venerdì 12 febbraio 2016

Everest

L'altra sera abbiamo visto Everest.
In francese.
L'avevamo già visto in inglese e diciamo che non avevamo capito proprio tutti i dialoghi, ma il concetto c'era.
Cioè sono morti.
Non tutti ma quasi.
E chi non è morto, è tornato a casa lasciando naso e mani sotto la neve.

Direi che una visione era sufficiente, a me era bastata.
Invece no; l'abbiamo rivisto in francese cosi adesso sappiamo esattamente cosa ha detto la moglie di Rob alla radio parlandogli per l'ultima volta mentre lui lentamente moriva congelato in cima all'Everest da cui non era più riuscito a scendere causa tempesta, mancanza di bombole d'ossigeno, morte di due amici che volevano soccorrerlo e sfighe varie.

Gli ha detto Je t'aime.
Che poi, non per dire, ma l'avevamo capito pure quando aveva detto I love you.
Ma si sa, il frances è più romantico.

Io, al posto della moglie, tra l'altro incinta, gli avrei detto anche un'altra cosa.
ma vattinn struuuunz !

Ma cosi si fa ? si va a scalare la montagna più pericolosa del mondo mentre tua moglie aspetta un figlio senza riflettere n'attimo ?
Io l'avrei preso a badilate in fronte.
Sarà che io amo il mare e la passione della montagna non l'ho mai avuta, sarà che il coraggio non rientra tra le mie innumerevoli doti ma neanche nei miei sogni più reconditi mi verrebbe in mente di rischiare la vita per...
perché ?
io vorrei qui chiederlo, se c'è qualcuno che ama la montagna, che me lo spieghi.
davvero siete disposti a perdere la vita, a far soffrire le persone che amate e vi amano per vincere una sfida ?
E' questo, no ?

Ma voi, che avete bisogno di vivere sempre con l'adrenalina a mille, sempre di corsa, sempre sfidando in continuazione le forze della natura e i vostri limiti...

lo sapete che da Ikea vendono i divani a 99 euro ?




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