venerdì 29 marzo 2013

La salute è tutto

Non che voglia essere monotematica in questo blog ma in questi giorni sono un pò ansiosa.
A due anni dalla nascita di Andrea, finalmente mi sono decisa ad andare dalla ginecologa per una visita di controllo. In realtà, sono stata "costretta" da Cédric che ritiene necessario un check up almeno ogni due anni, come del resto tutta la categoria medica!

Alla fine, determinata a riavere la pace familiare, ho preso questo appuntamento e sono andata da Madame Godart!
Come ogni donna sa, non è mai una visita piacevole (salvo in caso di gravidanza) ma devo ammettere che la preferisco a quella del dentista!
Tutto bene, tutto in ordine, tutto nella norma, nessun problema.
Bene, perfetto, mi sono sentita molto sollevata.

Per due settimane!

Dopo è arrivata per posta una lettera della ginecologa con l'esito del pap test che, in realtà, qualcosa che non va l'ha trovata : un 'infiammazione al collo dell'utero che andrebbe approfondita con una biopsia.

...

Non sono ipocondriaca, infatti rifuggo i medici, i farmaci e ogni cosa che abbia a che fare con le case farmaceutiche nelle quali non nutro alcuna fiducia.
Anche se ho qualche dolore "sospetto", preferisco aspettare (anche per anni) piuttosto che andare dal medico. E' che ho paura che mi trovino qualcosa, ovviamente di mortale!
Certo, ignorare il sintomo non lo elimina.
Lo so, che posso farci, sono una vigliacca.
Non fanno altro che dire di fare dei controlli periodici, che la prevenzione è il mezzo migliore per evitare le malattie o, almeno, curarle in tempo e io che faccio? lo struzzo, metto la testa nella sabbia.
Ecco, adesso non posso più farlo!
Cioè, ho anche tentato ma poi mi sono resa conto che sarebbe veramente stupido e incosciente da parte mia non seguire il consiglio di qualcuno che, almeno sulla carta, se ne intende molto più di me.

L'appuntamento per la biopsia è il 12 aprile e io, naturalmente, come sempre, sono preoccupata, ansiosa e ho presagi di morte.

Che caratteraccio!!!

mercoledì 27 marzo 2013

Annet

Nove mesi fa Carlo, prima ancora Serena, adesso Annet.

Sono davvero triste, penso a Francesco e ai ragazzi, alla loro famiglia così unita, a loro due sul canotto in mezzo al mare, ad Annet quando parlava in dialetto...ho tanti ricordi, nonostante i pochi anni di conoscenza.

Che tragedia terribile.

Penso a lui, a come si sentirà solo adesso...ma penso tanto anche a lei, cosi giovane, cosi viva, con tante cose da fare, una vita piena, tanti progetti.

Chi rimane soffre, tanto, immensamente, ma, prima o poi, un giorno o l'altro, il dolore diventerà pace. O forse no, ma la vita farà il suo corso, si andrà comunque avanti, non si può fare diversamente.

E quelli che ci lasciano? Quelli che vanno dal dottore per un controllo, per una cosa da niente, per un fastidio appena accennato e si sentono dire: “Signora, lei ha il cancro”, come si sente una persona che riceve questa condanna a morte?
Come può accettare l’idea di lasciare la propria vita a metà, in sospeso, di non poter realizzare i propri sogni, i piccoli e grandi progetti, di non poter più baciare i propri figli, di non vederli crescere, di non poter più dormire accanto alla persona che  ama…

Non riesco a smettere di pensarci.


Da quando sono diventata mamma la paura della morte mi accompagna sempre.
Non che prima non ci pensassi, ma era un pensiero remoto, occasionale: lasciami stare signora morte che ho ancora tante cose da fare.
Adesso, invece, la vedo ovunque, anche in un piccolo malessere, anche nel giro in bicicletta su una strada trafficata, in un volo Ryanair di troppo...lasciami stare signora morte, ho un bambino di due anni, voglio vederlo crescere.