martedì 23 settembre 2014

Disperazione

Una ragazza si é tolta la vita saltando dal balcone di casa, quinto piano.

Una giovane donna, una mamma.

Una che sorrideva sempre.
Almeno fino a un paio d' anni fa, quando il suo bimbo di un anno o poco più ebbe un terribile incidente domestico. Si salvò per miracolo ma é stato sottoposto a tanti interventi chirurgici da allora, e il suo calvario non é ancora finito.

Come può una mamma togliersi la vita e abbandonare i suoi figli ?
Quel bambino che dipende da lei in tutto, che guarda nei suoi occhi per sapere che può farcela, che riuscirà a tornare ad essere un bimbo come gli altri ?

Come si può prendere una decisione così terribile ?
Quanto si deve essere disperati ?
E com'é possibile che nessuno si sia accorto del suo malessere ?
Quanto bene deve averlo nascosto, dietro i sorrisi della quotidianità ?

Non riesco a smettere di pensare al suo bambino, alle persone che amava e che ora sono lì,  incredule, a sentirsi in colpa per non aver compreso in tempo.

E penso a lei.
Deve essere terribile sentirsi cosi soli, impotenti, senza speranza da pensare che l'unica soluzione sia la morte.


lunedì 22 settembre 2014

40 anni

40 anni tempo di bilanci.
Ma i bilanci si fanno pure a 20 e a 30, pure a Capodanno e alla fine dell'estate.
E poi i bilanci non mi piacciono, la matematica non è il mio forte.

E, comunque, ho 40 anni e un mese, giusto giusto.
Il mese scorso sono stata troppo impegnata per scrivere.

Il Boss mi ha regalato un'orchidea ( Otello, qui, non ha gradito ).
Mio figlio, una catenina con un ciondolo a forma di cuore.
Suo padre, una Vespa 125 rosso fiammante.

...sulla carta.

Da un  pò di tempo i regali ce li facciamo cosi.
Un bel bigliettino con sopra scritto quello che avremmo comprato se avessimo avuto i soldi, e che comunque compreremo quando li avremo.

Dunque, io avanzo una Vespa e un viaggio a Parigi.
Lui una vacanza in un agriturismo di lusso in Umbria.

Due a uno per me.
Dal momento che non abbiamo saltato nessuna ricorrenza, a conti fatti io sono stata più generosa.

L'importante è il pensiero, si dice.
Noi lo mettiamo pure per iscritto.
Non per mancanza di fiducia ma, si sa, scripta manent !

Vivo in un posto che mi piace tantissimo, lavoro, mio figlio è felice, noi pure.
Ho tanto tanto tanto.

Viva i 40 anni !

sabato 20 settembre 2014

H 10

Sabato mattina, h 10.

' Ciao Boss, mi dispiace per oggi. Tutto bene ? '
' Tutto bene, non ti preoccupare. Non ho ancora aperto '.

Bon, allora da lunedi apro anche io alle 10 !

Raffreddore

Amore, domani vieni a lavorare con mamma, poi alle 10 viene a prenderti Debora e vai al parco con lei e la piccola Sophie. Quando mamma finisce di lavorare torniamo a casa e pomeriggio andiamo alla giostra e a prendere un super gelato. Ti va ?

' Siiiiiiii '.

...

Raffreddore che non lo fa neanche respirare, messaggio al Boss per dirgli che non posso andare a lavoro.
Dopo 3 mesi, gli tocca aprire.
Di sabato, per di più !
Mi ha risposto con una faccina che piange, uahahah !

Il pupo dorme nel lettone con me e russa come un ubriaco tutta la notte.
Non ho chiuso occhio !
Mi sono detta ' vabbé, domani almeno ci svegliamo tardi e recupero ' invece la sveglia suona al solito orario.
Ma non l' avevo spenta, la maledetta ?
Lui si agita tutto il tempo avvolto nel lenzuolo come Lazzaro.

Una notte insonne, potevo pure alzarmi e mettermi a stirare, cosi almeno guadagnavo quelle due ore che mi servono per la montagna di panni che sta per seppellirmi.

E non posso neanche uscire.

Vabbé, la spesa l' ho fatta.
Nutella, cioccolato al 70%, Magnum Infinity, Pan di Stelle e patatine per l'aperitivo.
Sopravviveremo !

Madre snaturata, ahahahah !

venerdì 19 settembre 2014

Il colpo al cuore

Cédric è andato in Belgio per il fine settimana, io sono qui con il pupo.
Domani me lo porterò anche a lavoro, per qualche ora.
E' la prima volta che restiamo da soli in questa nuova casa e mi fa uno strano effetto, sembra quasi vuota.
Eppure manca solo uno di noi !!!

Anche a Namur sono pochissime le volte che sono rimasta da sola; ero io quella che faceva i bagagli e partiva, di solito. Adesso che viviamo in un Paese che è straniero per entrambi, ogni tanto anche Cédric torna alle origini.

Non che faccia i salti di gioia.
Il Belgio fa uno strano effetto anche ai suoi stessi abitanti.
O forse solo a noi due, che siamo felici di essercelo lasciato alle spalle.

Io per sempre.
Dubito che ci tornerò.
Nella vita non si può mai dire ma diciamo che non rientra nei miei programmi a breve/medio/lungo termine.

Siamo qui da sei mesi.
Mi sembra di essere sempre stata qui.
Forse perchè il passato non è stato esattamente quello che mi aspettavo e che avrei voluto quindi, non potendo cancellarlo, semplicemente non ci penso più.

La mattina faccio una corsa in bici per portare in orario il pupo a scuola  ( " mamma, ma io non ci volevo andare a scuola " ), in salita arranco e lui, seduto sul sediolino, mi spinge.
Cuore di mamma !!!

Poi due chiacchiere con le mamme dei compagni di classe che se ne vanno al parco con i secondi/terzi figli non in età da scuola, e vado al lavoro.
Se sono in anticipo, mi fermo alla boulangerie a comprare una super brioche al cioccolato che è la fine del mondo.
E baguette per il languore di mezzogiorno.
Se sono in ritardo, pure.
Tanto è proprio di fronte al negozio.

Uscire tutte le mattine in bici, pedalare sul lungomare, con il sole in faccia e davanti un magnifico panorama.
Fare un lavoro che non è quello per cui ho studiato, certo, e non è quello che vorrei fare per sempre, ma mi diverte, mi fa incontrare tanta gente, mi fa imparare cose nuove e non mi pesa neanche un pò, mai, neanche quando lavoro 49 ore a settimana ( ne riparleremo a Natale ).
Avere un capo disponibile, simpatico, divertente, con cui si lavora ( quando viene, a lavorare ! ) piacevolmente, tra un cazzeggio e l'altro.
Sfatare il luogo comune che i francesi sono tutti snob e antipatici ( noi abbiamo incontrato solo gente carina e disponibile ).

Lo sapevo che questo era il posto giusto per noi.
Lo sapevo.
L'ho sentito, appena ci abbiamo messo piede, quasi un anno fa, nel viaggio di perlustrazione che abbiamo fatto.
L'ho sentito quando siamo arrivati in Costa Azzurra e ci siamo lasciati alle spalle un cielo grigio e una situazione pesante.

Vence, Nizza, Cannes, Menton e tutto il resto.
Si, belli.
Ma Antibes è stato il colpo al cuore.

Come quando sei piccolo e assaggi per la prima volta la Nutella.
Come il primo bacio.
Come il primo viaggio da sola con le amiche.
Come quando, dopo troppe relazioni sbagliate, arriva l'uomo giusto.

Per me Antibes è stato questo.
E' questo.
L'amore a prima vista.
Il colpo al cuore.

Sono troppo felice.

lunedì 15 settembre 2014

Pollice verde

Devo prendermi 5 minuti di riposo tra il taglio dell'erba del giardino e la montagna di panni da stirare.
Ho un marito che non può vivere in appartamento, ha bisogno del giardino.
Ed è allergico ai pollini, alle graminacee e a tutto quello che in natura è di colore verde !!!
Lui vuole il giardino, io taglio l'erba.
Naturalmente poi non va bene come lo faccio, non è perfetto.
Secondo mr. pollice verde.

Si abbiglia come quei tecnici entrati nelle centrali nucleari di Fukushima dopo il terremoto e poi mi guarda tutto il giorno con gli occhi rossi e il naso che cola dicendomi: " la prossima volta devi farlo tu, io sono allergico " !.
Ma allora perchè vuoi una casa con il giardino ?

Per non parlare delle piante.
Le rare volte che se n'è occupato, sono morte.
Gli da l'acqua con la pompa aperta alla massima potenza, e le piante che stanno in casa le innaffia mettendole sotto il rubinetto aperto.
Una strage.

Mi ha dato il tormento per una settimana dicendomi che dovevo mettere fuori le piantine di basilico che aveva comprato al mercato.
Ho provato a spiegargli che, si, è una pianta che ha bisogno di sole ma difficilmente sopravvive ai 40 gradi che ci sono qui in estate.
Niente, inutile.
Due giorni e le ha stese.
Le ho recuperate in tempo, salve per miracolo.

Adesso aspetto di mettermi al lavoro nell'orto, con lui che sogghigna sotto i baffi.

giovedì 11 settembre 2014

La commessa

Il sosia invecchiato di Mac Giver che compra una cartolina e mi saluta mandandomi baci, un anziano italofrancese che viene ogni giorno a salutarmi, un signore di mezza età che ieri ha comprato un biglietto di auguri e oggi mi ha portato una poesia, un altro che passa per farmi i complimenti per come decoro le vetrine.
Sò soddisfazioni !
La commessa perfetta !

mercoledì 3 settembre 2014

Lo sconto

É entrato un bambino, biondo, un pò ciccio, otto anni circa.
Ha puntato il pelucche piu costoso che abbiamo, una coccinella formato maxi, 22.50 €.
Si avvicina alla cassa tenendosela stretta e mi guarda ma non parla francese.

Il padre un pò si e mi dice
' vorrebbe comprarla ma ha solo 20€, vorrebbe chiederle se può fargli uno sconto ".
Cavolo, con quegli occhioni dolci, come si può dire di no ?

Il capo non c é, vada x lo sconto.

Dopo 5 minuti torna e, in un francese più stentato del mio, con le parole suggerite dal padre ( che aspetta davanti alla porta ) imparate a memoria, porgendomi un sacchetto della boulangerie con dentro due pain aux chocolat, mi dice

' questo é per voi, per la vostra gentilezza ".

Si chiama Noah.
...
Il bello di questo lavoro :)