Il 2 settembre ho festeggiato un compleanno speciale: i miei primi 10 anni all'estero.
Sono partita dieci anni fa con un tour operator che organizza viaggi di studio in Inghilterra.
Il giorno del mio vero compleanno, il 22 agosto, mentre ero in spiaggia, un amico mi ha chiamato e mi ha proposto di prendere il suo posto come accompagnatore per una scuola che andava a Bournemouth a seguire un corso di lingua.
Senza, o quasi, esitazione alcuna ( io che ne ho continuamente e su tutto ), in una settimana mi organizzo e parto con una quarantina di tredicenni e cinque docenti per i quali io sarei stata il punto di riferimento italiano in un Paese straniero.
Io.
Che non ero mai stata all'estero da sola, che parlavo un inglese scolastico e in teoria avevo altri programmi nella vita.
Ma si sa, la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.
Meno male che poi vanno tutte a farsi benedire.
Le due settimane iniziali diventano quattro, poi sei, poi mi trasferisco a Londra a casa di inglesi gentili e completamente ubriachi ogni weekend, trovo lavoro e nuovi amici, mi iscrivo ad un corso d'inglese, cambio casa cinque volte in meno di un anno, passeggio di notte mentre fuori nevica, mi godo ogni momento in questa capitale bellissima, tutti i musei gratuiti, i musical, i gialli di Agatha Christie a teatro in lingua originale, viaggio, visito, girovago senza meta, cambio lavoro, conosco gente che viene da mezzo mondo, sono felice come non mi succedeva da un secolo, mi innamoro, faccio la pendolare Londra Bruxelles a weekend alterni, sono felice.
L'ho gia detto che sono felice ?
Tutto è cambiato cosi in fretta, la mia vita cosi ordinaria e prevedibile è cambiata grazie ad una telefonata inaspettata. E ad una decisione presa per istinto.
Qualcuno non è stato d'accordo.
O forse nessuno.
Famiglia, amici, pure i conoscenti.
Qualcuno ha detto che l'ho fatto per scappare da una situazione che mi stava facendo male da troppo tempo.
Puo' darsi.
Ma a distanza di tanti anni io invece non la vedo come una fuga ma come un passo verso la libertà, quella che forse non avrei mai veramente avuto restando li dov'ero.
Da Londra sono passata al Belgio, che credo di aver detestato con tutte le forze dal primo giorno in cui ci ho messo piede.
Istinto ? Sensazioni ?
Niente di più attendibile.
Di quei quasi quattro anni trascorsi li conservo pochi bei ricordi: la nascita di Andrea, le passeggiate nelle neve con Nouzska, qualche incontro simpatico, le camminate nella natura e la cioccolata calda di consolazione, l'albero di Natale davanti al fuoco nel camino.
Ma i momenti duri e bui sono stati troppi, la gente che mi ha trattata con cattiveria e ha cercato di distruggere la mia nuova famiglia pure.
Siamo partiti, abbiamo messo distanza fisica ( e io non solo quella ) dal male, dalla perfidia e dall'ipocrisia.
Cedric e io siamo rinati in Costa Azzurra.
In questi cinque anni la nostra coppia è cresciuta, e anche la famiglia, Olivia era quello che mancava a noi due e ad Andrea.
Sin dal primo momento in cui siamo arrivati al sud, il nostro esprit si è risvegliato dal torpore in cui viveva ( senza esserne troppo consapevole ) in Belgio.
Abbiamo idee, progetti, sogni e occhi che brillano, ogni giorno.
Qualcuno l'abbiamo già realizzato, altri li realizzeremo, altri magari cambieranno strada facendo.
Ma in questi dieci anni solo qui ad Antibes mi sono sentita veramente ' a casa '.
Solo qui Cedric e io siamo diventati davvero una famiglia.
Festeggio questi a volte difficili ma splendidi dieci anni all'estero con la mia amata famiglia, con un pensiero sempre rivolto a chi è lontano da me ma solo fisicamente:
i miei genitori che hanno dovuto accettare la distanza praticamente da un giorno all'altro, so che non è stato e non è facile per loro;
i miei fratelli, punti fermi nella mia vita;
le loro mogli e i miei adorati nipotini, sempre troppo poco il tempo che riesco a passare con loro;
le mie amiche, velluto e acciaio nel mio cuore;
i miei amici, spalle forti su cui appoggiarmi;
le mie amate Spina e Spaghetto, che porto sempre nel cuore come immagine dell'amore puro e incondizionato.
Qualcuno pensa che io sia stata coraggiosa, altri che io sia stata incosciente.
Io credo di aver seguito il mio istinto come sempre.
E, come sempre, mi ha regalato cio' di cui avevo bisogno, esattamente nel momento in cui ne avevo bisogno.