venerdì 16 febbraio 2018

Madri ( solo ) biologiche

Giornate di riflessione, sola e con due amiche.

Abbiamo figli della stessa età, siamo mamme che si pongono mille domande e alla fine siamo arrivate alla stessa conclusione.
I bambini hanno diritto di crescere con le loro mamme e non di essere parcheggiati al nido/dalla tata/dai nonni/dai vicini.

Certo, decidere di occuparsene e poterlo fare sono un privilegio che non è dato a tutte.
Chi ha un lavoro se lo tiene stretto e questo comporta tanti sacrifici, in primis lasciare un bebè di 4/6 mesi con delle perfette estranee, per tutto, o quasi, il giorno.
Ogni giorno.
E' difficile per i bimbi ma lo è anche per le mamme.

Bah, forse non per tutte.
Ne incontro sempre di più che vivono i propri figli come un peso, come una seccatura.
Bambini desiderati, presumo, ma poi troppo ' esigenti ', troppo presenti, che stanno li a prendersi tutto il tempo di mamma e papà che invece pretendono di continuare a vivere la vita che avevano quando erano solo una coppia e non genitori.
Che tristezza queste donne che sono madri solo biologiche.

Non pretendo di dare lezioni su come si crescono i figli, io parlo e vivo per me, non me ne frega niente di come gli altri vivono le loro vite.
Non me ne frega niente fino al momento in cui invece loro si sentono autorizzati a dirmi quello che devo fare.
Queste donne in carriera predicano che bisogna smettere di allattare i figli a 4 mesi, a 8 bisogna mandarli al nido per farli socializzare  ' e poi imparano tante cose ...', parcheggiarli a scuola fino alle 6 di sera, trovare una tata perchè bisogna pur godersi la vita.

Le super fighe sono le stesse che poi su facebook si lamentano di quanto sono stanche, non a causa del loro lavoro e dei mille impegni extra che hanno per divertirsi, in coppia o con amici, ma ' per colpa dei figli piccoli '. 
Parliamo degli stessi figli che sono in casa solo a colazione e a cena ?

Certo, fare la mamma a tempo pieno è stancante: dover esserci sempre, 24 h su 24, rispondere ad ogni richiesta domanda necessità;
è stancante non avere tempo per se e fare i salti mortali per trovarlo comunque;
è stancante rimandare progetti e sogni a domani, quando loro, i figli,  saranno più autonomi.

Ma essere mamme vuol dire anche questo, prendersi cura delle loro piccole vite e aiutarli a diventare grandi.
I bambini crescono talmente in fretta e io sono felice di aver potuto scegliere di occuparmi dei miei a tempo pieno nei primi anni delle loro vite.

E' una scelta e un privilegio, il mio.

Ma ci sono anche le mamme che lavorano e i salti mortali li fanno carpiati, per essere presenti anche quando non ci sono e per non perdersi nulla delle vite dei propri figli, anche se perdono ( ? ) qualcosa delle loro.
Conciliare vita professionale e vita familiare si puo', le donne lo fanno da sempre.
Mia madre l'ha fatto per 40 anni, e di figli ne ha cresciuti tre.

Eppure ha lavorato tutta la vita. Fuori casa e anche dentro.

Ma io me la ricordo presente, quando giocava con noi bambini, quando ci portava al mare e ci guardava stando in piedi sulla riva, quando lavava i piatti mentre noi facevamo i compiti seduti al tavolo della cucina, quando andavamo in montagna o a trovare i nonni la domenica.

Non ci ha mai parcheggiato per andarsene al cinema con le amiche o in vacanza con mio padre, per avere tempo solo per lei o perchè era stanca di occuparsi di noi.
Eppure doveva esserlo, eccome...

Non so, mi sembra talmente assurdo ascoltare queste madri che si lamentano delle vacanze scolastiche troppo lunghe, delle domeniche di pioggia ( ' e che facciamo tutto il giorno in casa con i bambini ? ' ), dei momenti di ozio dei loro figli che cercano di impegnare con un'infinità di attività extra scolastiche. Sport, musica, lingue straniere...tutto va bene purchè se ne occupi qualcun'altro.

I bambini crescono in fretta, come si fa a non approfittare dei pochi anni in cui hanno bisogno e desiderio di stare con noi ? come si fa a preferirgli costantemente il cellulare, il pc, l'aperitivo, la cena fuori, gli amici, ?

Ho detto "costantemente ", non occasionalmente.
La differenza è tutta li.
E anche nel farsi i cazzi propri.
Fateveli ogni tanto.





martedì 13 febbraio 2018

7 anni




Sette anni, tre torte, tre giorni di festeggiamenti.
A scuola, al parco con gli amici, all'acquario con noi tre.

Da quando c'è Olivia, Andrea mi sembra grande, e invece è ancora solo un bambino.

Che sta crescendo, ( troppo ) in fretta;
che va alle elementari e non mi racconta più tutto come faceva prima;
che con gli amici fa il duro e con me il ' distaccato', ma solo in pubblico,
che ha regalato alla sorellina i suoi libri ' da bebè ';
che le insegna le sue prime parole;
che le dà un bacino prima di andare a scuola;
che poi la mattina vuole ancora che gli racconti le storie e la sera coccole e chiacchiere nel suo lettino prima di dormire;
che fa domande e discorsi che ci sorprendono per la curiosità e la maturità e poi pero' gli piace ancora guardare i Disney Classici con me sul divano.

Andrea è stato la sorpresa arrivata nel momento più improbabile, più complicato e più bello della mia vita.
Andrea è il sorriso dolcissimo che risana tutto, è la risata che scoppia all'improvviso e non puoi trattenerla, è il calore dell'abbraccio che ti fa stare bene, è la tenerezza delle mani che si stringono per strada, è il fuoco che ti scalda ma non ti brucia, è la dolcezza che ti scioglie il cuore.

Penso che un giorno troppo vicino non mi chiamerà più quando si sveglierà di notte per un brutto sogno, un giorno smetterà di credere che un mio bacio risana ogni ferita, non correrà più nel nostro letto la domenica mattina, preferirà la compagnia degli amici alla nostra.


Per questo, nonostante la stanchezza, lo sclero, la mancanza di tempo, mi godo i miei figli.
Tutto il tempo.
Tutto il tempo che posso, che passa e che non tornerà più.

Buon compleanno Andrea, il mio cielo senza nuvole.