I miei nonni materni abitavano a 70km da noi, io li vedevo un paio di volte al mese.
Ci sono stati periodi in cui sono stata da loro senza i miei genitori, che erano altrove, sempre e solo per motivi di salute.
Da adolescente ci andavo spesso in estate perchè cosi potevo passare una parte delle vacanze con mia cugina.
Mi ricordo la nonna sempre in cucina, ai fornelli, dove solo lei poteva cucinare perchè ' quando troppi galli cantano non fa mai giorno ', nel senso che, se anche mia madre e le zie si mettevano a cucinare , le usurpavano il potere e questo non le stava bene.
Non le stava bene neanche a 90 anni ma allora ha dovuto ( quasi ) deporre le armi perchè era quasi cieca. Stava seduta li in cucina e dava ordini.
Era la ' comandante '.
Per tutti.
Per me solo ' nonnina mia '.
Il nonno me lo ricordo in giacca da camera quando arrivavamo la domenica in visita, con la pipa in bocca, che leggeva il giornale nello studio; me lo ricordo mangiare in cucina da solo, anche durante i pranzi di famiglia ( dove si sedeva a capotavola ma solo per presenziare ) i pasti sconditi che la nonna gli preparava, perchè doveva mangiare senza sale e senza condimento. Me lo ricordo quando mi ha insegnato a giocare a carte.
Ricordo i compleanni, i Natale, le feste con tutte le zie e i cugini.
Ma quello che ricordo piu intensamente sono le volte in cui ho desiderato che abitassero nella mia città, nel mio stesso palazzo, cosi avrei potuto andare da loro dopo la scuola, chiamarli dal balcone, vederli piu spesso.
E invidiavo mia cugina che abitava ad un piano di distanza da loro, che il nonno andava a prenderla a scuola e le spiegava la matematica, che la nonna le cucinava le cose buone.
Solo crescendo questo desiderio si è attenuato, perchè non ero più bambina e la mia vita era concentrata più su quello che c'era fuori casa che dentro, persone comprese.
Oggi mio figlio mi chiede spesso perchè non abitiamo a Crotone, cosi potrebbe vedere i nonni tutti i giorni.
E chissà se anche lui è un po' geloso di sua cugina che abita a 5 minuti da loro, che va a scuola sotto casa loro e la nonna la va a prendere all'uscita e poi le fa la pasta che le piace;
che non sa cosa sia sentirne la nostalgia.
Vivere lontano dalla famiglia è stata una scelta, anche se per certi versi capitata per caso, e dopo tanti anni finalmente vivo in un posto che amo e dove mi sento a Casa.
Ma gli affetti più profondi mancano sempre, manca quella quotidianità che, quando c'è, si da per scontata.
Mi piacerebbe che Andrea decidesse di passare un po di tempo da solo dai nonni, per goderseli a lungo e non nelle risicate vacanze che passiamo da loro. Per ora, nonostante il grande desiderio che ha di vivere con loro, prevale ancora l'attaccamento materno ma magari un giorno non troppo lontano me lo chiederà.
E quando quel momento arriverà, non so quale cuore sarà più colmo d'amore, se il mio, il suo o quello dei nonni.