedere, per fortuna il più delle volte solo metaforica, per svegliarmi dal mio torpore occasionale, loro ci sono sempre stati. Ci sono ancora.
Quasi tutti. Ma sempre.
Il che mi fa pensare che forse anche io sono stata per loro una buona amica, ci sono stata quando avevano bisogno, ero li, magari solo con la mia presenza, con pochi mezzi ma tanta buona volontà, tempo e amore, per loro, con loro.
Con questo post voglio ringraziare tutti i miei amici e le mie amiche, quelli che conosco da sempre, quelli conosciuti a metà strada, quelli persi e ritrovati ( Tiziana, Alfredo: voi 💖 ) e quelli che sono entrati nella mia vita da poco e, in modo imprevisto e imprevedibile, sono diventati improvvisamente fondamentali ( Valerio, parlo di te 😉).
Non ho bisogno di nominarvi uno per uno, sapete che parlo di voi, sapete che io per voi ci saro' sempre, che niente e nessuno mi impedirebbe di essere al vostro fianco se aveste bisogno di me.
E io so che voi sarete accanto a me quando ne avro' bisogno.
In questi giorni me ne avete dato ( ancora una volta ) prova concreta e forse non sapete fino in fondo quanto lo apprezzi. La stima e la fiducia che avete in me e nelle mie capacità mi riempie di gratitudine.
La vostra presenza nella mia vita è per me un incoraggiamento e un monito, una ragione di più per viverla in modo retto, per farne un capolavoro.
Ai miei amici e alle mie amiche, velluto e acciaio nel mio cuore.