Oggi ho assistito ad una scena che mi ha commosso.
Non é che ci voglia molto, a dire il vero.
Da quando sono rimasta incinta mi commuovo per la qualunque, per la tenerezza dei bambini, per i gesti d'amore di un papà affettuoso ma anche per la pubblicità del pandoro Bauli a Natale, dei baci Perugina a San Valentino e pure dell'uovo di Pasqua della Kinder ( così, per restare in tema di festività e anche di pubblicità non occulta ).
Ma quello che ho visto oggi meritava le lacrime di commozione e l'applauso, mio e delle altre persone che hanno assistito alla scena.
Lungomare, spiaggia già affollata come fosse giugno ( quasi tutti russi ) e tanti, troppi piccioni.
Li odio, credo sia noto a tutti.
Anzi, non li odio ma mi fanno paura, una paura folle ed invalidante.
Queste spiagge sono meravigliose ma invase da questi uccellacci che zampettano tra i corpi al sole alla ricerca di briciole.
Ci sono anche i gabbiani ma almeno questi sono ancora selvatici, scendono sulle spiagge solo la mattina presto quando non c' é quasi nessuno.
Pomeriggio ce n'era uno in acqua, il che non é una novità.
La cosa strana che mi ha fatto fermare a guardare, e tanti altri come me, era il fatto che in cielo, proprio sopra di lui, volavano in circolo tantissimi altri gabbiani.
E facevano un chiasso infernale.
Era chiaro che ci fosse qualcosa che non andava e, infatti, dopo qualche minuto abbiamo capito di cosa si trattava: il gabbiano in acqua apriva le ali per provare a volare ma non ci riusciva.
Sembrava ferito.
Tutti dalla riva guardavamo ma nessuno sapeva cosa fare; una signora é andata alla vicina scuola di vela a chiedere se potevano aiutarlo, magari avvicinandosi con una barca, non so.
Mi si stava spezzando il cuore.
A me, con la fobia dei pennuti.
Avrei voluto fare qualcosa ma non avrei saputo cosa.
Forse si fosse trattato di un cane mi sarei tuffata per prenderlo ma un gabbiano...
E mentre noi assistevamo a questa scena straziante del gabbiano che non riusciva a volare e dei suoi compagni che gli restavano intorno, un Uomo con la U maiuscola, si é tuffato, ha nuotato fino a lui, lentamente si é avvicinato ed é riuscito a farlo entrare in un sacco di tela.
Poi lo ha trascinato fino a riva ( saranno stati un 200 mt ), lo ha tolto dal sacco e, mentre con una mano gli teneva fermo il becco, con l'altra, e con l'aiuto di un altro bagnante, é riuscito a liberare un'ala da una corda, un filo lunghissimo, non saprei, in cui era rimasta incastrata.
Poi lo ha liberato e lui é volato via, ha fatto dei giri incredibili in alto nel cielo, poi ha planato sul mare ed é ripartito seguito dai suoi compagni.
Ecco.
Io mi sono commossa.
Perché quest'uomo si é tuffato per salvare un animale selvatico da morte certa.
Perché lui ha fatto qualcosa mentre noi stavamo solo li a guardare pensando " come faccio ad aiutarlo " oppure " é la natura, pazienza ".
Quest'uomo ha salvato una Vita.
Se invece di un gabbiano fosse stato un altro essere umano, ci sarebbe stata tanta esitazione ?
A giudicare da quello che si sente e si legge tutti i giorni, forse si.
Ma questo signore mi fa ancora sperare nel genere umano.