Ogni genitore nutre delle aspirazioni per i propri figli.
Premesso che ognuno gli augura la salute, madri e padri si aspettano che i figli realizzino parte di cio' che loro stessi non sono stati capaci di fare. Lo desiderano a livello consapevole o meno.
O desiderano che seguano le loro orme.
In Italia questo si "sente " molto: avvocati padri e figli, o medici, o commercialisti ecc ecc.
Non so perchè, non l'ho mai capito.
Dicono " perchè è più facile", perchè si entra nel mondo del lavoro con una marcia in più, che non è la preparazione ( anche se spesso c'è, non dico di no ), ma le conoscenze e la sicurezza che viene dal nome del genitore: un genitore che si è già fatto una buona reputazione e che la passa al figlio (insieme ai clienti ). Come se poi questo fosse una garanzia.
Bah.
Il mondo non è quello dei miei nonni e dei miei genitori, non è più cosi prevedibile: scuola, università, lavoro.
Il lavoro fisso non esiste più, nonostante si ostinino a negarlo; per la ' crisi', certo, ma anche perchè la gente si sposta, i giovani partono, vogliono vedere altro, possono farlo, la vita non è più quella di provincia di 60 anni fa.
Io l'ho capito tardi ( ' ma in tempo ' cit. F.G.Lorca ), e tardi ho potuto decidere della mia vita da sola, senza influenze esterne. Forse avrei potuto farlo anche prima ma mi sarei dovuta imporre, avrei dovuto discutere, avrei dovuto lottare.
Mi è sempre mancato il coraggio, non solo l'incoraggiamento.
Non è una delle mie virtù ma miglioro con l'età, come il buon vino.
Quello che vorrei per i miei figli è che vivessero una vita in cui si riconoscano, una vita vera, una vita che sentono gli appartenga.
Vorrei che avessero almeno una passione e che riuscissero a vivere di questa.
Ingegnere, estetista, medico, avvocato, pilota, ballerino, maestro, diplomatico, musicista, conduttore di bus, fotografo, chef, correttore di bozze, dj, pittore, scrittore, astronauta, fisico nucleare, attore, commesso, panettiere, pilota di formula 1...
Quello che gli auguro è di essere felici
di riuscire ad affrontare sempre le difficoltà con ottimismo e caparbietà
di fidarsi della gente e del proprio istinto
di essere generosi con gli uomini e gli animali
di essere tenaci
di non aver paura di mostrare le proprie debolezze
di amare tanto e cercare di non odiare mai
di aiutare chi è in difficoltà
di sviluppare l'empatia
di non piegare mai la testa davanti ai soprusi
di ridere tanto
di non disperare mai perchè a tutto c'è rimedio
di mantenere le promesse che fanno, soprattutto a se stessi
di perdonare anche quando è difficile
di ascoltare le parole dei vecchi
di sentirsi cittadini del mondo e di tornare a casa, di tanto in tanto.
Buon compleanno ad Andrea, il mio cielo senza nuvole.
O desiderano che seguano le loro orme.
In Italia questo si "sente " molto: avvocati padri e figli, o medici, o commercialisti ecc ecc.
Non so perchè, non l'ho mai capito.
Dicono " perchè è più facile", perchè si entra nel mondo del lavoro con una marcia in più, che non è la preparazione ( anche se spesso c'è, non dico di no ), ma le conoscenze e la sicurezza che viene dal nome del genitore: un genitore che si è già fatto una buona reputazione e che la passa al figlio (insieme ai clienti ). Come se poi questo fosse una garanzia.
Bah.
Il mondo non è quello dei miei nonni e dei miei genitori, non è più cosi prevedibile: scuola, università, lavoro.
Il lavoro fisso non esiste più, nonostante si ostinino a negarlo; per la ' crisi', certo, ma anche perchè la gente si sposta, i giovani partono, vogliono vedere altro, possono farlo, la vita non è più quella di provincia di 60 anni fa.
Io l'ho capito tardi ( ' ma in tempo ' cit. F.G.Lorca ), e tardi ho potuto decidere della mia vita da sola, senza influenze esterne. Forse avrei potuto farlo anche prima ma mi sarei dovuta imporre, avrei dovuto discutere, avrei dovuto lottare.
Mi è sempre mancato il coraggio, non solo l'incoraggiamento.
Non è una delle mie virtù ma miglioro con l'età, come il buon vino.
Quello che vorrei per i miei figli è che vivessero una vita in cui si riconoscano, una vita vera, una vita che sentono gli appartenga.
Vorrei che avessero almeno una passione e che riuscissero a vivere di questa.
Ingegnere, estetista, medico, avvocato, pilota, ballerino, maestro, diplomatico, musicista, conduttore di bus, fotografo, chef, correttore di bozze, dj, pittore, scrittore, astronauta, fisico nucleare, attore, commesso, panettiere, pilota di formula 1...
Quello che gli auguro è di essere felici
di riuscire ad affrontare sempre le difficoltà con ottimismo e caparbietà
di fidarsi della gente e del proprio istinto
di essere generosi con gli uomini e gli animali
di essere tenaci
di non aver paura di mostrare le proprie debolezze
di amare tanto e cercare di non odiare mai
di aiutare chi è in difficoltà
di sviluppare l'empatia
di non piegare mai la testa davanti ai soprusi
di ridere tanto
di non disperare mai perchè a tutto c'è rimedio
di mantenere le promesse che fanno, soprattutto a se stessi
di perdonare anche quando è difficile
di ascoltare le parole dei vecchi
di sentirsi cittadini del mondo e di tornare a casa, di tanto in tanto.
Buon compleanno ad Andrea, il mio cielo senza nuvole.